Capitolo 38

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Vorrei continuare a camminare per accendere la luce ma rimango immobile, come se non riuscissi a camminare. Qualcosa preme sulle mie labbra con una certa violenza, è un fazzoletto. Un odore simile all'alcol inonda le mie narici. Poi il buio più totale.

***

Mi risveglio,ancora ignara di tutto,in una stanza molto grande e completamente vuota, è piena di scritte,vecchia,e qualche vetro di bottiglia rotto a terra.
Non c'è nessuno.
Ci sono solo io con le mani e con il collo legati vicino la parete.
Mi sento soffocare,sono incatenata. Non posso muovermi. Ho i pensieri che mi assalgono come se mi saltassero addosso, opprimono il cervello trasformandolo in un tunnel del terrore.
Non ho idea di chi può essere l'artefice di tutto questo,ma entra qualcuno. Non ho sospettato proprio di lei ma avrei dovuto farlo.

-Susan, cosa vuoi ancora da me?

Mi sento di nuovo un coltello al cuore che mi trafigge l'anima,lei vuole ancora farmi del male, non le basta tutto il casino che ha fatto con Jonathan.

-Voglio semplicemente il tuo male. Dai,cuginetta,su con il morale!Adesso,tieni,prendi il tuo telefono,e scrivi un messaggio ad Edward.

-Tu sei pazza!

La cosa più brutta di questa situazione è che non posso fare niente,ma non posso fargli vincere anche questa battaglia. Devo fare qualcosa,a costo della mia vita.

-Digita il messaggio. Velocemente. Faccio finta di non aver sentito nulla.

Vado su WhatsApp,sulla chat di Edward,e aspetto di sapere che messaggio dovrei inviargli.
Leggo l'ultima schermata di messaggi che ci siamo inviati qualche ora prima e,cazzo,mi manca terribilmente.

-Scrivi semplicemente che lo lasci e non vuoi saperne niente più di lui e che non deve mai più cercarti.

-No,non lo scriverò mai.

-O lo scrivi, o ti sparo.

-Sai che ti dico?Sparami.

Prende la pistola e me la punta contro,strizzo gli occhi e mi fa un po' paura come tutto potrebbe finire in un attimo. Poi abbassa la pistola, lentamente.

- Cosí non c'è sfizio però!Io devo vederti stare male e ucciderti sarebbe troppo semplice e alquanto noioso, sappi però che se non lo invii oltre che te ucciderò anche Edward.

No. Non può nemmeno sfiorarlo ad Edward,non potrei mai perdonarmi nemmeno nell'oltretomba di averlo fatto uccidere per colpa mia, è come se uccidesse me stessa a frustate.
Non vedendo più altra scelta, digito il messaggio ordinato da Susan:

"Scusami ma così non può continuare. Ti lascio,ti prego non cercarmi più,sono felice dove sto adesso."

Premo 'invia' e mi scende una lacrima. È così brutto sentirsi morti nonostante si continui a respirare. Decido di fare la cosa che so fare meglio:chiudo gli occhi e sospiro, pensando ad Edward. Chissà se ha già ha letto il messaggio. Susan appena l'ho inviato,con forza me lo ha strappato dalle mani e l'ha spiaccicato sotto i piedi davanti a me andandosene. Adesso tutti i messaggi,le foto,tutti i ricordi che potevano consolarmi nel suo ricordo, sono svaniti.
Erano l'unica cosa che mi sarebbero rimaste di lui.
Susan voleva proprio farmi capire che con la mia vita precedente non dovevo più averci niente a che fare solo per il semplice fatto che ero felice.
Mi addormentai,stanca di tutto,cercavo tramite il sonno di fare andare via questo profondo dolore che mi faceva venire un male lancinante al petto e la nausea.
Dopo qualche ora mi risveglio,frastornata,mi accorgo con rammarico che non è assolutamente cambiato nulla,tutto come prima,la stanza ormai era buia perché la luce del sole l'aveva abbandonata lasciando spazio solo al profondo buio della notte,e io in cuor mio mi stavo maledicendo per essere ancora viva.

Spazio autrice!
Volevo dirvi che questo capitolo è stato pubblicato la settimana scorsa,a me risultava pubblicato ma a tutti gli altri utenti no,non so come mai.
Se non vi ricordate chi è Susan,vi lascio lo screen di una parte del capitolo 4 così vi rinfrescate la memoria.

Se non vi ricordate chi è Susan,vi lascio lo screen di una parte del capitolo 4 così vi rinfrescate la memoria

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