Quando meno te lo aspetti

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HARRY'S POV

Stavo andando come mio solito in infermeria a trovare Malfoy e a portargli un pezzo di torta, solo che questa volta oltre a lui andavo a vedere come stava anche la mia migliore amica.

Mentre camminavo attraversando l'ennesimo corridoio, all'improvviso una cascata di capelli rossi mi piombò addosso senza nessuna grazia ribaltandomi gli occhiali, che caddero per terra con un tonfo.

Ginevra Molly Weasley era per terra davanti a me, che con tutto il viso rosso continuava a biascicare delle parole senza senso.

-Dean.. litigato.. scusa.. sono un disastro..-

Con orrore mi resi conto che stava singhiozzando tra una parola e l'altra. Un improvviso attacco di rabbia mi pervase per tutto il corpo mentre aiutavo la piccola di casa Weasley ad alzarsi; che poi tanto piccola non era più.

Quello stupido di Dean l'aveva fatta stare male di nuovo.

-Tranquilla non c'è bisogno che ti scusi- dissi mentre mi piegavo per raccogliere gli occhiali.

Ginny si raddrizzò e iniziò a togliersi le lacrime dagli occhi freneticamente; gli aveva rossi e gonfi, le mani le tremavano dal nervoso e il corpo era scosso dai singhiozzi.

'Quando trovo quel cretino di Dean lo uccido con le mie mani!'

'Ma che dico? Lui è il suo fidanzato, io invece sono il suo..."amico" '

Storsi il naso, pensare di essere solo un amico per lei era come ricevere una costante pugnalata al cuore.

Non so quando esattamente è iniziata a piacermi Ginny, sapevo però che era cambiata molto sia fisicamente che caratterialmente.. Adesso aveva delle belle forme slanciate, un viso angelico e quei capelli rossi fuoco che farebbero bruciare chiunque li guardi. Poi era così dolce, ma anche una delle più forti e coraggiose ragazze che io abbia mai conosciuto; ci voleva carattere a sopportare i fratelli Weasley e lei ne aveva da vendere.

La piccola era diventata grande ed era più bella che mai, con quegli occhi azzurri incorniciati da quell'incendio.. mi avrebbero fatto diventare pazzo.

Mi rattristai, lei aveva avuto una cotta per me ed io sono stato tanto stupido da correre dietro a Cho Chang senza rendermi conto di nulla e adesso era troppo tardi.

Ginny sarebbe rimasta solo un bellissimo sogno che avrebbe popolato le mie notti.

-Beh io... ciao Harry-

E così dicendo corse via lungo il corridoio, lasciandomi come un pesce lesso a guardarla scappare da me.

Mi ci vollero cinque buoni minuti per riprendermi dal temporaneo shock poi ricominciai a camminare.

Arrivai in infermeria poco dopo, appena entrato notai subito la tensione che si poteva tagliare con il coltello.

'Oh fantastico parlare con quei due oggi sarebbe stato più difficile del previsto'

Mi avviai verso il lettino di Hermione e notai che aveva gli occhi chiusi, era molto pallida sembrava priva di forze e tutto il corpo era rigido. La lasciai comunque dormire, non volevo disturbarla e mi avviai verso Malfoy.

Lui invece pareva ben sveglio e nervoso, si ravviava costantemente i capelli che gli ricadevano sulla fronte e si teneva con una mano la guancia destra che notai con stupore aveva le impronte di cinque piccole dita.

-Porca pluffa! ti prego, dimmi che non sono le dita di Hermione quelle-

Malfoy alzò il viso che era spiegato in una smorfia di assoluto dolore profondo che sembrava attanagliarli l'anima. Annuì in risposta; aveva gli occhi vitrei quasi come se fosse perso nel suo tormento.

-Capisco, perché lo ha fatto? Le hai fatto qualcosa?- rimasi calmo perché sapevo che Malfoy in realtà non era la persona che voleva farci credere. Indossava una maschera che io ho visto crollare quando è stato attaccato da Nagini.

Un brivido freddo mi percorse la schiena; ripensare a quella notte mi terrorizzava.

Vidi un piccolo lampo di rabbia attraversare gli occhi color ghiaccio del ragazzo che avevo di fronte, e dopo aver riacquistato il controllo parlò.

-Potter io non le ho fatto nulla! So che può sembrare strano ma non ho fatto niente... le ho solo... lei si è chiamata... e io...-

-Malfoy per favore calmati e spiegati bene, così non capisco-

PROV DRACO

Ero talmente nervoso che non riuscivo a mettere in fila due parole che avessero un senso compiuto.

Potter era lì che mi fissava e quando mi aveva chiesto cosa avessi fatto alla Granger mi ero quasi arrabbiato, ma mi placai subito appena guardai i suoi occhi e capì che lui non voleva insinuare nulla, sapeva che ero diverso.

-Va bene senti io... stamattina le ho dato il buongiorno e abbiamo iniziato a parlare tranquillamente, lo so, lo so è strano ma è così. Ad un certo punto lei si è chiamata 'Lurida mezzosangue' e io non so cosa mi sia preso; le ho detto di non chiamarsi così e poi insomma le ho chiesto perdono... e poi... beh poi l'ho chiamata per nome... ecco tutto.-

Lo dissi cercando di non dargli tanta importanza, ma mi resi conto all'istante che invece era tutto il contrario.

Quando la Granger si è chiamata ' lurida mezzosangue' avevo sentito chiaramente la tristezza invadermi, il dolore di quello che le avevo detto mi colpì; l'avevo ferita così tante volte senza un motivo apparente. Anche se io un motivo l'avevo ma non era una buona scusante per ciò che avevo fatto.

Trattarla come essere inferiore per 5 anni, disprezzarla morendo sempre un po' di più dentro... quando lei si era insultata da sola, un'altra parte di me avrebbe voluto che le cose fossero andate diversamente. No, non avevo scuse.

Ma le cose erano così, lei che non mi avrebbe mai perdonato; e io che avrei vissuto nel rimorso per il resto dei miei anni.

Come potevo sentirmi così in dovere nei suoi confronti? Non lo capivo, ma lo ero.

Avevo bisogno del suo perdono e l'avrei ottenuto.

-Malfoy ma tu davvero le hai chiesto perdono? Per... per tutto?-

-Si Potter, per tutto-

-E le hai detto di non chiamarsi mezzosangue?-

-Si Potter-

-E l'hai chiamata per...nome?-

Sospirai rassegnato.

-Si Harry l'ho chiamata per nome!-

Potter sgranò gli occhi stupito, poi fece per dirmi qualcosa, ma richiuse subito la bocca; non capivo perché avesse reagito così finché non ripensai a quello che avevo appena detto.

'Ecco l'ho rifatto ho chiamato Potter per nome! Godric quando imparerò ad essere un pochino più graduale!"

Quando finalmente Potter riacquistò la calma parlò.

-Malfoy ma... mi hai appena chiamato Harry o sbaglio?-

Lo guardai, ormai era arrivato il momento. Era ora di cambiare davvero e di dimostrarlo, cominciando con Potter.

-Si Harry l'ho fatto, come l'ho appena detto anche adesso, e questo perché volevo che tu sapessi che accetto. Voglio essere tuo amico; certo se ancora tu volessi...-

Non riuscì a finire la frase che il bambino sopravvissuto si alzò come una furia dalla sedia e mi abbracciò.

La scena era davvero strana io e Potter che non ci siamo sopportati per una vita che ci abbracciavamo come se nulla fosse.

Sbarrai un attimo gli occhi per la sorpresa, poi fregandomene di tutto e di tutti, ricambiai l'abbraccio.

Inaspettatamente, noiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora