E anche questo nuovo anno sta per giungere, per incominciare accompagnato da tante sorprese, tante aspettative ma anche dolori purtroppo. La vita è un po' come un pianoforte; ha bisogno sia dei tasti neri, che sono i dolori, che dei tasti bianchi, le gioie, per fare buona musica e questa nuova vita, con nuovi giorni e nuovi propositi ci sta per coinvolgere.
Sono sulla passeggiata di Roseto assieme a Marco, Alessio e Sami. Festeggiare con i propri amici, secondo me, è la cosa migliore; concludi l'anno in allegria e ne inizi subito un altro sempre allo stesso modo.
<< Ragazzi mancano cinque minuti, iniziamo a prepararci per l'apertura dello spumante >> ci avvisa Alessio. Marco si appresta a prendere la bottiglia in mano e io a consegnare i bicchieri tenendo in mano quello per il mio amico. Spendiamo le ultime parole dell'anno, per poi, ritrovarci a fare il conto alla rovescia.
<< 5...4...3...2...1... Auguriii >> le nostre voci vengono sovrastate dalle urla di tutti i presenti, dai botti dei fuochi d'artificio e dalla schiuma che ricopre la bottiglia una volta stappata. Versiamo il liquido nei bicchieri e dopo un Cin Cin di buona fortuna, iniziamo a bere. Ci spostiamo verso la spiaggia e nel frattempo io tiro fuori dalla tasca della giacca una sigaretta; me la porto tra le labbra e poi l'accendo iniziando subito a farmi invadere dal fumo. Ho preso questo vizio, purtroppo, a causa di Beatrice. Vorrei smettere ma allo stesso tempo no, forse perchè ora mi calcola di più. Ma Ignazio ha ragione, mi usa, mi prende in giro e io devo troncare tutto qua. Sarà difficile per me perchè a lei, nonostante tutto, ci tengo molto ma per il mio bene devo terminare tutto.
<< E da quando fumi te? >> mi giro alle mie spalle e noto Marco che mi fissa con le mani in tasca del giubbotto.
<< Ma giusto una ogni tanto... >> rispondo vago.
<< Gianluca che stai combinando a Velletri eh? >> mi altero a sentire questa domanda, non voglio parlare di quel posto orrendo, ripeto: voglio lasciarlo fuori dalla vita che ho qua. Là sono cambiato, sono peggiorato, è uscito un lato di me che non conoscevo e che non pensavo nemmeno che potesse esistere.
<< Marco per favore non parliamo di quell'Inferno, la vita là è... diversa, strana, e io sto diventando strano e diverso in corrispondenza a quella vita >>
<< Forse dovresti sfogarti con noi...>> dice Sami con nonchalance; lo guardo. Forse ha ragione, magari parlarne con qualcuno mi fa bene ma comunque le cose non cambieranno.
<< Ragazzi, non starò a girarci tanto intorno >> mi guardano in attesa di una mia continuazione. Faccio un tiro dalla sigaretta, faccio uscire tutto il fumo creando una nuvola. Aspetto che si disperda nell'aria e poi inizio a guardare le luci all'orizzonte nel buio della notte; << Raga... a Velletri faccio lo scopa-amico >> Alessio inizia a ridere piegandosi sulle ginocchia.
<< Cosa fai tu? >> mi giro a guardarlo, e notando la mia serietà smette di ridere capendo che non sto scherzando; << Ma Gian sul serio? >> annuisco per poi distogliere, nuovamente, lo sguardo.
<< Beatrice? >> dice Marco immediatamente.
<< Eh? cosa? Dove? Beatrice dove? >> i miei amici mi guardano come se fossi pazzo.
<< Gianluca chiedevo se la tua scopa-amica è Beatrice... non si chiamava così la ragazza di cui ti eri innamorato? >>
<< Si è lei >> inizio a raccontare brevemente tutta la storia, dalla gita di Roma in poi, dal punto di vista mio, da quello di Beatrice e da quello di Ignazio.
<< Gianluca per favore, basta soffrire. Appena torni giù devi chiudere tutto. Mettici una pietra sopra per favore >> guardo Marco e Alessio che annuiscono a quanto detto da Sami.
Rimango in silenzio a fissare la sabbia quando la vibrazione del mio iPhone in tasca mi fa risvegliare. Lo estraggo e rispondo senza guardare chi mi sta chiamando.
<< Auguriiii Gianlucaaa >> sento una voce dall'altro capo strillarmi nell'orecchio. Stacco leggermente il telefono per vedere chi mi sta chiamando: Beatrice. Sempre più stupito riporto il telefono vicino alla testa per continuare ad ascoltare. Vedo Alessio farmi segno con la mano per chiedermi chi è.
<< Beatrice >> mimo con le labbra e vedo la sua faccia incupirsi come per dire: "cosa vuole?"
<< Gianluca... >> ride e parla con altri. Non sto capendo, sento solo musica alta e tanta confusione giustamente; << Devo dirti una cosa >> ride di nuovo in modo più sonoro.
<< Dimmi sono qua >> sono teso, le mani sudano non so perchè. Tengo lo sguardo basso mentre con il piede faccio forme strane sulla sabbia.
<< Gianluca ti amooo >> urla e poi ride di nuovo seguita da altre persone. Mi irrigidisco a queste parole. Non so che pensare...
<< Beatrice ma stai bene? >>
<< Io? Si, si... tutto bene >> la sento farfugliare, parla a fatica. È ubriaca marcia.
<< Senti Bea io devo andare >> la sento sghignazzare, e dire parole incomprensibili. Mi ha giocato un altro brutto scherzo, ennesima ferita.
Ci sono rimansto male.
Non ricevendo risposta, stacco sconsolato il telefono dall'orecchio ma prima di mettere fine alla chiamata mando un bacio volante verso lo schermo sussurrando un "anche io ti amo" consapevole, però, che per lei non sarà mai così, ma sarà per sempre tutto un gioco.
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Amabilmente odiosa
Любовные романыSe pensate che la protagonista della storia possa essere la classica ragazza presa di mira, magari anche bruttina e che arriva il bellissimo ragazzo a salvarla innamorandosi di lei, vi sbagliate! Una storia dove i ruoli saranno ribaltati. Lei: Beat...
