Ritorno a casa e, senza salutare nessuno, mi dirigo in camera mia. Mi butto sul letto, infilo le cuffiette e mi abbandono al mondo della musica. Ma non passano nemmeno due minuti che le parole della canzone sfumano via senza che me ne renda conto, mentre la mia mente inizia a vagare, ritrovandomi a pensare agli occhi magnetici e grigi di Beatrice, al suo fare così misterioso. Ha qualcosa che mi attrae, ma nella mia vita ho già tanti problemi non mi serve anche una persona così.
La porta di camera mia si apre e io scatto seduto sul letto spegnendo la musica.
<< Bussare no eh...>> dico a mia mamma sbuffando, che mi fissa sulla soglia della porta.
<< Ho bussato ma non mi hai sentito >> risponde quasi scocciata.
<< Va beh, non importa, cosa vuoi? >>
<< C'é una tua compagna di classe giù in salotto. Dice che vuole vederti >> mi informa mia madre in modo perplesso quanto me. Sbarro un attimo gli occhi incredulo e poi deglutisco pesantemente.
<< Falla venire >> mia madre annuisce; sento due voci in salotto, parlare animatamente e poi dei passi avvicinarsi. La porta si apre lentamente e compare Beatrice. Rimango per qualche attimo a fissarla; non so dire se in modo meravigliato o sconcertato. Non vedo nessun motivo per il quale lei voglia vedermi.
Dopo secondi, interminabili, a fissarla decido di parlare. Cerco di tenermi con tono duro, autoritario oserei dire, ma fallisco miseramente; << Cosa ci fai qui, a casa mia? >>
<< Passavo...>> si guarda intorno mentre con le dita sfiora alcune mie foto posizionate sulla libreria. Questa sua indiferrenza, e l'atteggiamento come se fosse qui per sbaglio, mi stanno innervosendo. Mi ci posiziono davanti e cerco di frenare la sua curiosità.
<< Come hai fatto a sapere dove abito? >> chiedo in modo infastidito.
<< Ho i miei metodi e le mie conoscenze >> dice in un sussurro mentre si avvicina a me con fare sensuale. Appoggia le sue mani sul mio torace per poi farle scivolare sulle spalle e scendere fino alle mie mani; porta il suo viso accanto al mio collo sul quale alita leggermente e, nel frattempo, infila le mani sotto alla mia maglietta strofinando la mia schiena.
Sono come ipnotizzato, non sono in grado di fermarla; E il mio corpo a queste provocazioni che reagisce non mi aiuta di certo.
Mi lascia un bacio sulla mandibola e poi arriva alla mia bocca. Prende il mio labbro inferiore tra i suoi denti e mordendolo leggermente mi fa tornare alla realtà. La allontano da me.
<< No Beatrice. . . io... non so cosa ti stia passando per la testa >> la mia voce risulta roca, forse per l'iniziale eccitazione, do qualche leggero colpo di tosse per togliere il nodo alla gola. Inizia a disegnare cerchi immaginari sul mio petto con una mano, mentre con l'altra prende la mia e la fa scivolare sulla sua coscia mezza nuda a causa della gonna troppo corta. Con un colpo secco la tolgo da li e passo il braccio sulla fronte riprendendomi dallo shock e dalle emozioni degli ultimi minuti mentre il mio respiro accelera.
<< Io non so cosa ti abbiano detto sul mio conto, ma odio tutto quello che è serio >> si muove con il bacino sempre più vicina a me;
<< A cominciare dalle relazioni >> passa la lingua sul suo labbro. La mia intimità è a contatto con la sua e il mio cervello non connette bene. Odio tutto questo, odio non poter comandare una situazione del genere, odio essere sottomesso da una ragazza e non riuscire a controllarmi.
<< Beh... io non sono quel tipo di ragazzo. Non approfitto di una come te >> alzo la voce perchè è vero, questa situazione mi sta rendendo nervoso, preferisco cose serie. Si stacca da me violentemente sbarrando gli occhi.
<< Volevo solo un po' divertirmi... e far divertire anche te >> mi dice provando a convincermi.
<< Non sono un giocattolo >> rispondo secco e infastidito. Fa una risata come se avessi detto la barzelletta più bella del mondo.
<< Cadrai ai miei piedi, anche te. Come tutti, in fondo. Si vede che sei attratto. Ginoble, impara a parlare con la mente e con la bocca e non con gli occhi >> mi da un colpetto sul petto e se ne va, lasciandomi li, in piedi in mezzo alla stanza, completamento imbambolato. Ho fatto solo la figura dell'imbecille, mi sono reso vulnerabile alle sue provocazioni e non devo permetterlo. È completamente pazza, una maniaca.
Però... Se solo penso alla mia mano sulla sua gamba, fresca, liscia; le sue mani calde e morbide che scorrevano sulla mia schiena, il mio labbro inferiore tra i suoi denti.
Scrollo la testa cercando di cacciare via ogni tipo di questi pensieri. Mi siedo sul bordo del letto e affondo la testa nei palmi delle mani mentre il mio corpo viene dominato da un senso di colpa strano.
Diamine Gianluca, ti fai abbindolare da una così?
Piero aveva ragione quando diceva che ha solo voglia di divertirsi, che è brava a farti incantare. Ci sa fare, punto e questo deve convincermi ancora di più a lasciar perdere. Non sarà del tutto facile visto che è mia vicina di banco, ma la mia forza di volontà supererà tutto questo.
Mi viene quasi da piangere e l'unica cosa che voglio in questo momento è andarmene da questo posto.
STAI LEGGENDO
Amabilmente odiosa
Roman d'amourSe pensate che la protagonista della storia possa essere la classica ragazza presa di mira, magari anche bruttina e che arriva il bellissimo ragazzo a salvarla innamorandosi di lei, vi sbagliate! Una storia dove i ruoli saranno ribaltati. Lei: Beat...
