• Capitolo 28 •

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<< Piccola, dai entriamo in classe. Lo sai che non possiamo ancora farci vedere insieme >> dico a Beatrice cercando di staccarmi da lei.

<< Uffi, ma io volevo darti due baci >> sorrido intenerito per il modo in cui l'ha detto e la attiro a me, avvolgendola con le mie braccia e con la sua testa appoggiata al mio petto. La mia mano va a scivolare tra i suoi lunghi capelli lisci, ramati;
<< Gian vorrei rimanere per sempre così >>

<< Anche io piccola >> e non mi interessa più niente, le alzo il viso e faccio scontrare le mie labbra con le sue. Le nostre lingue si cercano. Ci stacchiamo e faccio passare il mio pollice sulla sua bocca arrossata.

<< Va bene dai. Ora è meglio se per davvero entriamo. Vado prima io. Peccato che non siamo più seduti vicini... >> mi viene quasi ridere.

<< Dai vai >> le lascio un bacio sulla fronte e poi la seguo con lo sguardo fino a che non entra nell'edificio. Poco dopo mi avvio anche io verso la porta d'ingresso ma una mano si materializza sulla mia cartella e mi ferma. Mi giro lentamente e davanti a me compaiono Ignazio e Piero.

<< E così sei fidanzato... >> mi dice Ignazio con amarezza.

<< No... non... io... >> le mani iniziavano a sudare freddo. Sapevo cosa sarebbe successo ora. Mi avrebbero detto di tutto.

<< Dai ti abbiamo visto che ti sbaciucchiavi con Beatrice. Ma ti rendi conto? >> aggiunge Piero.

<< Gianluca diamine. Non puoi stare con una
così >>

<< Una così come Ignazio? È un ragazza fragile, dolce... >>

<< Ma di che Beatrice parli? Della stessa che ti ha portato a letto, della stessa che si vantava per i corridoi di averti scopato, della stessa che...>> mi sputa tutto addosso Piero.

<< Basta. Sto parlando della Beatrice di cui mi sono innamorato >> dico esasperato.

<< Gianluca io non credo che...>>

<< Tu che cosa Igna? Cosa? >> sto perdendo la pazienza. Odio quando criticano senza sapere, quando mettono in dubbio qualsiasi cosa.

<< Che Beatrice ti ami davvero >> sono senza parole. Non posso credere a quello che le orecchie stanno ascoltando.

<< E infatti non mi ha detto che mi ama. Mi vuole bene, molto. Ci consideriamo una coppia; impareremo insieme cosa significa davvero amare; e quel poco che apprendo lo insegnerò a lei >>

<< Perchè lei ovviamente, dopo tutto quello che ha fatto, non sa cosa significa... >> risponde ironico Piero.

<< Invece lei lo sa bene. Deve solo imparare ad usare quell'amore che ha dentro >>

<< Gianluca... >> sposta una mano verso il mio braccio ed io subito capisco la sua domanda inespressa.

<< Si Ignazio, me lo ha raccontato e forse un po'
la >> ma mi interrompe bruscamente.

<< Non mi dire che la comprendi e la giustifichi perchè questo vuol dire che sei proprio all'ultimo stadio, caro mio >>

<< Mi hai tolto le parole di bocca. Le cose stanno proprio così >< rispondo con aria di sfida.

<< Non capisci niente. Ti fai prendere per il culo in un modo fenomale. È facile prendersi gioco di te. Ma io non dico niente... >> dice con lo sguardo schifato mentre scuote la testa da sinistra verso destra.

<< Io direi di andare. Non abbiamo più niente da dire con lui >> aggiunge Piero indicandomi con un cenno del capo.

<< Si Piè, hai ragione. Andiamocene che è meglio...>>

<< No ragazzi perfavore. Ma io non voglio perdervi, vi prego. Ma perchè te questo? >>

<< Sai che sono contrario a tutto questo. Quando ti deciderai a mollare con lei, allora potrai tornare, perchè ricordati che ti farà soffrire >> mi ripete ancora Ignazio.

<< No ragazzi vi prego...>> ma loro ormai sono entrati dentro l'edificio.

Mi ritrovo, innervosito dalla situazione, a tirare un pugno al muro della costruzione ferendomi leggermente le nocche.
Ma non me ne frega niente, il dolore adesso è dentro di me.
Non possono chiedermi di scegliere, per me sono importanti sia loro che lei.

Perchè tutto questo? Perchè se metto un tassello a posto un altro va fuori posto?
Perchè...?

Amabilmente odiosaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora