Harry e Ginny sedevano uno di fronte all'altro nel vagone del treno diretto ad Hogwarts, erano in silenzio e nessuno dei due aveva più parlato con l'altro dopo l'attacco alla tana.
"Ginny si stava asciugando le lacrime, mentre fissava la tana che davanti a lei continuava a bruciare. Tolse la mano da quella di Harry e senza dire una parola si avvicinò alla carcassa che era una volta casa sua.
Spense alcune fiamme con la magia, si accorse appena che dietro di lei i suoi famigliari stavano facendo lo stesso. Quando il fuoco si fu estinto del tutto, Ginny camminò sulle braci che una volta erano state la sua casa e la sua infanzia. Le lacrime non scendevano più. Ora c'era solo rabbia a pervadergli tutto il corpo; quasi come se anche lei stesse per bruciare."
Ginny guardava fuori dalla finestra mentre ricordava. Casa sua non c'era più. Tutto di lei era andato distrutto, vestiti, libri, la sua camera. Ogni cosa era stata spazzata via così facilmente, da farle credere che potesse succedere anche a lei. Tutto ciò che ricordava, ora non c'era più. Tutto ciò che lei era stata, ora, non esisteva più; era volato via insieme alle ceneri della tana.
-Tutto bene Ginny?-
Era Harry che con la sua voce dolce le stava chiedendo come stesse. Come stava? Ginny era entrata in una specie di limbo in cui non provava più nulla, una staticità che la stava schiacciando sotto il suo peso. La voce le uscì fredda alle sue stesse orecchie.
-Sto bene-
-Non è vero- ribatté subito il moro con una punta di ostinazione.
Ginny lo guardò rassegnata, come succedeva sempre, gli occhi di Harry la tranquillizzarono.
-Mi sento solo un po'... persa; c'erano tutti i miei ricordi. Tutto quello che ero e che sono in quella casa-
Harry si sporse verso di lei, delicatamente le prese una mano, mentre i suoi occhi si illuminavano; come succedeva sempre quando guardava la rossa.
-Sono le persone che ci amano a costruire i nostri ricordi Ginny. Sono loro a fare di te quella che eri e che sei; finché ci saranno, ci saremo, sarai sempre a casa-
Ginny sorrise, e quando lo fece illuminò tutto il piccolo spazio dello scompartimento. Prese ad accarezzare lievemente le mani di Harry, che si sforzò di rimanere concentrato.
-Quando sei diventato così saggio Harry Potter?-
Il moro stava per rispondere, ma proprio in quel momento lo scompartimento si aprì. I due si staccarono subito tornando a sedersi uno di fronte all'altro; non si erano nemmeno accorti di essersi spostati.
Dean Thomas era appena apparso sull'uscio e, appena intravide Ginny, le scoccò uno dei suoi sorrisi bianchissimi, che faceva contrasto con la sua pelle bruna.
-Ginny! Ti ho cercata ovunque... Disturbo?- chiese rivolgendosi ad Harry. Un ghigno era stampato in faccia e nella domanda non c'era nessun'ombra di scuse.
-No, non disturbi- rispose Ginny tranquilla, come se il momento che aveva avuto con Harry poco fa, non fosse mai esistito.
Dean prese posto di fianco alla rossa, arpionandole subito una mano in una stretta ferrea. Ginny si morse il labbro, ma non tolse la mano.
-Potter, passate delle belle vacanze?- nel suo tono non c'era niente di cordiale. Pura ostilità.
-Si Thomas, i genitori di Ginny sono stati molto accoglienti, come sempre- Harry ghignò di rimando. Forse, pensò, quel 'morettino tutto sorrisi' si era scordato che lui doveva essere smistato in serpeverde.
Ginny trasalì impercettibilmente. Dean si incupì all'istante, girandosi verso la
sua fidanzata.-Non mi avevi detto che ci sarebbe stato anche lui-

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Inaspettatamente, noi
FanfictionE se Draco Malfoy non fosse così cattivo come si pensa? Se avesse potuto fare scelte diverse? E se potesse riniziare tutto da capo? DAL TESTO: " Il biondo la guardò seccato. -Quanto sei testarda! Avanti fidati di me- Fidarsi di lui? Era incredibi...