Capitolo 47

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Lui scese subito,come se si aspettasse che da un momento all'altro avrebbe ricevuto quella chiamata, le nuvole erano nere e ciò non prometteva a nulla di buono.
In quel momento era come se avessi un vuoto da riempire, e non c'è nessun doppio senso,niente di poetico,di bello,no.
Una persona vuota ne esce sconfitta dappertutto,sempre,ne sono convinta,avrei fatto di tutto per colmarmi,per sentirmi libera,quel bacio mi diede proprio quello,tutto ciò che mi mancava in quel periodo,e io mi dimenticai di tutto.

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- Ti giuro non so come spiegarti, è stato bello,capisci ? Io nonostante tutto,mi sembra di aver fatto la cosa giusta per me stessa,sai, Monika,certe cose non le riesci a dimenticare, ci sarà sempre qualcuno a superare i limiti, mi è successo con Edward,non avrei mai pensato di amare qualcuno così,ma non puoi dimenticare chi in passato ti ha aiutato a sfiorarli quei limiti, sembrerà banale ma mi ha aiutato molto ,non sarei riuscita a fidarmi facilmente di un ragazzo se non mi fossi innamorata prima di lui.

- Karen pensa se avesse fatto a te tutto questo,pensare a te stessa fa bene,te lo dico sempre,ma essere sempre egoista no! Non si tratta di una persona che ti ha trattata male,chi c'era con te quando i capelli cominciavano a cadere,alle prime chemio,ai tuoi sbalzi d'umore,alle tue pazzie,chi? Solo lui,e mi sembra che stai buttando tutto nell'immondizia porca puttana, devi regolarti,se vuoi solo pensare a sballarti, perché complicarti la vita? Tu hai solo assoluto bisogno di qualcuno vicino a te,che ti protegga, è questo il tuo problema,prova ad amare seriamente.

-Io con lui ho amato seriamente

-Non abbastanza

Appunto, c'è stato Edward con me non lei,e solo lui può sapere cosa siamo stati. Attacco la chiamata,non volevo sentire una parola di più,io AMAVO Edward più di tutto,più di me stessa,darei la mia vita per lui,darei le braccia per vederlo un giorno in estrema felicità, o forse no,non le darei per il semplice fatto che conoscendolo si ammazzerebbe pur di non vedermi senza braccia, vorrei addormentarmi,ma non ci riesco ,mi rigiro sul cuscino varie volte e il trucco ormai era colato più di quanto immaginassi,e mi addormento,dopo credo siano passati cinque minuti,mi sveglio di scatto,mi sento strana,bussano alla porta, scendo per aprire e mio padre entra in casa, comincio a sfogarmi con lui prima che possa proferire parola.

- Papà ho appena realizzato di star sbagliando tutto,
Sto cercando di rifiutare l'amore, ho cercato di smettere di provarlo, di trattenere i sentimenti
e ho sbagliato.
Ho sbagliato.
Mi rendo conto ora di quanto sia bello, quanto renda vivi, quanto bella sia la dolcezza, le parole belle, il calore che sprigiona.
Ho creato muri insormontabili che non riesco più a distruggere e ci sto battendo contro i pugni,
voglio solo uscire da qua dentro.

- Lui non c'è più,devi fartene una ragione

-Lo so papà,lo so

Vado su a velocità estrema,mi sentivo in un sogno,mi affaccio alla finestra e l'ho visto lì,giacere morto sul pavimento.
Lì sentii il grido di ghiaccio come di un fulmine ma è una ragazzina a urlarlo,come se dentro avesse tanti Mangiamorte come nel film di Harry Potter, però qui è realtà,e nessuno con una bacchetta magica mi potrà salvare.
Quel grido.
Quel grido squarciò la notte.
E il mondo intero si arrese.
Avrei voluto scendere giù, salutare mio padre e dirgli che gli volevo bene, dopodiché buttarmi insieme a lui, morire,nulla mi avrebbe resa più felice,volevo sentire quelle labbra carnose sulle mie,vorrei sentire le sue mani toccarmi il seno,la schiena,lui sopra di me,che mi bacia,sotto le coperte,che giochiamo a solletico.
So che arrendersi e non lottare è la situazione più facile,ma si, chiamatemi debole,chiamatemi come volete,sarò anche codarda,ma io ci proverò ad andare da lui,devo, anche se potrei scoprire delle menzogne che dicevano tutte queste religioni,io morirò con la speranza di vederlo ancora lassú e non voglio arrivare a chiedermi come sarebbe stato se lo avessi tenuto un po'più con me,se ci avessi provato subito. Mentre mi cullo su quei pensieri,il vedere Edward morto la terra mi da la spinta per buttarmi.

Mi butto,e ricordo che da bambina avevo così tanta paura della morte,che mai avrei pensato di doverla cercare,qualche anno più tardi.
Mentre il mio corpo cerca ancora di prendere istintivamente aria mentre raggiungo lui al quinto piano,sento un braccio posarsi sui miei fianchi,e l'altro prendermi le gambe a mo' di principessa,era come se un angelo mi stesse portando di nuovo su,e io in quelle braccia mi sentivo a casa,erano delle braccia familiari,e la voce inconfondibile di mio fratello riuscì a proferire parola.

Spazio autrice: eheh questo capitolo è abbastanza lungo a differenza degli altri!
Se volete un consiglio, leggetelo di nuovo,almeno l'ultima metà del capitolo,ad alta voce, entrerà sicuro emotivamente più dentro!
Tanto questo sarà l'inizio di una lunga serie di lacrime!
Domenica aggiorno 💕

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