Capitolo 46

446 35 22
                                        

Può sembrare tutto un finale da favola, ma queste finiscono con "e vissero per sempre insieme felici e contenti"; ecco, come facciamo a sapere che anche per noi sarà così? Un po' questo mi spaventa, l'estate che scorre veloce, il ritorno della scuola, i miei amici e Beatrice che ritornano a Velletri. Riusciremo a portare tutto quanto avanti? Ho paura, si, ci ho messo tanto a far combaciare tutto, ad arrivare ad una situazione di stabilità.

Anche papà è tornato su, è riuscito ad ottenere di nuovo il trasferimento per lavorare qua a Roseto e stare accanto alla sua famiglia. Tra lui e mamma va tutto a gonfie vele e vederli anche adesso sdraiati assieme su un lettino in spiaggia che si scambiano tenere coccole mi fa sorridere e mi scalda il cuore. Mi rendo conto di quanto io sia fortunato ad avere tutto questo. Sposto leggermente lo sguardo verso sinistra e vedo mio fratello giocare a biglie con un suo gruppetto di scuola, e ancora più in la, sulla riva, i miei amici Marco e Alessio, che giocano a pallavolo con gli altri miei amici, Piero, Ignazio, Sara e Alice. Ridono e urlano divertiti.

Seduto sul bordo in fondo del lettino, con un braccio appoggiato su una gamba a sorreggermi la testa, guardo queste scene e in un attimo mi passa davanti tutto quello che è successo in questo ultimo anno; è stato lungo, impegnativo, difficile ma alla fine mi ha portato a tutto questo: la famosa quiete dopo la tempesta.

<< Tutto bene, amore? >> mi disconnetto dai miei pensieri, ruoto di novanta gradi con il corpo e bacio la mia ragazza.

<< Tutto a postissimo tesoro. Non ti preoccupare. Stavo solo pensando ad alcune cose... >> le sorrido per rassicurarla.

<< Gianlù, Bea, noi andiamo a fare un bagno, venite? >> guardo la mia ragazza che annuisce, la prendo per mano, ci alziamo e assieme a Marco raggiungiamo gli altri.

<< Ah wow, i due piccioncini ci degnano della loro presenza >> scherza Piero facendo un inchino.

<< Cretino >> lo insulto io facendo il finto offeso.

<< Cretino a chi, scusa?! >> ma non ho il tempo di rispondere che il mio amico solleva una grande quantità di acqua e mi bagna. Apro la bocca sorpreso e scioccato. Gli corro incontro e lo butto sott'acqua. Gli altri ci vengono dietro e iniziano a schizzarsi fino a che non siamo completamente bagnati; così ci immergiamo e tra le nostre chiacchiere, battute e risate iniziamo a nuotare al largo, lontano dalla riva.

Mi avvicino a Beatrice, porto le mie labbra vicino al suo orecchio e le lascio un leggero morso sul lobo.

<< Vieni con me >> mi guarda stranita, le afferro la mano sott'acqua e inizio a nuotare per allontanarmi dagli altri. Quando sono sicuro di essere ad una distanza sufficiente mi fermo.

<< Perchè ce ne siamo andati? >> mi chiede guardando gli altri, lontano da noi.

<< Ecco Bea vedi io... allora è da un po' che... cioè si ecco... >>

<< Si Gian, è da un po' che non facciamo l'amore io e te...>> rido imbarazzato: è troppo diretta lei in confronto a me.

<< Ecco si, giusto. Che ne dici se... lo facciamo qua, adesso? Nessuno se ne accorgerebbe.... >> mi guarda per un attimo senza trapelare nessuna emozione, poi ad un tratto si avvicina e mi lascia dei piccoli baci sul collo. Io inizio a seguirla e le lascio una scia di baci sulle spalle leggermente umide e che al contatto con le mie labbra risultano salate.

Avviciniamo le nostre bocche, uno morde delicatamente le labbra dell'altro, le lingue si incontrano e danzano tra di loro. Io nel frattempo sollevo le sue gambe e le faccio intrecciare intorno ai miei fianchi a modi koala, mentre lei lega le sue braccia dietro al mio collo. Seguendo il ritmo lento e costante delle onde, entro dentro lei e faccio unire i nostri corpi insieme. Le sue mani iniziano a scivolare su e giù sulla parte della mia schiena che fuoriesce dall'acqua, mentre mi lascia dei leggeri baci a stampo. L'acqua rende difficili i movimenti, ma è comunque bello. Cerco di muovermi nel modo più delicato possibile, fino a che lei non appoggia la sua testa sulla mia spalla, io la mia faccia nell'incavo del suo collo, e gemiamo raggiungendo il massimo piacere. Rimango ancora qualche secondo dentro, a contatto con il suo corpo, per poi essere avvolto dal fresco dell'acqua.

<< Gianluca Ginoble... ti amo follemente >>

<< Sapessi io, Beatrice Mandi >>

Ci abbracciamo e restiamo cosi, mentre ci facciamo cullare dal leggero ondeggiare del mare.

[ FINE ]

Amabilmente odiosaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora