Capitolo 23

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Alex
«Oh ciao Alex» disse spaventato Marco
Poi guardò velocemente Miriam che fece una brutta faccia.

«Che sono ste facce?» chiesi
«Oh nulla, dai andiamo» rispose Miriam in modo strano e bigotto.

Salutai i suoi genitori, e uscimmo dalla casa.

«Domique?» chiese scocciata
«Ha detto che veniva direttamente qui ma non lo vedo, ora lo chiamo » risposi prendendo il cellulare dalla borsetta
«Ah no eccolo!» esclamò Marco

«Hey bella, posso portarti a fare un giro nella mia auto?» disse con tono sexy
«Dai stupido» dissi io ridacchiando
«Entrate ma mi raccomando non sporcate la mia auto lo appena pulita» disse
«Che permaloso» esclamò Marco abbastanza antipaticamente.

Ci fermò davanti ad un locale che aveva un insegna gìgantesca "Babilon"

«Adoro il Babilon!» esclamò Miriam con gli occhi di una bambina che aveva appena visto l'entrata di una sala giochi.
«Ma cos'è?» chiesi voltandomi verso Domique alla guida.
«Bowling» rispose sorridendomi
«Sono una frana vi avverto» dissi scendendo dall'auto
«Ti insegno io» disse Domique guardandomi sorridente

«Sei davvero bella stasera» mi sussurrò mentre ci avviavamo dentro

Mi guardai un po' attorno era un bel posto

«Iniziamo?» chiese Miriam
«Si, facciamo a squadre» disse Marco
«Io e Alex tu e Miriam» disse Domique
«Vorrei stare io con Alex se permetti» disse Marco
Miriam inarcò le sopracciglia.
«Okay amico» esclamò Domique

«Iniziate voi» dissi prendendo il cellulare che squillava «Vengo tra un attimo»
Erano i miei genitori che come al solito erano in pensiero per me.

«Facciamo un po di riscaldamento?» chiese Domique vicino a Miriam e i due iniziarono a fare dei tiri

«Sei pronta?» chiese Marco avvicinandosi a me
«Allora guarda come si fa» continuò 

Mi fece chinare con la schiena, un piede avanti e uno in dietro, lui era accanto a me che mi sistemava le gambe.
Non c'era nulla di malizioso tra me e lui, eravamo buoni amici.

Luca
Eravamo già arrivati ed scendemmo dalla moto
Mi guardai intorno e Cassy mi disse che eravamo già dentro, allora mi affrettai ad entrare e mi guardai attorno.
Erano proprio loro.
Sentii un 'COME?SONO QUI?' Disse, io la guardai stupito e lei sbuffò.

«Ascolta Luca, ti ho portato qui per parlare, non credevo fossero veramente qui» continuò
«É UN'ALTRO INGANNO CASSY?» chiesi furiosamente

«LUCA VOGLIO SOLO PARLARE» urlò
«MA DI COSA
«DI NOI LUCA DI QUELLO CHE SIAMO STATI E CHE HAI DIMENTICATO»
«MA IO NON TI HO MAI AMATA CASSY FORSE NON HAI CAPITO SE ERAVAMO INSIEME ERA PERCHÉ TU SEI UNA MATTA E HAI MINACCIATO DI PORTARE TUTTE LE PROVE ALLA POLIZIA»

Rimase zitta ed immobile, indifesa.
Come se io avessi distrutto in un attimo tutti i castelli che aveva costruito nella sua testa.
Castelli di paranoie ed illusioni inutili.
Avevo provato ad essere gentile con lei quando le dissi di non voler continuare la nostra relazione ma lei mi minacciò, e da quel momento la mia vita é diventata un inferno.
Io intanto era ancora attratto da ciò che vedevo, era proprio lei.
Vidi Marco stringerla per i fianchi e poi sorridergli, non poteva avere Miriam ed ora voleva la mia Alex? Collegai per l'ennesima volta la registrazione di Cassy, gliel'aveva consegnata lui per ottenere ciò che voleva,
Alex.
Mi alzai di scatto istintivamente e corsi verso di loro.

Alex

«É imbarazzante!» dissi ridacchiando ma appena mi girai qualcosa colpì subito il mio sguardo così da farmi lasciare la palla che mi cadde sul piede

«AHI AHI AHI!» esclamai
«ALEX STAI BENE?» chiese Miriam alzandosi velocemente

«Hey tu» sentii, si, era proprio la sua voce,
come non riconoscerla? Avrei dovuto essere sorda, avrei dovuto avere dei tappi infilati nelle mie orecchie mentre suonava una banda di Rock per non sentirlo, per non riconoscerlo.

«Fai schifo, hai mandato quella registrazione a Cassy per arrivare ai tuoi porci comodi, non devi più toccarla» urlò Luca tirando un pugno diretto sul naso a Marco.

«NON DEVI TOCCARLA» ripetette mentre lo strattonava
«SE NON PUÒ ESSERE MIA NON DEVE ESSERE DI NESSUN'ALTRO» disse furiosamente continuando
«Luca ti prego» urlai tirandolo ma i miei tentavi di fermarlo erano impossibili
Era diventata una bestia irrefrenabile
«LUCA NO!!» urlavo e piangevo
Luca prese per la maglia Marco, ed iniziò a sbatterlo ripetutamente contro il muro, mentre gli dava schiaffi e pugni
«Lucaaaa» urlavo disperata, era una scena terribile e stavo morendo di paura.
Miriam urlava con me ed entrambe ci buttammo davanti a Marco.
«Ti prego Luca basta ti prego» dissi stringendolo forte a me mentre singhiozzavo

Luca
Non riuscivo a fermarmi, il mio cervello non inviava più comandi alla mani, erano diventate indipendenti da tutto il resto del corpo e battevano, battevano forte.
E come se io, non fossi più in me.

Lei era lì, appoggiata sul mio petto e mi pregava, mi pregava di fermarmi.
Mi bloccai appena sentii la sua voce fragile che mi pregava di non continuare, di fermarmi, era così tenera.
Che avevo combinato?
Alzai lo sguardo e vidi Marco sommerso da sangue, usciva dalla bocca, dal naso e da un graffio che aveva sulla fronte.
L'unica cosa che mi fece calmare erano le mani di Alex sul mio viso, mi davano un senso di tranquillità.
Erano le uniche mani che volevo addosso.

Alex
Guardai attentamente il suo sguardo, era impresso nel mio.
Nessuno dei due riusciva a distorcerlo, era da tempo che non ci guardavamo così.
Vennero dei ragazzi della security che portarono fuori Luca, poi si occuparono di me e Marco.

«Se continuiamo così con Luca ci porterà sempre guai» disse Miriam
«Eh si, concordo!» esclamò Marco mentre metteva il ghiaccio sulla sua bocca gonfia.
«Non capisco il suo comportamento» dissi confusa.

Domique era lì.
Che mi guardava.
Senza dire una minima parola.

Io non volevo che Luca fosse solo passato.
Passata la rabbia di quell'evento iniziai a riflettere che forse, non era stato falso con me, a meno che non fosse così bravo a fingere.
Ma non posso dimenticarmi di lui, vorrei tanto non pensarci più e lasciarlo alle spalle, ma non potevo se prima non metto un punto fermo, senza avere le idee chiare su ciò che pensa e ciò che prova.
Era il momento di parlare con lui, c'era stato troppo silenzio e troppe domande e mi ponevo a cui solo lui poteva dare risposta.

Luca
Sbattuto per l'ennesima volta fuori, mi avviai con passo svelto verso la mia moto.

«Luca» urlò venendomi dietro Cassy
«Cosa ti è preso?» chiese furiosamente
«Sali ti accompagno» dissi senza dargli alcuna risposta. 
«Io non salgo finché non mi dai una spiegazione!!!!» disse istericamente
«Non farti lasciare qui, muoviti» continua freddamente
«Non salgo da nessuna parte»
«Okay allora ciao» esclamai mettendo in moto

Stavo per partire quando sentii
«ASPETTA»
Salii sulla moto e non disse nulla di ciò che fosse successo per tutto il tragitto.
La accompagnai a casa e poi andai via.

Come al solito a casa mia non c'era nessuno.

Cassy
Ero furiosa, arrabbiata.
Chiamai subito Domique.

«Non mi avevi detto che la portavi al Babilon»
«Si mamma sono ancora al Bowling» disse con tono strano
«Ma cosa stai a dire?» chiesi, poi la mia testa fece mente locale.
«AH SEI ANCORA LÌ CON LEI?»
«Si» rispose freddamente
«È infatuata?! Gli piaci? Hai concluso qualcosa?! » chiesi furiosa
«Non lo so penso ci vorrà ancora tempo» rispose
«FAI TUTTO VELOCEMENTE PERCHÉ SI DEVE DIMENTICARE DEL MIO LUCA INTESI? Devi tenerla lontana!» continuai per poi staccare

BAD BETS: Cattive ScommesseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora