Capitolo 43

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L'avrei portato in un angolino che avevo scovato durante una delle mie gite al mare. Era una piccola baia alla quale si accedeva grazie a un sentiero tra le rocce. Ero felicissima di averlo lì con me. Per strada continuavamo a fermarci per baciarci. Attraversammo numerosi vicoli e quando sbucammo in spiaggia rimase estasiato.
"Melissa...è...uno spettacolo"
"Sì, lo so. È bellissimo"
Rimanemmo a fissare quella distesa d'acqua, mano nella mano, ognuno perso nei propri pensieri.
Fui la prima a riscuotermi.
"Vieni dai" dissi tirandolo per la manica della maglietta.
Mi seguì e ci dirigemmo verso il sentiero tra le rocce.
Scendemmo per raggiungere la baia. Quando arrivammo, mi sedetti sulla sabbia togliendomi le scarpe.
"Siediti qui" battendo la mano sulla sabbia di fianco a me.
Si sedette dietro di me aprendo le gambe e io mi appoggiai al suo petto.
Mi abbracciò e posò il mento sulla mia testa.
"È fantastico qui"
"Sì è molto bello" concordai.
Mi girai verso di lui.
"Vuoi sapere la mia paura?"
"Sul serio me la diresti?"
"Sul serio"
"Ok, qual è?"
"Ho paura di svegliarmi e scoprire che tutto questo" feci un cenno indicando noi due "non è mai accaduto. Ho paura di perderti, ho paura che tu non mi ami più"
Lo guardai.
"Non mi perderai mai Melissa. E io ti amo. E questo non è un sogno. È la realtà."
"Ti amo anch'io Fabrizio"
Posò le labbra sulle mie.

"Ti va di fare un bagno?"
"Eh??" Ci eravamo distesi sulla sabbia a guardare il cielo.
"Ripeto. Ti va di fare un bagno?"
"No!"
"Perché?"
"Non ho il costume...mica posso farlo con i vestiti"
"Certo che puoi...dai sarà divertente"
"Uhm..."
Mi prese in braccio e cominciò a correre verso il mare, mentre ridevo cercando di scendere dalle sue braccia.
"Ok ok basta mettimi giù"
Mi fece scendere. L'acqua mi arrivava alla vita
"Non dirmi che non ti piace perché è divertentissimo"
"Ok lo ammetto...è stato...divertente"
"Visto?"
Mi tuffai sott'acqua e riemersi, lisciandomi i capelli con le dita.
Fece qualche bracciata e tornò da me.
"Che ore saranno?" Chiesi
"Non lo so...presto ancora, credo"
Uscimmo dall'acqua bagnati fradici e ci stendemmo sulla battigia.

"Secondo te ci asciugheremo prima di beccarci una polmonite?"
"Probabile...altrimenti staremo in casa per un mese avvolti nei piumoni"
Risi.
"Non sto scherzando" disse fingendosi offeso
"Neanch'io se è per questo"
Lo baciai. Un bacio che sapeva di sabbia, sole e salsedine.
Si staccò per primo
"Forse dovremmo andare sai?"
"Sì hai ragione"
I capelli erano quasi del tutto asciutti i vestiti, invece, erano ancora umidi.

A casa mi feci una doccia e indossai una gonna con una camicetta azzurra. I miei ci portarono in una pizzeria italiana.
"Avevo davvero voglia di una pizza" dissi con l'acquolina in bocca.
"Sì anch'io." Concordò Fabrizio.
Ci sedemmo ad un tavolo vicino alla finestra.
"Oddio...Fabrizio..."
"Sì che c'è?" Disse sbirciando fuori dalla finestra.
"Ti ricordi quella volta che eri fuori dalla mia finestra e mi stavi fissando?" Non gliel'avevo più chiesto.
I suoi occhi ebbero un guizzo e si posarono sul tovagliolo ripiegato.
"Sì..."
"Era perché..."
"Sì...perché dovevo sorvegliarti. Anche l'uomo vestito di nero che hai rincorso scalza doveva sorvegliarti." disse trattenendo a stento un sorriso.
Sorrisi.
"Mi avevi visto?"
"Certo."
"Sembrano passati decenni e invece, sono passati solo pochi mesi"
"Sì hai ragione. Ma ora non pensiamoci più d'accordo?"
Mi strinse la mano.
"D'accordo. Anche perché sono arrivate le pizze" risposi con un sorriso a trentadue denti.

Mangiammo di gusto. I miei avevano preso entrambi una margherita, io una viennese e Fabrizio una pizza con prosciutto.
Tornando a casa discutemmo sui vari posti che avremmo potuto visitare lì. Mia mamma era contentissima perché non eravamo molto lontani dal mare e non faceva che ripeterlo.
Tornammo a casa esausti e, dopo aver messo il pigiama, mi avvolsi nel piumone e cercai Fabrizio in salotto.
"Hey Fabrizio..."
Stava già dormicchiando.
"Hey Melissa"
"Vieni un attimo"
Mi seguì e lo portai sul terrazzino della mia camera, in tempo per vedere il sole tramontare.
Ci sedemmo per terra e avvolsi entrambi nel piumone.
Rimanemmo abbracciati finché anche l'ultimo raggio di sole tramontò.
"È stato emozionante. Davvero. Grazie" disse guardandomi negli occhi. Quegli occhi scuri che amavo tanto.
"Non devi ringraziarmi" dissi baciandolo.
"Ti amo Melissa"
"Ti amo Fabrizio"

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