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Dopo la "chiacchierata" con Alan, torniamo entrambi in... casa... casa/castello... e sento... che ho fatto una grande cazzata a rivelargli queste specie di sentimenti, ma questa è la mia parte razionale che parla.
Mentre il mio fottuto animo dice:
Cosa aspetti? Va a farti abbracciare da quelle possenti braccia amorevoli...
Ed è lì...
Che io mi incazzo.

"Hei, piccolo tutto bene?"

"Mh? Oh, si. Stavo solo pensando..."

"Oh... a cosa?"

Merda...

"Emh... a-a come fermare quel vampiro"

"Giusto... mancano solo tre giorni, all'arrivo della domenica. Dobbiamo preparare una trappola e-"

"Ho già un piano."

"Mh? Ma davvero? Interessante, piccolo, e cosa sarebbe? "

"Ok. 1. Non chiamarmi piccolo!!!"

"Hahahahha. I-M-P-O-S-S-I-B-I-L-E."

"Uff... 2. Ho bisogno di più informazioni possibili su come agisce. 3. Se non funziona il piano, in base ai dati, organizzerò un piano per la fuga e-"

"Come sai certe cose?"

Ma perché? Perché cazzo colpisce sempre nel punto debole, senza accorgersene...

"Non ha importanza. E non mi interrompere!!"

"Uff, va bene va bene"
Gli faccio *pat pat* sulla testa e diventa subito rosso
James... voglio conoscerti...

"La vuoi finire!? Non sembra, ma hai la mano pesante!"
Che FOTTUTA bugia!! Hai un tocco così delicato, che mi faresti addormentare... BASTA EFFUSIONI, CAZZO!!!

"Mh. Vieni con me, James..."

Annuisco e lo seguo in silenzio. Ho notato che quando mi chiama per nome... è una cosa seria.

. . .

Ed ecco che ci ritroviamo in una, delle tante, stanza del castello. È molto buia e tetra... sembra il mio subconscio.
Noto immediatamente delle vetrate, colorate, oscurate da tende nere e spesse, un camino spento... e sopra di esso... mi sembra di intravedere dei quadri. Almeno credo, è totalmente buio qui. Ma, ancora una volta, Alan sembra avermi letto nella mente, ed accende una flebile candela... per illuminare quel poco che basta, la camera oscura. Mi fa segno di seguirlo ed io ubbidisco. Non mi va di ritrovarmi in un letto da un momento all altro.

"James?"

"Mh?"

"Io... non entravo da anni in questa stanza. Sinceramente non ricordo neanche da quando. Ed il motivo... per cui l'ho fatto oggi... per cui... ricordare il passato... sei tu."

Non capisco... di che diavolo sta parlando, questo stupido vampiro?

"Io? Perché?"

"Io... voglio concedermi a te. Sento che sei tu, il mio 0 positivo, no... il mio... lui, ecco. Sento che donarti la mia presenza, anima... e cuore, non sia abbastanza."

Cosa?

"James. Io voglio donarti tutto me stesso... e questo comprende... una parte, del mio passato."

Passato... che parola brutta, la detesto, mi viene il volta stomaco solo a pensarci. Troppi ricordi... troppo dolore... perché vuole condividere il suo dolore? Perché con me?
Forse... è un fardello troppo grande. Ma come posso reggerne, una parte... se non riesco a reggere il mio.

"Faresti meglio a non-"

"No. James... io voglio farlo... perché sei tu."

Sono io...

"O-ok"
Affermo titubante.
Si dirige verso il camino, accendendolo, con la candela.
La mia teoria era valida, sono quadri, e che quadri... dei veri capolavori... trasmettono tante emozioni... a me famigliari... come, paura, tristezza, dolore, rabbia, rimorso... cosa significano, queste scene di violenza, e questi volti?

"James. Questo, è il mio tris, tris, tris, nonno. Il primo vampiro, del clan Kitsushi. Nato nel, 340 a.C.
Si è un po vecchiotto..."

"È?"

"Si. È ancora vivo... sai. Lui era a capo dei tre grandi clan. Si sono sempre aiutati e mantenuti a vicenda... fino a che... nel 570 a.C. il clan Akatsushi stipulò un "contratto" con gli umani. Che consisteva nel dare la caccia ai nostri clan, per avere una vita lussuosa ed adagiata, a quei tempi. I nostri clan impreparati, persero molti membri... a causa... di questa improvvisa guerra. Così... dopo secoli di guerre per sterminare la nostra razza, mio nonno, decise di andare a parlare con il popolo umano, per cercare di riappacificarsi e condurre una vita serena. Gli umani, titubanti, accettarono, stanchi della guerra e delle perdite... ma anche qui... non tutto andò come sperato..."

Prese una pausa.

"... il clan Akatsushi, con le vesti dei nostri clan, attaccò gli umani. Così da evitare che il loro contratto andasse bruciato. Dopo ,nuovamente tragedie, cercarono di spiegare la situazione... ma gli umani, stanchi e furiosi, non li credettero. Passarono altri secoli, sotto la schiavitù umana, il mio clan non si oppose... perché stanco delle stragi di sangue. Ma il clan Kotetsu, non era della stessa opinione, essi si ribellarono per la prima volta, e decisero di cambiare le posizioni. Essendo noi in vantaggio, per le nostre varie superiorità, era stato molto facile, ridurli in schiavi e sfruttarli per il sangue e le torture... il mio clan, si ribellò contro mio nonno, e decise di appoggiare i Kotetsu. Così nominò un nuovo leader. Mio padre. Egli è il creatore della "cerimonia del calice rosso", nata nel 1658 d.C. all'inizio l'odio aveva la meglio... ma... un giorno mio padre, incontrò un'umana che lo fece innamorare... io sono di razza pura, perché mio padre si accoppiò con una vampira pura... ma... dopo quell'incontro, tutto cambiò. Mio padre estinse, definitivamente, le divergenze tra vampiri ed umani. Adesso noi ci nascondiamo nelle foreste, per non recarvi disturbo ed evitare altri conflitti... ma... dopo l'amore sbocciato di mio padre, egli decise di non annullare la pratica della cerimonia. Ogni clan accettò di buon grado le nuove condizioni, stanchi anch'essi. Purtroppo ci sono ancora questi "vampiri disertori" che abbracciano ancora le vecchie usanze, come sfruttare e torturare voi esseri umani. Le nuove generazioni dei clan, devono trovare la propria metà umana, per raggiungere la vera felicità, e... ogni primo genito/a, dopo la cerimonia, sarà... incoronato... Re del proprio clan. È vero, ho vissuto in un periodo di pace... ma non per il mio cuore... e adesso, ho te, e mi sento finalmente felice. Sai, io all'inizio ero uno dei vampiri disertori... ma non per quelle ragioni... ma per paura di diventare Re, e di non saper proteggere ne il mio clan, ne la mia futura persona speciale. Ma ora che ho te, sono fermamente convinto, che posso farcela... se tu sarai al mio fianco. Per il resto della mia vita. James... cosa ne pensi? Vuoi... restare al mio fianco per sempre? Vuoi... confidarti con me?"

Lui... ha sopportato tutto quel dolore... e adesso? È qui. Davanti a me. Con un sorriso ed una mano tesa, pronta a stringermi e non lasciarmi mai più. Alan. Grazie.
Afferro saldamente la sua mano.

"Alan?"

"Si, piccolo?"

"... vuoi ascoltare, la mia strazio, di vita? Hahaha."
Ho riso, riso davvero, e di gusto anche. E lui adesso espande il suo sorriso.
Si. Sono felice...

"Certo James. Sfogati con me. Con il tuo lui"

-scusatemi per l'assenza di questi tre giorni, ma la connessione mi aveva abbandonata. Spero di essermi fatta perdonare, con la storia del nostro Alan :)-


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Salve mie care vittime.

Termina così il nono capitolo di...

Ti ho strappato... un Ti Amo♡

Grazie, votate, commentate☆

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