• Capitolo 33 •

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Ho sempre odiato ammettere che qualcun'altro avesse ragione nei miei confronti.
Sono testardo e voglio sempre fare di testa mia, andando contro tutto e tutti volendo dimostrare, sempre, il contrario di quello che mi viene detto. Arrivo alla fine del percorso e mi ritrovo a dover dare ragione, e di conseguenza soddisfazione, ad altre persone.
Ignazio aveva tutto al di fuori che torto; avrei dovuto ascoltarlo. Lui conosce Beatrice meglio di me. Sono cugini, sono cresciuti insieme. Sono sangue dello stesso sangue e io da stupido mi sono lasciato intortare e sono caduto nella sua trappola.
Sono seduto sul divano con gli avanbracci appoggiati sulle cosce e lo sguardo che vaga per la stanza mentre la mia testa viene affollata da mille pensieri che mi fanno uscire pazzo.

Mi alzo, mi dirigo in cucina e mentre mi sto per versare un po' d'acqua nel bicchiere suonano al campanello.
Mi avvio al portoncino con la speranza che siano i miei genitori e mio fratello, e invece no.
Apro la porta, vedo Beatrice e senza dire niente la lascio aperta per poi allontanarmi con aria scocciata.

<< Scusa se mi sono presentata qua così, ma al telefono non mi rispondevi >> dice entrando anche lei e seguendomi.

<< Beh se ti aspettavi anche che io ti venissi a cercare o a rispondere, allora sei fuori strada >> si avvicina e afferra le mie mani che io ritraggo immediatamente.

<< Gianluca sono venuta a sapere che tu sei a conoscenza del mio essere stata una sugar baby e anche di averti tradito con lo stesso uomo che ti ha picchiato >> serro i denti, stringo le mani in un pugno e ritorno in cucina per poter continuare da dove ero rimasto.

<< Ascoltami Gianluca, c'è una spiegazione a tutto questo >> mi dice facendo segno con le mani di stare calmo. Appoggio entrambe le mani sul tavolo e la guardo estramamente arrabbiato.

<< Ah si? E sarebbe? Forza, raccontami >>

<< Dopo quello che è successo con mio padre, mia madre ha iniziato ad avere difficoltà economiche. Non voleva chiedere a suo fratello, cioe al papà di Ignazio, perchè gia ci aveva aiutato molte volte. E cosi le ho detto che avrei inziato a lavorare. Questo lavoro avevo sentito che rendeva molto e cosi mi sono iscritta al sito. Questo uomo mi ha contattata e tutti pomeriggi andavo da lui; anche alcune sere, affittava una stanza d'albergo e ci passavamo delle ore. È ricchissimo e il compenso che mi dava era alto. Un giorno gli ho preso la carta di credito e gli ho fregato circa 800€, perchè mi servivano e mi vergognavo a chiederglieli.
Poi ho conosciuto te e sono sparita per lui, non mi sono più fatta sentire. È riuscito a rintracciare la scuola che frequento e quella famosa mattina mi aveva comunicato che mi avrebbe denunciato per quanto fatto. Il giorno dopo mi ha chiamato e mi ha detto che se fossi andata a letto con lui per una notte intera e mi fossi fatta fare una foto mentre lo facevamo da pubblicare sulla chat della scuola, lui non mi avrebbe denunciata. Anzi mi avrebbe anche dato 2000€, che per me e mia mamma sono davvero tanti. E cosi è stato. Ora però con lui ho chiuso. L'ho fatto per mia madre; non volevo metterla in altri casini...>> conclude trattenendo qualche lacrima.

Abbasso lo sguardo a terra sempre più arrabbiato da tutta questa situazione.

<< Che bastardo. E poi tu... tu avresti potuto dirmi tutto. E anche ad Ignazio avresti dovuto. Ti avremmo aiutata a trovare i soldi che gli avevi preso, glieli avresti restituiti e tutto questo non sarebbe successo>>

<< Ma io ti amo, non volevo metterti in questa situazione... me la sono sempre cavata da sola e volevo farlo anche questa volta >>

<< Se davvero mi avessi amato, come dici, mi avresti detto tutto, ti saresti fidata di me. E invece no... che schifo >> si avvicina a me e mette le sue mani sul mio petto.

<< Gian ti prego... >>

<< Allontanati da me... >> una lacrima solca la sua guancia; << Allontanati ti ho detto! >> alzo la voce e lei scoppia a piangere. Mi fa male vederla così, ma in questo momento non me ne frega praticamente nulla. La rabbia della situazione prevale sulla ragione. E poi... mi ha tradito e questa cosa mi fa quasi venire nausea; ho fatto di tutto per lei e questo è il suo modo di ringraziarmi.

Voglio mollare tutto. Per colpa sua ho litigato con i miei amici. Ora non ho piu né loro, né lei. Voglio andarmene, ho bisogno di Marco, di Alessio, di Sami, del mio lungomare, del sole che sorge dall'acqua.
Era da molto che non desideravo tutto questo, Beatrice era l'unica che era riuscita a farmi dimenticare tutto, ma con lei è finita e qui è tutto un inferno.

<< Ora è tutto risolto. Nessuno può impedirci più niente. Io... Gianluca... io ti amo davvero. Con te provo emozioni mai provate prima, non so cosa darei per stare con te >> dice con voce disperata.

<< Ti prego, non rendere tutto più difficile. Se mi ami davvero lasciami andare >>

<< È questo quello che vuoi davvero? >> abbasso leggermente il capo a questa sua domanda. Non so se è davvero questo quello che desidero.

<< Si Beatrice... o almeno credo. E ora vattene, per favore >>

<< Sappi che ti amo. Troverò il modo di farmi perdonare. Ciao Gianluca >> si avvicina e mi lascia un bacio sulla guancia mentre io rimango impassibile, con lo sguardo fisso davanti a me e le mani appoggiate sullo schienale della sedia.

Ascolto i suoi passi e poi aspetto di sentire il rumore della porta chiudersi per poi lasciare che la rabbia mi invada tutto e scaraventare a terra la bottigilia e il bicchiere pieni di acqua che si frantumano come ha appena fatto il mio cuore.

Amabilmente odiosaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora