Capitolo 3

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Le lezioni di italiano oggi sono state più pesanti del solito e non vedevo l'ora di uscire da quel carcere.Dopo i primi due giorni di assenza finalmente il nuovo compagno si è presentato:si chiama Edward,si è trasferito da Roma a Milano perché il padre aveva ottenuto un lavoro piu prestigioso e proprio come avevo già pensato, è uno sfigato,però sono sicura che se ingrassasse un pó,si facesse crescere i capelli che ora sono "alla Sant'Antonio " e si togliesse gli occhiali sarebbe molto carino perché ha dei bei lineamenti e un bel sorriso. Leonardo,il migliore amico di Jonathan,mentre lui si stava presentando gli ha tirato una pallina di carta ed Edward è rimasto ancora più terrorizzato di prima,mi giro e gli sussurro un "coglione",poi mi volto e vedo lo sfigato che essendosi accorto della situazione m'ha sorriso (ha un sorriso bellissimo!) e io ho ricambiato. Non riuscivo a concentrarmi sulla lezione,avevo la testa altrove,pensavo a come sarebbe stata la mia vendetta che gli sarà servita così fredda da gelargli il sangue.

***

-Leo!-dico, con più entusiasmo possibile,devo dire che è davvero bello,non come Jonathan ma comunque molto bello,sapevo già che avesse un debole per me, e poi me l'ha confermato in discoteca due settimane fa dove diceva che era geloso dopo avermi vista in bagno con Lucas,uno di 5B (ovviamente avevo litigato con Jonathan).

-Ehi-dice lui con freddezza,molto probabilmente Jonathan gli ha già parlato del nostro litigio

-Come va?-dico avvicinandomi facendogli dei grattini provocatori dal collo fino ad arrivare al braccio

-Bene-dice lui già con poco fiato chiudendo per un attimo gli occhi,riesco già a vedere la sua erezione nei pantaloni ma faccio finta di niente. Riprendo la mia tortura e dal braccio passo ai pettorali,stavo per scendere ma lui mi prende con forza la mano e mi dice di fermarmi

-Non qui!-dice. Quel "non qui" voleva dire che semplicemente non era il posto adatto,non mi aveva rifiutata ed è stato anche più semplice di quanto mi aspettassi accalappiarmelo,questo è uno dei vantaggi di essere la ragazza più bella della scuola.
Si guarda intorno e poi mi porta su,verso i dormitori,lui abita lì, a quest'ora solitamente non c'è mai nessuno perché stanno tutti in giardino, ma decido comunque di chiudere la porta a chiave e nel frattempo che Leo va a prendere i preservativi metto un mio telefono di vecchia data sul comodino.
La sera prima l'ho resettato completamente e quindi sono sicura che 4 GB di memoria bastino, comincio a cercare un posto dove nasconderlo e comincio a registrare.Lui arriva con anche delle funi in mano e capisco subito le sue intenzioni

-NO!Non voglio essere legata!-lui senza obbiettare annuisce e va posarle,nel frattempo ci ripenso:
a Jonathan non ce l'ho mai permesso durante tutta la nostra relazione e facendomele mettere da Leo,che è uno qualsiasi, farebbe crescere la rabbia in lui ed è proprio questo che voglio!

-Va bene,farò un'eccezione,mettimele!-Lui mi sorride abbastanza sorpreso, e prende le funi che aveva messo a terra cominciando a legarmi le mani,stava per legarmi anche i piedi ma l'ho fermato subito

-Va bene piccola-dice.
Se Jonathan mi avesse chiamato "piccola" il mio cuore sarebbe cominciato a battere all'impazzata ma Leo non mi trasmette proprio nulla. Si sistema sopra di me e in un attimo siamo una cosa sola,va sempre più veloce e il modo in cui mi tocca mi fa quasi sentire amata.Chiudo gli occhi cercando di immaginarmi che al posto di Leo ci fosse Jonathan,vengo e dopo qualche secondo viene anche lui,poi decide di fermarsi e dare spazio alla sua lingua

-slegami-dico in estremo piacere,mi slega senza fermarsi con la lingua e comincio a tiracchiargli i capelli,si ferma e in un attimo siamo di nuovo una cosa sola,non è come quando facevo l'amore con Jonathan,qui è solo sesso, niente di più e dopo diverse spinte veniamo insieme,si ferma e butta nel cestino il preservativo.

-È stato bellissimo-dice

Era solo sessoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora