Segreto dopo segreto

Capitolo 30

Lessi anche le altre lettere, ma vidi che il ragazzino che scriveva era sempre più d'accordo con i principi del Gruppo del Silenzio e le lettere si facevano più rade finché arrivai all'ultima, datata 20 maggio dell'anno dopo.

20 maggio
Caro Paolo,
Sto ritrovando me stesso seguendo i principi della Gruppo. Sono diventato più bravo a raccogliere informazioni e i membri superiori mi danno maggiori responsabilità. Non ho altro da dirti. Forse non ti scriverò più perché trovo illogico scrivere a una persona che non conosco più.
Addio Paolo,
Tuo Davide

Non c'erano altre lettere. Capii che a quel ragazzino avevano fatto il lavaggio del cervello e lo trovai orribile, ma non potevo farci niente.
Richiusi la scatolina e uscii dallo studio. Tornai nei giardini. Ora sapevo tutto di quella setta. Tuttavia non avevo ancora capito cosa volesse la setta dai miei genitori e da me.
Forse vogliono che io mi unisca a loro. Be mai. Non entrerò mai a far parte di una setta.

Decisi di parlarne a Christian. Tornai nella stanzetta, presi la scatola e nascondendola sotto la felpa andai a cercarlo. Lo trovai in biblioteca che stava leggendo un libro per la scuola.
"Christian?"
Alzò gli occhi dal libro
"Ciao Tess, novità?"
Annuii.
"Seguimi"
Andammo alla fontana, ormai diventato il nostro punto di ritrovo, e mi sedetti sul bordo.
"Be?" Chiese incrociando le braccia
Sciolsi la felpa rivelando la scatolina in metallo. Gliela porsi.
"Leggi"
Esitò un secondo e poi prese in mano la scatolina. L'aprì e cominciò a leggere la prima lettera. In tutto erano cinque. Rimasi in silenzio per tutto il tempo. Quando finì mi ridiede la scatolina.
"Io...non so cosa pensare" disse scoccandomi un'occhiata.
"Neanch'io. È un gruppo di persone che fanno cose orribili e non riesco a credere che Beatrice e i miei genitori ne facessero parte."
"Infatti."
"Quindi...cosa pensi riguardo a..."
"Alla sua morte?" Chiese sedendosi accanto a me.
"Penso che sia andata così" esordì " lei per una qualche ragione che non conosciamo si incontra con un membro della setta che litiga con lei, la spinge e scappa via"
Ci ragionai un attimo.
Perché avrebbe dovuto litigare così con un membro della setta, provocandolo a tal punto da spingerla all'indietro con violenza, causandone la morte?
Ebbi un'illuminazione.
"Ma certo!" Esclamai
"Cosa?"
"E se...lei avesse voluto abbandonare la setta?" Azzardai
"Sì, può essere un'ipotesi. Oppure li aveva traditi in qualche modo"
"Già può essere"
Rientrammo per la cena. Durante il pasto continuai a rimuginare sulla morte di quella ragazza.
A un certo punto interruppi tutti
"Cosa sapete sulla morte di una certa Beatrice?" Chiesi innocentemente
Avevo zittito tutto il tavolo.
"Ah quella stupida" disse Miriam
"Perché stupida?"
"Ha voluto scappare dalla scuola perché diceva di voler tornare a essere una ragazza normale e cose simili...è sempre stata un po' stramba"
"Ma cosa è successo?"
"Niente...è scappata di notte ed è inciampata, ha sbattuto la testa ed è morta sul colpo"
"Non sembri molto dispiaciuta" le feci notare
Fece spalluccce.
"All'inizio ero scioccata come il resto della scuola. Ma poi ho capito che se l'era cercata. Si credeva sempre superiore a tutti. Andava in giro a dire che lei sapeva segreti su tutti noi, che sapeva cose che noi neanche immaginavamo...dopo un po' aveva stufato." concluse.
Non potevo darle torto. In fondo non sapeva niente del Gruppo del Silenzio.
Stavo scoprendo ogni cosa. Ora ero convinta della mia teoria. Beatrice voleva andarsene dalla setta, quella notte un membro del gruppo provò a farle cambiare idea probabilmente e litigarono. Infine lui la spinse, lei perse l'equilibrio e morì sbattendo la testa.
Guardai Gabriel e vidi che si era rabbuiato. Non ne capii il motivo e continuai a mangiare.

Andai subito a dormire perché il giorno dopo avremmo ricominciato le lezioni.
Stavo per addormentarmi che la porta si spalancò ed entrò Ale.