<< E dai Gian, ascoltami però >> dice Sara sbuffando mentre si lascia cadere indietro appoggiandosi allo schienale della sedia su cui è seduta. Alzo lo sguardo e rido leggermente senza farmi accorgere.
<< Hai ragione. Ma odio chimica >> dico con nonchalance.
<< Si vai a dirlo al prof questo. Sai che devi recuperare il programma di queste settimane >> dice gesticolando nervosamente; << E molla un po' quel telefono >> me lo strappa da in mano bloccandolo per sbaglio, fortunatamente senza vedere lo schermo. Ero su Snapchat e stavo guardando la storia di Beatrice; anzi riguardando. Varie foto la ritraevano seduta sulle gambe di un ragazzo con il viso di lui affondato tra i suoi seni. Ancora non capisco come faccio ad essere attratto da una ragazza così.
Sospiro sconsolato, do una leggera pacca sul tavolo e, con tutto l'entusiasmo possibile, mi butto a capofitto sui libri.<< Va bene dai, ci sono. Allora... rispiegami questo >> dico indicando una serie di lettere e numeri.
<< Allora sono reazioni. A sinistra i reagenti, a destra i prodotti >>
<< Semplice no?! >> dico sollevando le sopracciglia mentre stavo per girare pagina e cambiare già argomento. Sento lei ridere e mi blocco; << Cosa ridi eh? >> dico facendole un buffetto sul naso.
<< Tesoro mio. Era solo l'introduzione quella >> spalanco la bocca e mollo le braccia lungo i fianchi facendola ridere; << Allora la quantità che hai nei reagenti deve essere la stessa dei prodotti. Quindi bisogna bilanciare la reazione >> la guardo facendo qualche smorfia, senza capire. Ride nuovamente, quel suono dolce che esce dalle sue labbra.
<< Ah ah si si... No ok non ho capito >>
<< Allora in pratica, il numero di un elemento che c'è nei reagenti deve essere lo stesso dei prodotti >> me lo spiega facendo i gesti con le mani sul mio quaderno. Gliele afferro, mi guarda senza capire. La faccio alzare e la porto sul divano. Le circondo i fianchi, mentre le lascio qualche bacio sulla spalla scoperta.
<< Credo che scienze possa aspettare >> le dico sensuale all'orecchio. Abbassa lo sguardo ridendo e ci lasciamo cadere sul divano, con me sopra di lei; << Non sai cosa ti farei in questo momento >> affermo con una punta di dolcezza.
<< Fallo. Rendimi tua >> mi dice decisa. La guardo dritta negli occhi come per chiedere conferma a quanto ha detto; << Non fare quella faccia. Non è la mia prima volta >> sorrido e inizio a toglierle la maglia color rosa confetto, scoprendola senza reggiseno. Lei fa lo stesso con me. Le bocche si cercano. Le nostre mani vagano sui corpi.
Ben presto la stanza si riempie di respiri corti e affannati, gemiti strozzati dai baci ed entrambi ci abbandoniamo al piacere.
La attiro tra le mie braccia; affondo il viso tra i suoi capelli e ci addormentiamo.*Mattina seguente*
Mano nella mano, io e Sara, varchiamo il cancello della scuola e raggiungiamo il nostro gruppo al solito posto.
<< Buongiorno a tutti >> Piero si gira verso di noi iniziando a squadrarci dalla testa ai piedi.
<< Siete raggianti voi due. Che avete fatto, eh? >> gli lancio il mio sguardo fulminante e, con la mano, gli faccio il gesto come per dire "cosa vuoi?". Scoppiamo a ridere, ma la campanella, interrompe la nostra felicità costringendoci ad entrare.
Raggiungo il mio banco e, finche la prof non entra, rimango abbracciato a Sara lasciandole qualche bacio tra i capelli e sul collo.
<< L'area per cose sdolcinate non è qua >> la voce acida di Beatrice ci fa staccare. I nostri sguardi schifati e delusi si scontrano per qualche secondo. Liquido Sara sedendomi al mio posto. La prof di inglese fa il suo ingresso e, dopo un rapido appello, inizia la lezione.
Qualche minuto dopo, la mia compagna di banco attira la mia attenzione con una gomitata al mio braccio sinistro. Le rivolgo velocemente il mio sguardo e aspetto che parli.
<< Stasera, c'è una festa nel locale vicino la scuola, vieni? >> non ci penso nemmeno, è la prima cosa che penso subito.
<< Ti farò sapere >> rispondo senza guardarla.
<< Guarda che c'è da divertirsi >> fa scivolare la sua mano lungo la mia coscia. Una scarica di brividi attraversa la mia colonna vertebrale, raggiungendo la testa che mi da l'impulso di chiudere gli occhi. Mi riprendo da tutto ciò, sposto la sua mano e la guardo negli occhi. Quelli che dal primo momento mi hanno intrappolato.
<< Certo che se il divertimento è quello che intendi tu, scordati che io venga >> fa il labbruccio. Io questa non la capirò mai; << Senti Beatrice, perchè ti ostini tanto a venirmi dietro, a starmi addosso, a venire a casa mia e tutto il resto? >> sorride mentre, sensualmente, si morde il labbro. Se non la smette...
<< Perchè si vede che ti piaccio, e nonostante questo non lo vuoi ammettere >> la guardo sbalordito; << Si vede da come mi guardi. Ginoble già te l'ho detto che devi imparare a parlare con la bocca e non gli occhi?! >> stronza. Ecco cosa è. Stronza e odiosa. Si ma mi sono innamorato.
No.
No.
Gianluca riprenditi, come fai ad amare una che non è capace a farlo? Una che ha detto che odia tutto quello che è serio, a partire dalle relazioni.
Sono incoerente.
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Amabilmente odiosa
RomansaSe pensate che la protagonista della storia possa essere la classica ragazza presa di mira, magari anche bruttina e che arriva il bellissimo ragazzo a salvarla innamorandosi di lei, vi sbagliate! Una storia dove i ruoli saranno ribaltati. Lei: Beat...