Capitolo 26

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"Sono piena" gemetti
"Anch'io...sto per scoppiare"
"Dovremmo nascondere i chili presi sotto strati e strati di maglioni"
Cominciammo a ridere a crepapelle.
"Questa era epica"
"Leggendaria"
Altre risate.
"Ok basta...ho le lacrime" disse Ale
"Anch'iooo" confermai
"Andiamo a dormire?"
"Naaaa sono solo le due del mattino"
Ricominciammo a ridere.
"Aspettate!!!" Esclamò Miriam
"Abbiamo finito i marshmellow??"
"Uhm...no..."
"Bene scendo in sala da pranzo un attimo"
Io ed Ale la guardammo uscire dalla camera
"Che cosa vorrà fare?" Chiesi guardandola
"Non ne ho la più pallida idea" ammise
Dopo dieci minuti tornò in camera con un vassoio e tre tazze da tè colme fino all'orlo di caffè.
"Non ci posso credere. Tu sei un genio!!" Esclamai
"Caffè e marshmellow. Non dormirò più ve lo assicuro"
"E già"
Posò le tazze per terra e le riempimmo di marshmellow.
"Adoro i marshmellow" dissi bevendo un sorso di caffè.
"Anch'io. Dovremmo farlo più spesso"
"Cosa? Caffè e marshmellow?"
"Sì anche. Ma intendevo queste serate tra ragazze"
"Sì hai ragione"
"Già. Voi tornate a casa?"
"Io solo una settimana" disse Ale
"Allora tu farai scorta di marshmellow. Se vuoi"
"E me lo chiedi? Tranquille. Svaligerò un negozio e così saremo a posto per il resto dell'anno"
"Mi piace" disse Miriam
"Anche a me" affermai
Ovviamente non scendemmo per la colazione. Incrociammo Gabriel, Giacomo e Matteo alla base della scalinata del dormitorio femminile
"Hey...come mai da queste parti?"
"E ce lo chiedete??"
Erano scioccati
"Ehm...sì ce lo chiediamo.." disse Ale
"Ancora cinque minuti e saremmo saliti a vedere che fine avevate fatto. Non so se rendo l'idea"
"Ok ok...calmatevi, siamo vive e vegete"
"Avete saltato due pasti...è da ieri pomeriggio che non vi si vede in giro"
"Abbiamo passato una serata tra ragazze" assentii
"Infatti...non c'era nulla di cui preoccuparsi"
"D'accordo...magari la prossima volta avvisateci ok?" disse Giacomo anche se stava guardando Ale
"Come mai eravate così preoccupati eh?" Chiese Ale sfidando Giacomo con gli occhi
Lui diventò rosso
"Sai com'è...Gabriel era preoccupato per Tess..."
"Sì sì certo" dissi rivolgendogli uno sguardo eloquente.
"Be ora devo andare" borbottò. Si girò e salì le scale del dormitorio maschile
"Anch'io devo andare" disse Matteo raggiungendo una ragazza con i capelli rossi che si stava avvicinando.
La prese per mano e si allontanarono
"Wow è la sua ragazza?" Chiesi
"Sì, si chiama Lara, i suoi avevano dei conti in sospeso con la mafia e l'hanno mandata qui" spiegò Ale.
Annuii
"Anche noi dobbiamo andare" disse Gabriel tirandomi per la manica della camicia.
Le altre mi guardarono sorridendo mentre Gabriel mi tirava verso i giardini.
Tutto a un tratto si fermò e mi baciò. Ci baciammo a lungo, fermandoci solo per respirare.
"Io non sono un tuo nemico. Mi credi vero?"
Mi guardò speranzoso, tuttavia non riuscivo a credergli del tutto. Troppi segreti.
Mi voltai e me ne andai.

Le giornate passavano lente specialmente ora che anche Ale era tornata a casa.
"Miriam...che facciamo?"
"Uhm...ti mostro un paio di posti segreti?"
"E me lo dici solo ora? Fai strada"
Rise
Mi portò di fronte a una porta finestra e tirò la tenda verso destra. Si girò per vedere se c'era qualcuno, ma ovviamente non c'era nessuno.
Fece scorrere la mano sulla parete finché trovò il pomello di una maniglia. Lo girò e aprì la porta.
Mi sorrise.
Entrammo nella stanzetta. Era una specie di studio. C'erano una scrivania, uno scaffale con alcuni libri e una poltrona.
"Quando l'hai scoperto?"
"Tempo fa...è bella vero?"
"Sì molto"
Mi buttai sulla poltrona, mentre lei si distese sulla scrivania
"Non so in quanti sappiano di questo posto. Io non l'ho mai detto a nessuno"
"Ma come l'hai scoperto?"
"Per caso...mi ero nascosta dietro la tenda per fare uno scherzo a un amico, ma diedi una gomitata alla parete e sentii che faceva un rumore diverso. Quindi lasciai perdere lo scherzo e mi misi a tastare la parete in cerca della maniglia"
"Che fortuna"
Chiusi gli occhi lasciandomi sprofondare nella poltrona.
A un tratto sentimmo delle voci in corridoio.
Uscimmo dalla stanzetta nascondendoci dietro alla tenda. Mi sporsi per vedere cosa succedeva.
Christian era tornato e c'erano tutti i suoi compagni che lo stavano salutando. Rimanemmo nascoste finché fu tutto silenzioso e poi uscimmo dal nostro nascondiglio.

Lasciai Miriam in camera con il suo iPod e andai in cerca di Christian. Non ci misi molto a trovarlo, come al solito era al campo da calcio.
Quando mi vide mi corse incontro.
"Devo parlarti" mi disse
"Ok..."
"Ci vediamo tra mezz'ora al solito posto?"
"Certo"
Non avevo niente da fare quindi per ingannare il tempo feci un giro nei giardini. Tornai sui miei passi raggiungendo la fontana e lì ad aspettarmi c'era Christian con un plico di fogli in mano.
"Hey"
"Oh ciao Tess"
"Di cosa dovevi parlarmi?"
"Di quella nostra...indagine"
Mi mostrò i fogli che aveva in mano. Appena cominciai a leggere capii che ci eravamo cacciati in un bel guaio. Ma era troppo tardi e dovevamo andare fino in fondo

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