Capitolo 41

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Più richiamo, più i pensieri mi fanno capire che c'è qualcosa che non va ad Edward. Ho paura gli sia successo qualcosa,ma Susan è morta,mia madre in carcere,non riesco a pensare più a nessuno oltre loro.
Vado verso scuola per vedere se lo trovo,chiedo al bidello se l'ha visto e mi dice che oggi non è andato a scuola. Vado al parco è tutto vuoto tranne una panchina sperduta che quasi non avevo mai notato.
Mi avvicino ed è Edward.
Lui non riesce a vedermi perché la panchina sta dalla parte opposta e io riesco a vedere solo la schiena e i capelli.
Ma non fa niente,meglio così.
Cammino lentamente e lui non si accorge della mia presenza,finché una foglia secca non mi tradisce e fa rumore sotto le mie scarpe.
Lui si gira,ed è pieno di lacrime,vado da lui e lo abbraccio senza dirci parola.
Lui mi abbraccia come se fosse consapevole che quello sia l'ultimo abbraccio e mi stringe sempre più forte a lui.

-Edward cos'hai? Perché non rispondi al telefono?

-Ho incontrato mio cugino

-Il professore?

-Si

Mi si gela il sangue e in un attimo mi è tutto chiaro ma non voglio correre troppo,magari non è come penso

-E cosa ti ha detto?

Lui mi guarda e noto il suo schifo.

-Tu stavi con me e sei andata con lui,un paio di settimane fa,e non dirmi di no, altrimenti come fa a sapere del tatuaggio sul culo? Per un voto in più in matematica,sul serio,mi fai schifo

-Non è come credi Edward

Lui si alza e fa per andarsene ma lo blocco

-Hai ragione,l'ho fatto con lui. Ma è successo prima di stare con te,Edward, dopo tutto quello che c'è stato tra noi,come fai ad avere questi dubbi?

Scoppio in lacrime,lui non si fida di me,vorrei tanto poggiare  la testa fra l'angolo del suo collo e la spalla,ma non posso

-Non è che non mi fido di te,ma fa male,perché da te non me l'aspettavo

Io intanto continuo a piangere,non capendo il motivo per cui gli ha detto questo,per cui ha mentito così spudoratamente. Lui poi continua a parlare torturandomi moralmente sempre di più.

-Mettiti nei miei panni,non si tratta di fiducia,ma scommetto che ti saresti arrabbiata anche tu,perché ti conosco e so come sei,non chiedermi nulla,nemmeno io lo farò, prendiamoci una pausa,per riflettere su tutta questa situazione

Questo momento mi ricorda troppo quando ho voluto una pausa con Jonathan,ero convinta fosse solo una pausa con lui e che il mio amore fosse più forte e vero che mai,invece,c'era qualcosa di più forte,e io l'ho provato per questo ragazzo avanti a me,non voglio che finisca come con Jonathan e non so cosa fare per impedirglielo,rimarrá sempre la mia debolezza più grande.
Si avvicina e mi abbraccia,un abbraccio da farmi mancare l'aria ,da rompermi le costole,sento il cuore che pulsa veloce come il suo. Tra quelle braccia volevo restarci a tutti i costi. Come quando i bambini aprono le braccia e felici dicono "tanto così".
Lui è il mio "tanto così".

-Ti aspetterò con tutto il cuore che posso.

Sono state le ultime parole che gli ho detto ad Edward,prima che si incamminasse e che piano piano la sua sagoma scomparisse.
Mi siedo sulla panchina e non faccio altro che pensare​ ad alta voce e piangere,ma io giuro,amore mio, che ti verrò di nuovo a prendere proprio qui,dove ci siamo persi.

Era solo sessoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora