Capitolo 45

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-Edward,cosa ci fai qui?

Era ubriaco e si vedeva,da fuori ho notato con la coda degli occhi tutta la gente che c'era all'interno, c'erano almeno 100 persone,ragazze seminude e cazzo io mi rendo conto che ero proprio così e vorrei tanto ridargli la femminilità a queste ragazze.
Ridargli la timidezza e portarmi via quell'odiosa sfacciataggine. 
Ridargli l'educazione e la delicatezza.
Coprirei le loro parti scoperte, ridandogli loro la dignità e la purezza di un viso arrossato, non da un chilo di trucco, ma dall'imbarazzo che provano in un preciso istante.
Vorrei ridargli quell'eleganza ormai persa chissà dove, ridargli quella dolcezza che le distingueva dagli uomini.
Rivorrei vedere in giro la maggior parte delle ragazze con il ciuffo fastidioso che scivola davanti alla faccia poco truccata e non sporca da pennelli e colori strani sbattuti sugli occhi solo per fare scena.
Vorrei vedere quelle belle ragazze fatte di carne con i bei fianchi, belle da vedere e da toccare, e non quegli ammassi di ossa che usano l'intimo imbottito per avere qualche curva, ormai sinonimo di trasgressione e volgarità.
Gli ridarrei quello che le rendeva diverse l'una dall'altra.
Ridarrei loro il mondo e mi porterei via quelle bambine che fanno finta di essere donne.
All'interno c'era anche il professore,non ha proprio un senso la sua vita giuro,una doppia personalità e non riesco a capire in quali delle due vite che ha indossa la maschera,oppure se in realtà non è mai se stesso.

- Cosa vuoi Karen? Sei venuta a fare un'altra scappatella con il prof? Dai su entra,e poi mi vieni a mandare messaggini

-Ho perso la dignità mandandoti quell'ultimo messaggio, ma tu hai perso qualcuno a cui non importava di perdere la dignità per non perderti.

Lo guardo e mi avvicino a lui con quasi la bocca sulle sue,lo guardo intensamente negli occhi per un attimo che sembra eterno,in quell'attimo io mi sfogo,gli dico tutto quello che avevo da dire,e poi, prima di procedere avanti in casa gli do uno schiaffo talmente forte da fargli girare la testa dall'altra parte. Con noncuranza di Edward vado verso il prof che balla con una ragazza, lui a primo impatto non sembra ubriaco anche se puzza di alcol,forse regge di più di Edward.
Secondo schiaffo? No hahah.
Lo guardo:

- Perché?

Lui mi sorride maliziosamente,sono una che ragiona molto sulle cose, e sono anche molto furba.

- Andiamo in un'altra stanza solo io e te così parliamo un po'soli?

Inizialmente quasi non ci credeva ,poi mi segue non togliendosi la malizia dal volto.

- Prof...

- Chiamami per nome

- Giulio. Ok?

Ci sedemmo su due divanetti posti con una leggera distanza che subito spezza e incrocia le gambe vicino le mie.

- Si va bene

Mi siedo a cavalcioni su di lui e con le braccia intorno al collo gli accarezzo i capelli e lui non perde tempo a mettermele sul culo.
Mi avvicinavo alle sue labbra e poi mi allontanavo,e lui le seguiva come una cagna in calore.
Ho giocato così per qualche minuto sorridendo ogni volta. Mi faceva schifo ma dovevo fargli credere di star cedendo. 

- Mi prometti di essere sincero?

-Tutto quello che vuoi

- Perché hai mentito ad Edward?

- Ti volevo solo per me,ma non capisci? Ti ritieni così furba e poi?

La risposta non mi rimane per niente spiazzata,mi aspettavo già di arrivare a questo punto e mi ero preparata la risposta da dare

- Non era il modo giusto, a me piace la lealtà,adesso se eri uno con le palle ti alzavi e andavi da lui, dicendogli che non gli hai detto la verità lui poi tornerà da me e io ovviamente dirò di no,i piedi in testa non me li faccio mettere da nessuno

- Come faccio a sapere che tieni così tanto a me da lasciare Edward?

- Edward me l'ha fatta grossa,e se tenevo a lui secondo te adesso ero qui con te o a casa,a piangermi addosso per la rottura con Edward?

Lui ancora non è convinto e io ho l'ultima carta da giocarmi:
mi avvicino e lo bacio appassionatamente, volevo dimostrargli qualcosa che non c'era,e non avevo altra scelta.
Purtroppo non eravamo soli e c'era qualcun'altro ad ascoltare la nostra conversazione e vedere ciò che stavamo facendo.

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