Capitolo 27

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Lo guardai spalancando la bocca. Lui annuì.
"Sì...i tuoi genitori e Beatrice fanno parte di una setta."
Lo sapevo. Lo avevo sempre saputo, ma sentirlo dire a voce alta rendeva quel pensiero terribilmente vero.
"E..."
"Quel tatuaggio è il loro simbolo. Il Gruppo del Silenzio. È una setta molto antica e questa scuola..."
"Era il loro covo. Prima che un miliardario comprasse la villa trasformandola in una scuola" conclusi leggendo il foglio.
"E adesso che facciamo?" Chiesi
"Continua a leggere"
"I membri sono soliti portare braccialetti spessi di cuoio o metallo per nascondere il tatuaggio a spirale, simbolo del gruppo."
Ci pensai un attimo. In effetti anche i miei genitori portavano dei braccialetti. Quello di mio papà era in pelle con dei simboli tribali disegnati. Mentre quello di mia mamma era in metallo con dei fiori di loto incisi.
"Anche Beatrice indossava un braccialetto. Era interamente fatto di perline colorate. Molto bello."
Annuii. Ero senza parole.
"Dobbiamo far sparire questi fogli"
"Sì...adesso capisco perché non ti fidavi di nessuno" disse squadrandomi
"Guarda che io non c'entro niente con la setta"
Mi guardò con un'espressione strana.
Gli mostrai i polsi nudi.
"Visto?"
"Ti credo. Tranquilla."
"Fai sparire tu i fogli?"
"Sì certo. Ho pensato che potremmo trovare altre informazioni in biblioteca. Se questa setta è così antica lì troveremo sicuramente qualcosa."
"Hai ragione. Incontriamoci stasera alle undici davanti alla biblioteca"
"Ok ci sarò"
"Ehm...Christian?"
"Sì?"
"Perché lo fai? Io voglio capire cosa nascondono i miei genitori, ma tu..."
Il suo sguardo si perse nel vuoto
"Tess...io l'amavo. Amavo davvero Beatrice e non sapere perché abbiano insabbiato quella storia mi fa una rabbia, ma una rabbia, che neanche immagini"
"Ho capito. Scusa se sono stata indiscreta" aggiunsi.
"Fa niente"
Ci separammo. Io cercai il salice piangente che avevo visto con Gabriel e quando lo trovai mi rifugiai sotto il folto fogliame.
I miei genitori dovranno spiegarmi un bel po' di cose. Pensai.

Tornai in camera. Mi sciacquai il viso finché non sentii la pelle bruciare e mi distesi sul letto.
Poco dopo entrò Miriam.
"Oddio tesoro!! Stai bene? Sembra che tu abbia visto la morte in faccia"
"No effettivamente non mi sento bene...mi sarò presa l'influenza" mentii
"Ti credo...con tutte le corse fuori al freddo che hai fatto!" Esclamò
"Ti porto un tè?" Chiese premurosa
"No no, sto già meglio grazie"
"Sicura?"
"Sì non ti preoccupare" le sorrisi
Sembrò tranquilizzarsi.
"Andiamo a divorare il buffet?"
"Non fare domande ovvie" replicai
Scendemmo di corsa le scale e arrivammo davanti alla sala da pranzo insieme.
Entrammo e raggiungemmo gli altri al solito tavolo.
"Hey come state?" Chiese Gabriel
"Tess si è presa l'influenza" disse Miriam.
"Non mi pare abbia una brutta cera disse Gabriel.
"Forse è solo fame" spiegai
"Può essere" concordò Miriam.
Dopo cena ci riunimmo nella sala comune a chiacchierare spaparanzati sui divani.
Erano quasi le undici.
"Be io vado a dormire che sono stanchissima" dissi fingendo uno sbadiglio.
"Ok noi rimaniamo qui un altro po'"
Annuii e uscii dalla stanza chiudendo la porta dietro di me. Mi diressi verso il dormitorio femminile, ma prima di salire la scalinata mi guardai in giro per vedere se c'era qualcuno e non vedendo nessuno mi precipitai in biblioteca. Non vedevo Christian eppure ero sicura di averlo visto uscire prima di me.
Andai verso gli scaffali in fondo alla stanza e ne stavo superando uno di libri di latino che qualcuno mi afferrò e mi trascinò tra i due scaffali. Stavo per urlare ma riconobbi la voce di Christian.
"Hey calma Tess, sono io Christian"
Mi girai verso di lui scostandomi dalle sue braccia. In fondo stavo ancora con Gabriel.
"Scoperto qualcosa?" Chiesi un po' brusca
"No nulla, dammi una mano"
Sfogliammo libri su libri senza trovare niente.
"Forse siamo nella zona sbagliata"
"Uhm...non saprei dove altro cercare se non in questa sezione"
Storia di Genova e dintorni
"Pensaci...non lascerebbero qui dei libri che parlano di sette e cose simili"
"Sì hai ragione...ma dove possiamo cercare?"
In quel momento ricordai.
La stanzetta segreta.
"Secondo me qui non troveremo niente" disse
"Uhm...probabile. Senti io sono davvero stanca quindi vado a dormire"
"Vengo anch'io"
Rimettemmo a posto i volumi e ci separammo davanti ai dormitori.
Quando entrai in camera trovai Miriam alzata. Era davvero arrabbiata.
"Eri molto stanca eh" disse imitando la mia voce "dove sei stata fino adesso?"

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