Capitolo 23

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Tornai in camera molto confusa. Mi fidavo a Gabriel. Tuttavia non mi aveva convinto del tutto.
Con la mente ritornai a ciò che era avvenuto dopo il bacio.

"Dimmi un altro tuo segreto"
"Non se stanca dei miei segreti?"
"Mi hai detto che sei orfano e che hai paura che le persone non ti credano"
Dissi contando sulle dita
"Esatto. Devo andare"
Mi scoccò un bacio a stampo e si dileguò. Rimasi sola con la mia tazza di caffè in mano. Ormai si era raffreddato quindi me ne versai un'altra tazza lasciando lì vicino la prima.
Ora ripensandoci non mi aveva per niente convinto la spiegazione di Gabriel. Finii il mio caffè e scesi in giardino. Stavo camminando sul sentiero che sentii qualcun'altro lì vicino. Alzai lo sguardo e vidi Christian seduto su una panchina con la testa tra le mani.
"Hey Christian"
Alzò la testa e mi vide.
"Ciao" disse quando mi sedetti accanto a lui.
"Che hai?"
"Niente"
"Dai dimmelo..."
"Uffa...sei proprio uguale a lei" borbottò
"Lei chi?"
"La mia ragazza...la mia ex ragazza" precisò
"Ti ha lasciato?"
"No...è morta"
Rimasi in silenzio
"Mi dispiace."
"Ero già venuto nei giardini" confessò
"A sì? Allora perché hai voluto che ti accompagnassi?"
"Perché hai i suoi stessi occhi. Grigi nei giorni di pioggia e verdi nei giorni di sole"
"Mi dispiace" ripetei
"Faceva parte di questa scuola. Ci eravamo conosciuti al primo anno. Lei era una persona solare e fantastica. Non posso credere che l'abbiano uccisa"
"È stata assassinata?"
"Ne sono sicuro. La polizia ha insabbiato la storia, archiviandolo come incidente."
"Com'è morta?"
"È caduta e ha sbattuto la testa su una roccia. Devono averla spinta."
"Hai mai sospettato di qualcuno?"
"No. Non aveva nemici."
Rimanemmo in silenzio per un po'
"Aveva anche un tatuaggio." Ridacchiò
"Quando le dissi che volevo avere lo stesso tatuaggio si arrabbiò tantissimo. Non l'avevo mai vista così arrabbiata. Non ci parlammo per una settimana. L'ottavo giorno era morta"
"Che tatuaggio era?" Chiesi incuriosita
"Era un simbolo. Una spirale con al centro la parola silence."
"Che strano...i miei genitori avevano lo stesso simbolo sui polsi"
"Anche lei ce l'aveva sul polso"
"Come mai se l'era fatto?"
"Diceva che significava mantenere un segreto.Perché la spirale non ha un inizo e neanche una fine e la parola silenzio sta a significare per sempre in silenzio."
Mi venne la nausea. Ripensai a quel lontano giorno di novembre. Avevo sei anni.

"Tesoro!! Vieni che facciamo il bagno."
"Sì arrivo"
Mi sedetti dentro la vasca mentre mia mamma mi faceva lo shampoo.
Mentre mi sciacquava la testa vidi un disegno sul braccio. Una spirale con al centro una parola strana: silence
"Mamma cosa vuol dire silence?"
"Si pronuncia sailens...significa per sempre in silenzio. Significa mantenere un segreto."
"Che segreto devi mantenere?"
"Se te lo dico non è più un segreto"
Rispose mia mamma con un sorriso.
Dopo la doccia andai da mio papà.
"Posso farmi anch'io un tatuaggio?" Chiesi
"E che tatuaggio vorresti farti?"
"Uno come quello della mamma. È molto bello"
A sentire quelle parole si immobilizzò.
"Dimentica quel tatuaggio Tess. Dimenticalo"
"Perché?"
"Perché anch'io ne ho uno uguale e non ne vado fiero" disse con voce stanca.
"Anch'io lo voglio" dissi testarda
"No!!" Sbatté un pugno sul tavolo facendo cadere un bicchiere. Non l'avevo mai visto così arrabbiato.
"Dimenticati. Di. Quel. Tatuaggio. Ok?" Disse scandendo ogni parola.
"Ok..." risposi.

"Tess? Tess?!?!"
Scossi la testa. La prima cosa che vidi furono due occhi celesti che mi fissavano preoccupati.
"Sì scusa?"
"Hey...mi hai spaventato. A un certo punto sembravi come in trance."
"Nono tranquillo stavo pensando"
"Ah"
"Dovremmo indagare su questo tatuaggio. Credo ci sia un collegamento."
"Un collegamento?"
"Sì tra i miei genitori e la tua ragazza"
"Voglio trovare chi l'ha spinta e fargli capire cosa penso di lui"
"E se fosse una donna?"
"Non so...ho sempre pensato che fosse un uomo. Be non cambia ciò che penso di lui o lei."
"Allora siamo d'accordo?"
"Cioè?"
"Indaghiamo sulla morte della tua ragazza e sui miei genitori"
"E il tuo ragazzo?"
"Non dovrà sapere nulla." Mi avvicinai fino a sfiorargli il volto "nulla. Ok?"
"Ok. Puoi fidarti di me"
Ci stringemmo la mano. Ora finalmente avrei svelato tutti i segreti. Non importa quanto ci avrei messo. Volevo arrivare fino in fondo.

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