Capitolo 46

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Mi stacco subito e vado verso la porta della stanza,vedo una ragazza vestita di rosso scendere frettolosamente le scale,ma non ci faccio caso e torno giù.
Ero troppo impegnata a cercare di far andare per il meglio il mio piano,e sicuramente quella ragazza sarà stata qualcuna che sbava appresso al prof...cioè,Giulio.
Lui scende con me,va vicino lo stereo della musica e l'abbassa facendosi guardare da tutti spazientemente.

-Edward devo dirti una cosa che in realtà avrei dovuto dirti prima,ma stasera mi sono state date le certezze di cui avevo bisogno,mi dispiace fratello,ma ti ho mentito,mentre Karen stava con te non è mai venuta a letto con me,non ti ha mai tradito,era tutto un piano innocente per portarla verso di me e ci sono riuscito,ti chiedo solo di farti da parte e...

Non potevo ascoltare una parola di più,il mio piano aveva funzionato perfettamente e sono andata vicino Edward ancora incredulo di tutta quella situazione.

- Non ti sei fidato di me,non hai ascoltato le mie parole nemmeno per un secondo,avevi preferito uno sconosciuto che tra l'altro è anche tuo cugino che alle parole della tua fidanzata,come se non ti avessi mai dimostrato niente,hai mandato a puttane tutto quello che si era creato,lui è caduto nel ridicolo stasera,si sa,tu invece nel patetico,e io sinceramente,preferisco starne fuori e guardarvi scivolare.

- Chi me lo dice che non era tutto organizzato,eh? Che vi siete messi d'accordo e l'hai convinto a smentire tutto?

Le sue parole continuano a ferire come lame poi parla una voce sconosciuta e tutti si girano puntando gli occhi su di lei

- Io,posso dirtelo io. Li stavo spiando perché Edward mi aveva detto di farlo,poi Giulio ha spento la musica e non ho avuto modo di riferirgli quello che sapevo. Karen gli chiedeva il perché avesse mentito e lui gli diceva che lo ha detto solo per farli allontanare,questo è tutto ciò che sono riuscita a sentire e vedere.

Lei mi guarda e in quel momento sapevo che non avrebbe detto nulla del bacio,era lei quella in abito rosso ed era stata mandata da lui per controllarmi. Piango a dirotto e lui mi cinge i fianchi dolcemente,solo sfiorandoli, in quel momento vorrei affondargli le mani tra i capelli, baciargli la pelle fino a farlo rabbrividire, dirgli che io sono sempre lì, accanto a lui, dirgli che è la miglior cosa che mi sia successa. Mi manca,tanto,ho bisogno di lui,lui mi appartiene e io a un certo punto guardando tutte quelle ragazze vicino a lui,mi prese una brusca tristezza,mi sentii spaesata,e gelosa.
Ma sono ritornata subito sui miei passi e le parole "devo amare più me stessa che lui" mi fanno da scudo.

- Guardami Edward,mi hai ridotta tu così,tu che dicevi che non te ne saresti mai andato e io che ti avevo pregato di non farmi mai del male. Ma  ora ti prego,vattene via da me,che forse è ciò che ti riesce meglio.

Edward mi guarda,sembra che il diavolo si sia impossessato di lui e giuro che in quel momento mi sarei svegliata dai miei sogni per salvarlo dai suoi demoni.
Si butta addosso a Giulio,lo riempie di pugni,e io non ho la forza per fermarli anche se sono consapevole che si stiano picchiando per me, semplicemente,apro la porta,e me ne vado,cammino senza meta,vado in un bar e sprofondo su una poltrona,per fortuna era abbastanza pieno e la mia presenza non faceva voce.
Si fece subito tardi e decisi di non tornare a casa,volevo fare un giro e la mia mente mi portò lì e gli inviai un messaggio:

" Jon scendi,sono sotto casa tua"

Era solo sessoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora