Il risveglio

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HERMIONE'S POV

Mani che non volevo addosso mi toccavano il viso. Vedevo i suoi occhi desiderarmi. Potevo sentire come il suo tocco irrigidisse ogni mio muscolo e il disgusto farsi strada dentro di me. Lui era li di fronte a me, mi fissava e non mi lasciava via d'uscita.

-Lasciami Mclaggen-

-Mai Granger- Sorrise malizioso, iniziò a far vagare le sue mani sul mio corpo in ogni punto.

Avevo le lacrime agli occhi.

-Lasciami!- mi dimenai il più possibile.

-Se non stai ferma te ne pentirai- mi strinse i polsi ancora di più. Mi immobilizzai. Avevo paura.

-Ti prego Mclaggen lasciami- iniziai a piangere. Non volevo che mi toccasse, che mi stesse vicino, che mi chiamasse, che respirasse la mia stessa aria. La sua presenza mi faceva schifo e le sue mani su di me sembravano mille aghi pronti a perforarmi la pelle.

-Tranquilla, tra poco proverai solo piacere- così dicendo iniziò la tortura.

-NO! NO! LASCIAMI!-

-Hermione tranquilla va tutto bene, sei al sicuro-

Mi svegliai di soprassalto. Era solo un incubo.

'Era solo un incubo'
'Era solo un incubo'
'Era solo un incubo'

Mi ripetevo questo mantra cercando di non pensare alla scena che avevo appena visto.

-Piano respira-

Ginny era di fronte a me che con palese preoccupazione cercava di farmi calmare.

Cercai di tranquillizzarmi e di rallentare il battito impazzito del mio cuore.

-Va tutto bene Hermione- mi
mise una mano sulla spalla e iniziò ad accarezzarmi per confortarmi.

-Io... Ginny... Mclaggen... Blaise...- Ero così confusa, ricordavo solo quel verme che un secondo prima era attaccato a me e quello dopo era dolorante e Zabini che mi ha tirata su da terra; poi il resto è come sbiadito.

-Ok Hermione senti è tardi domani è una lunga giornata abbiamo le lezioni e poi l'incontro con l'ordine, perciò perché adesso non torni a dormire e ne parliamo meglio un'altra volta? -

Annuì ancora scombussolata. Non sapevo cosa risponderle, il suo ragionamento non faceva una piega.

Mi risistemai sul letto e cercai di riaddormentarmi.

***

Riaprì lentamente gli occhi, ma invece che l'oscurità mi trovai di fronte al sole che stava sorgendo. Dovevano essere le sei di mattina.

Guardai l'orologio, effettivamente erano le sei. Visto che non avevo più voglia di dormire mi alzai e mi preparai per andare a fare colazione.

-Come stai Hermione?- Mi girai e vidi una preoccupata Ginny Weasley mettersi una mano di fronte alla bocca per bloccare uno sbadiglio.

-Come se un treno avesse deciso di usarmi come rotaia-

Storse il naso, non aveva capito la battuta. La mia amica non era molto ferrata sul mondo babbano.

-Tradotto vuol dire da schifo- sentivo ancora gli occhi gonfi e doloranti per il pianto di ieri, mi mancavano ancora le forze.

Ginny mi si fiondò addosso nella frazione di un secondo, abbracciandomi.

-Oh Hermione non puoi capire quanto fossi preoccupata! Ieri sera non eri a cena e quando sono tornata eri a letto che tremavi e sapevo che avevi pianto si vedeva dai tuoi occhi. Poi ho visto Malfoy e ho pensato...-

-Ma... Malfoy? Era qui?-
Non ci potevo credere, io mi ricordo solo di Zabini.

Si staccò e mi guardò negli occhi.

-Si, quando sono entrata era di fianco al tuo letto e ti teneva una mano. Sembrava a pezzi e pieno di rabbia. Mi ha... mi ha raccontato quello che è successo...- Ginny abbassò gli occhi; mi sentì a disagio, gliene parlerò, solo ora è troppo presto.

-Ti racconterò ma non ora ti prego, non...- presi un bel respiro -...non ce la farei-

Le lacrime minacciavano di solcarmi le guance di nuovo. Dovevo essere forte, così con un enorme sforzo le ricacciai indietro.

-Certo quando vorrai io sarò sempre qui per te-

L'abbracciai, Ginny è la mia migliore amica non saprei cosa fare senza di lei.

-Aspetta ma quindi Malfoy è stato qui?-

-Si e per parecchio tempo, almeno per tutta la durata della cena. Ora che ci penso Blaise è arrivato che il banchetto stava per iniziare-

'Era rimasto con me per tutta la durata della cena, mi ha tenuto la mano'

Questi pensieri mi frullavano in testa mentre iniziavamo a dirigerci verso la sala grande.

Ero segretamente felice che Malfoy fosse rimasto con me ieri, per di più in una situazione del genere. Gli ero grata.

Ora ricordavo... Avevo chiaramente visto Blaise ma ancora non avevo riconosciuto la seconda figura che era nella mia stanza. Questa mi si era avvicinata e mi aveva sfiorato il braccio, davanti a me apparve il viso di Mclaggen, il suo ghigno compiaciuto e le sue mani che sfioravano la mia pelle e urlai.
Era Malfoy che cercava di tranquillizzarmi, ma io ero troppo agitata per accorgermene.

Mi sedetti di fianco a Ginny in sala grande, volevo ringraziare Draco ma lo avrei fatto finita la colazione.

Alzai lo sguardo e percorsi tutto il tavolo grifondoro in cerca di lui, ma i soli occhi che incrociai furono quelli di Mclaggen, lo guardai un solo secondo, quanto bastava per guadagnarmi un bacio volante da parte sua. Rabbrividì e puntai i miei occhi verso il basso. Che schifo.

-Ciao Granger va... va tutto bene?-

Guardai nella direzione della voce. Davanti a me Malfoy attendeva una risposta.

-Sto bene grazie, volevo giusto parlarti, ma non qui, andiamo.-

Lo vidi annuire e iniziare a camminare davanti a me e io, dopo aver propinato una scusa a Ginny, lo seguì. Arrivammo appena fuori dalla sala grande, quando mi sentì afferrare per un braccio.

-Buongiorno Granger dormito bene?-Cormac Mclaggen con ancora i lividi per la colluttazione con Blaise se ne stava lì in piedi con un ghigno di pura strafottenza stampato sul viso. Mi teneva saldamente il braccio senza lasciarmi andare.

Stavo per rispondergli quando venni interrotta.

-Mclaggen vedi di sparire- Draco Lucius Malfoy mi stava difendendo con la mascella contratta e i pugni talmente serrati da far sbiancare le nocche.

-Ah si? E se non volessi?-

-Oh io credo che tu vorrai- Malfoy parlò molto lentamente con un tono minaccioso che avrebbe fatto paura a chiunque.

Mclaggen restio mi mollò il braccio. Draco fece un passo avanti così che io potessi essere nascosta dalla sua statura.

-Bene Malfoy, non pensare che sia finita qui. Noi ci vediamo piccola-

'Ci vediamo piccola' sembrava una minaccia. Rabbrividì. Vidi Malfoy irrigidire le spalle e serrare il pugno. Senza pensare misi la mia mano sulla sua, mentre Mclaggen se ne tornava da dove era venuto.

Tenere la mia mano su quella di lui mi infondeva sicurezza e non riuscivo a spiegarmi come la sua vicinanza mi facesse sentire protetta.

Malfoy intrecciò le sue dita con le mie trascinandomi in un aula vuota.

Una volta dentro appoggiò la sua fronte contro la mia sempre tenendomi la mano, con l'altra mi accarezzava la guancia lievemente.

Mi inebriai del suo tocco, lo volevo, lo desideravo tutt'altro rispetto a quello di Mclaggen.

-Hermione-

Inaspettatamente, noiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora