• Capitolo 45 •

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Luglio, Roseto degli Abruzzi

<< Gianlù, io, Igna, Sara e Alice andiamo giù al mare, passa il bus tra poco >> mi avverte Piero.

<< Io aspetto che Bea si svegli e poi vi
raggiungiamo >>

<< Attenti a non venire in tre >> tutti scoppiano a ridere.

<< E dai Pie, piantala >> rispondo con mezzo sorriso mentro mi metto una mano sugli occhi.

<< Guardalo come si imbarazza... >>dice Ignazio canzonandomi.

<< Mamma mia, che rompiscatole che siete. Andiamo che perdiamo il bus >> constata Alice trascinandoli fuori dalla porta. 

<< Ci vediamo dopo, mi raccomando, ci vediamo al posto che hai detto tu>>

<< Aspetto anche Marco e Alessio. Oggi ve li presento... >> affermo molto entusiasta.

<< Non vedo l'ora. Mi hai parlato tantissimo di
loro >> risponde Sara contenta.

<< Vi ci troverete benissimo. A dopo ragazzi >> escono tutti da casa e finalmente rimango solo. Raggiungo Beatrice in camera mia e mi siedo sul letto. Le accarezzo ripetutamente il braccio e poi le lascio una scia di baci a partire dalla tempia fino ad arrivare al collo. Lei si contorce leggermente mentre sorride.

<< Gianlù... >>

<< Buongiorno piccola mia >> le dico mentre strofino il naso nell'incavo tra il suo collo e la spalla. Si stiracchia e si solleva, per poi far congiungere le sue mani dietro al mia collo.

<< Ma che bel buongiorno >> sorrido e poi mi avvicino un po' di più per far congiungere le nostre labbra. Ci assaporiamo lentamente, le lingue giocano tra di loro. Le mie mani stringono i suoi fianchi. Ci stacchiamo senza fiato e facciamo scontrare le fronti, guardandoci fissi negli occhi.

<< Gli altri ci aspettano in spiaggia, andiamo? >> lei annuisce alzandosi dal letto. Prende dalla valigia un costume giallo e blu e un vestito per poi chiudersi in bagno a cambiarsi.

Nel frattempo sento suonare al campanello, mi precipito alla porta ad aprire e davanti a me si presentano Marco e Alessio.

<< Ciao ragazzi >> dico entusiasta mentre con entrambi mi lascio un mezzo abbraccio; << Beaa, vieni che ti devo presentare due persone >> vedo le facce perplesse dei miei amici e gli rivolgo uno sguardo interrogativo.

<< Ma è la famosa Beatrice? >> annuisco soddisfatto a Marco.

<< Gian, ma... >> Alessio lascia in sospeso la frase non sapendo bene cosa dire.

<< Si, stiamo insieme. E stiamo anche molto
bene >> loro annuisco come se la cosa non li riguardasse.

<< Eccomi >> ci raggiunge in tutta la sua semplicità, femminilità e splendore.

<< Piacere io sono Marco >> dice tendendole la mano alquanto meravigliato. Si avvicina al mio orecchio e mi sussurra un: "non mi avevi detto che era cosi bella". Lo guardo con aria rimproveratoria facendogli capire di girargli alla larga.

<< E io sono Alessio >> dice imbarazzato dandole anche lui la mano.

<< Bene, andiamo? >> usciamo da casa, mi chiudo la porta alle spalle e ci avviamo verso la piazzetta.

<< E noi siamo in bici. Voi che fate? >>

<< Andiamo con il tuo motorino no? >> mi dice tutta gioiosa. In realtà avrei solamente il foglio rosa e dopo la volta che sono caduto non ho piu avuto il coraggio di prenderlo. Non è tanto per il fatto del patentino che non ho, ma proprio ho paura.

<< Ah bene perfetto, ci vediamo davanti allo stabilimento >>

<< Al nostro posto, dalla palma, ci sono gia quattro ragazzi. Sono miei amici. Andate da loro >> mi fanno segno con il pollice di ok mentre io e Beatrice torniamo indietro, da casa mia, dove ho il motorino. Fermo Beatrice per un polso, si gira e mi guarda aspettando che io dica qualcosa; << Bea, ho paura, non voglio prendere il motorino >>

<< Ma dai Gianlù, come vuoi arrivarci a piedi? >> dice quasi ridendo. Ci resto male, forse non ricorda dell'incidente che ho fatto.

<< Bea, ricordi l'incidente che ho fatto? >> deglutisce pesantemente e mi guarda senza proferire parola; << Io da quel giorno li, non ho più avuto il coraggio di tirarlo fuori. E poi non ho il patentino...>>

<< Superiamo insieme questa paura >> afferma facendo congiungere le nostre mani. Mi sorride, in modo rassicurante, e mi fa avvicinare al veicolo; << Io sono sicura che ce la farai. E per la patente... chi vuoi che ci controlli dai! >>

<< Io sinceramente... non so se... io... >> dico scrutando malamente il motorino.

<< Ci sono io con te e ti assicuro che andrà tutto bene. Quel giorno è stato solo uno sbaglio, uno stupido errore >> annuisco deciso e faccio scendere il motorino dal cavalletto. Mi ci siedo sopra, indosso il casco e poi passo l'altro a lei. L'aiuto a sedersi dietro di me e poi faccio scattare la chiave sentendo il motore rombare.
Subito le immagini della macchina che mi esce dal vialetto all'improvviso, io che la scanso e la ruota davanti che scivola via mi ritornano alla mente.
Mi irrigidisco; le mani della mia ragazza si appoggiano sulle mie spalle, il suo viso nell'incavo del mio collo.
Mi lascia un bacio sulla pelle.

<< Rilassati. Andrà tutto bene, fidati di me. Vai tranquillo e non pensare a nulla >> annuisco, chiudo gli occhi e respiro profondamente.
Faccio girare la manopola per dare gas, sollevo i piedi da terra e parto.

Amabilmente odiosaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora