FRASE
"Non volevo ricordare,mi feriva a morte ma era l'unico modo per sentirlo ancora un po vicino a me... ricordarmi,
in questo schifo,
che la felicità era reale
e aveva il suo nome."Pov's Edward
Arrivo a casa,oggi è stata una giornata pesante.Karen non c'è,la porta del bagno è chiusa.Lei non la chiude mai.Comincio a bussare e non risponde,merda.
Butto giù la porta, è la terza volta che la sfondo da quando sto con lei e non c'è mai stata una cosa positiva dietro. E lei è lì, i capelli biondi sono appena lavati e raccolti in una coda bassa, ha sulle gambe un quaderno e una penna,scrive molto veloce,è sul bordo della finestra del bagno che sporge sulla strada.Mi guarda,ci guardiamo per un attimo,mi sorride,me lo sento che sta per commettere una cazzata, mi avvicino e lei si butta,ma sono più veloce di lei,e l'afferro per il braccio,giusto in tempo,cerca di mettere forza nel braccio così che mi cada ma anche se pesasse quanto una gru,non la lascerei mai cadere,io non la mollo. La tiro su con tutta la forza che avevo e ci abbracciamo,lei piange,io sono impassibile,non mi muovo, la stringo solo forte,io ci sono,e lei deve capirlo.Lo so che in questo periodo non ce lo sto dimostrando e sono distante da lei,lo so.Ma sto solo provando a capire come sarebbe la mia vita senza di lei. Come mi ridurrei. Quali sono i miei limiti. E io devo scoprirle queste cose.
Mentre l'abbraccio ci penso un attimo,questi probabilmente saranno gli ultimi mesi con lei,e non voglio che pensi che non siamo stati abbastanza,o che lei non è abbastanza per me.La porto sul divano e si mette a cavalcioni su di me.Già la mia testa si era fatta film invece voleva solo farmi un codino.Dice sempre che mi sta bene quindi la lascio fare.Stiamo qualche minuto a guardarci,quante volte ho detto che è bellissima? Beh è bellissima.
La prendo per le gambe e la metto sotto di me,lei mi accarezza con i pollici le guance mentre ci spogliamo e non smettiamo mai di guardarci negli occhi e sorridere.
Lei improvvisamente mi blocca,si alza,mi mette seduto sul divano e si inginocchia avanti a me.Prende la mia lunghezza e comincia a giocarci,poi la mette in bocca.Non so ancora come abbia fatto ad imparare così bene o a quanti lo abbia fatto,ma caccio subito via quei pensieri.Dopo una decina di minuti devo ricambiarle il favore,e a malincuore la blocco,mi alzo,la metto seduta sul divano e mi inginocchio avanti a lei.Comincio la piccola tortuta,parto dalla bocca,le do un bacio,poi scendo con la mia lingua sempre più giù,fino alle gambe,poi risalgo su fermandomi per 5 minuti in mezzo le gambe.Dopo le allargo bene le gambe e in qualche secondo siamo una cosa sola,era da tanto tempo che non la sentivo così mia,spingo forte le ultime volte e in sintonia ci diciamo "ti amo".Lei si addormenta subito e rimango a guardarla. Sono le 21:00 e devo andare al bar alle 20:00,farò un incontro con dei miei vecchi amici,prima ogni sera ci andavamo,poi abbiamo perso l'abitudine, ma non voglio lasciare Karen sola,quindi chiamo Carlos.-Carlos sono Edward,potresti venire qua stasera a dormire?Devo uscire e non voglio lasciare Karen sola
-Ma è successo qualcosa a mia figlia?
-Nono, infatti se hai da fare non fa niente,non è urgente
-No vengo,mezz'ora e sono lì
Sveglio Karen e dopo averle spiegato la situazione,le ho detto di vestirsi prima che arrivava il padre.Vado in bagno e rivedo a terra quel quaderno,lo apro,e leggo tutti i segreti di quand'era bambina,le pagine scritte sono poche,però mi diverte leggere come la pensava una "Karen piccola." Poi così da una pagina all'altra,non usa più inchiostri colorati,ma la penna nera,la scrittura è cambiata,è come quella di adesso ed è molto disordinata,come se dovesse scrivere prima che si dimenticasse qualche dettaglio.Leggo tutto,sono da solo in bagno,quindi posso permettermi di fare scendere qualche lacrima,adesso ho capito,e mi sento veramente una merda.È colpa mia se sta così.Le ho fatto passare un Natale e un Capodanno da schifo,non mi sono neanche accorto che fosse festa.Chiamo Giulio,un amico con cui dovevo incontrarmi al bar.
-Giulio sono Edward,stasera non posso esserci,ho avuto un impegno urgente,però devo chiederti un favore
-Dimmi brò
-Devi venire sempre al bar, poi ce ne andiamo,mi devi aiutare a fare una sorpresa alla mia ragazza
-Ok bró,ci vediamo tra mezz'ora lì
Menomale,questo mi è sempre piaciuto di Edoardo,ti capisce senza il bisogno di dargli troppe spiegazioni.A Carlos non lo chiamo perché deve comunque venire a fare compagnia a Karen mentre io mi organizzo in modo che Karen non si dimentichi mai più questa serata.
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Era solo sesso
Ficção AdolescenteALCUNE E RARE SCENE DI SESSO INCLUSE, SE SEI CONTRO NON LEGGERE: Sono Karen Starter,bionda,occhi chiari,popolarità, ragazzi, alcol,sigarette. Non mi basta. Sto uno schifo. La mia vita è uno schifo. Se non avessi avuto lui c'ero riuscita a finirla,fi...