Ultima notte che passeremo in questo ostello di Roma.
Dicono che quando sei felice il tempo passa più velocemente; ed è proprio così, a dire il vero è volato via senza che me ne rendessi conto.È quasi mezzanotte. Io e Piero siamo in camera da soli che chiacchieriamo. Ignazio è da qualche parte con Alice, soprattutto a fare chissà che cosa. Sorseggio rumorasamente un po' di the. Dovremmo avere tra le mani una bottiglia di birra invece che questa stupida tazza, bollente per di più, contenente questo liquido scuro che sa di acqua sporca.
<< E quindi stai con Sara >> dice improvvisamente.
<< Cosa intendi per stare? Non siamo fidanzati. Nel senso stiamo provando a costruire qualcosa, tipo un rapporto, ecco >> dico queste parole come se tutto questo non stesse accadendo a me. Ne parlo come se fossi felice, ma poi chiedo se mi sto rendendo veramente conto di quello che faccio.
<< Tu non sei innamorato di lei vero? Tu sei attratto da un'altra... >> cavolo, mi conosce già fin troppo bene.
<< Come? No che dici. Sara è una bellissima ragazza, è dolce, simpatica, esuberante. È un po' matta ma alla fine ci si sta bene >> sospiro.
<< Gian, dai. Guarda che a me non vieni a prendere in giro. A te piace Beatrice, si vede lontano un miglio >>
<< Piero... diamine è vero, ma no. Come si può stare con una così. Non crede nell'amore, non gliene frega niente di nessuno. Gioca con i sentimenti. Imparerò ad amare Sara, cioè già un po' mi piace >> fa una smorfia con la bocca. Nemmeno lui ci crede, e non ha tutti i torti.
<< Sei libero di fare quello che vuoi naturalmente, io ci sarò sempre per aiutarti in qualsiasi cosa tu abbia bisogno. Ma ricorda che la gente non cambia, Beatrice è brava ad ingannare, è brava a prendere in giro e lei rimarrà sempre la solita >> annuisco senza guardarlo. Ha ragione.
Ha terribilmente ragione; una verità che quasi mi fa male, vorrei che lei cambiasse, vorrei farla cambiare, scoprire il dolore che si porta dentro e far uscire la sua vera anima.
Il telefono sul comodino vibra. Lo schermo si illumina e nell'anteprima compare un messaggio su whatsapp.
Messaggio da Sara:
" Sei sveglio? Ti va di vederci sulla terrazza dove abbiamo passato la prima notte? "<< E' Sara vero? >> annuisco continuando a tenere lo sguardo sullo schermo e sulla scritta "online" sotto al suo nome. Sta aspettando una mia risposta; << Cosa vuole Gian? >> faccio girare il telefono tra le mani e poi, con un leggero colpo, lo lascio cadere sul letto.
<< Mah... mi ha chiesto se possiamo vederci sulla terrazza. Ma non mi va di lasciarti qua solo >> mi corico sul letto mettendo le braccia dietro alla testa. Piero ridacchia, si alza e mi tira per un braccio.
<< Non ti va di lasciarmi solo o non ti va di stare con lei? >> mi chiede quasi sogghignando. Cavolo, mette i nervi. Non gli si può nascondere nulla.
<< Dai Piè, poco cambia. Sto qua, va bene >> fa muovere l'indice da destra verso sinistra davanti ai miei occhi.
<< Muovi sto culo e vai >> lo guardo confuso; << E non mi guardare così. Me lo hai detto tu: "imparerò ad innamorarmi di lei", quindi ora vai da questa benedetta ragazza e divertiti >> sorrido, quasi intenerito e gli lascio una pacca sulla spalla. Indosso la felpa e, sbuffando divertito, esco dalla stanza.
<< Ah >> riapro leggermente la porta; << Niente ragazze quando torno qua eh >> prende una ciabatta e me la tira, ma riesco in tempo a chiudermi la porta alle spalle ridendo.
Metto le mani nella tasca della felpa e con passo strascicato mi avvio alla terrazza.
Ed eccola la, appoggiata alla ringhiera con lo sguardo rivolto verso il cielo. È una cosa che piace ad entrambi: perdersi nell'immensità e nella bellezza dello spazio. Mi avvicino, le cingo i fianchi con le mie braccia e appoggio la testa sulla sua spalla destra, non prima però di averle lasciato un bacio sull'orecchio.<< Ciao Gianlù. Hai visto che stellata questa sera? È magnifica >>
<< Tu di più però >> le lascio qualche bacio sul collo, e qualche altro sulla testa, tra i capelli profumati al cocco.
<< Dai Gian, non prendermi in giro per favore >> la giro verso di me. Le faccio appoggiare la schiena alla ringhiera. Avvicino la mia fronte alla sua, incastro i miei occhi con i suoi.
<< Non dico mai bugie, lo sai? >> tenta di abbassare lo sguardo ma io, prontamente glielo rialzo; << Sai dovresti renderti conto che hai degli occhi bellissimi, che brillano quando guardi qualcosa. Hai un sorriso che parla da solo. Fidati di me >> con il pollice accarezzo il suo labbro inferiore mentre lei, delicatamente, lo afferra con i denti da un lato.
Bagno le mie labbra con la lingua e poi mi avvicino a lei; diamo vita ad un bacio passionale ma lento.<< Mi fai stare bene >> la guardo meravigliato, passo una mano sulla sua guancia. Inclina la testa beandosi del mio tocco e poi ci abbracciamo rimanendo così, in silenzio, con solo il vento che ci avvolge e ci scompiglia, dolcemente, i capelli.
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Amabilmente odiosa
RomanceSe pensate che la protagonista della storia possa essere la classica ragazza presa di mira, magari anche bruttina e che arriva il bellissimo ragazzo a salvarla innamorandosi di lei, vi sbagliate! Una storia dove i ruoli saranno ribaltati. Lei: Beat...