É già passata una settimana; una terribile settimana in cui io e Beatrice non ci siamo più sentiti, né guardati in faccia e ne parlati. Mi sto rendendo conto del vero danno che ho fatto; non avrei pensato che con quelle parole l'avrei ferita a tal punto da reputarmi un perfetto sconosciuto.
Guardarla da lontano, di nascosto, osservare ogni suo minimo movimento, ogni sua risata, mi fa crescere la voglia di lei e mi rendo conto di quanto stavo bene quando ero il suo scopa-amico nonostante mi usasse e mi prendesse in giro.
Un'altra cosa a cui ho fatto caso é che in questi giorni né in cortile, ne in corridoio non si é vista con nessun ragazzo. Che stia cambiando...E io mi sto illudendo. Dovrei smettere di pensare a lei; ho sbagliato, ho fallito nel mio intento e ora é tutto finito, non ci sono seconde possibilità.
Immerso nei miei pensieri, mi avvio lentamente alla Scuola Guida dove oggi ho la mia prima lezione di pratica. Non vedo l'ora di poter mettere le mani sul mio motorino.
Arrivo all'edificio e, con una strana sensazione allo stomaco, entro.<< Buongiorno >> mi dice una signora dai lunghi capelli castani seduta dietro alla scrivania
<< Buongiorno. Sono Gianluca Ginoble, avevo la lezione di scuola guida >> la signora davanti a me controlla attenta l'agenda posta davanti a lei e poi annuisce.
<< Accomodati pure lì che vado subito a chiamarti l'istruttore >> annuisco mentre mi siedo su una di quelle sedie che avevo dietro. Appoggiò le mani sulle ginocchia e iniziò a scrollare le gambe. Ho un'ansia terribile che mi ammazza lentamente.
Poco dopo, da una delle porte che avevo davanti, esce un signore sulla quarantina, calvo e con molta barba. Mi tende la mano e mi sorride; sembra simpatico.<< Piacere. Io sono Matteo. Se mi vuoi seguire iniziamo subito >> raggiungiamo il retro dove trovo il mio motorino posteggiato che mio padre precedentemente ha lasciato qua; << Per favore indossa questa pettorina catarifrangente, almeno per strada non ti perdo >> dice facendo una mezza risata; sono estremamente silenzioso a causa dell'agitazione. Conduco a mano il motorino fuori sulla strada e aspetto che Matteo mi raggiunga con l'auto.
<< Allora pronti? Posso partire? >> sono in fibrillazione; non vedo l'ora, nonostante l'ansia, di iniziare.
<< Si partiamo subito. Allora il percorso non è difficile, man mano io ti dirò tramite auricolare dove girare, non superare i 30 massimo 40 chilometri orari, ricordati la freccia e nel caso avessi bisogno di fermarti scegli il posto giusto e fammi segno con la mano. Tutto chiaro? >>
<< Tutto chiaro capo >> facciamo un leggera risata. Salgo sul motorino, lo faccio scendere dal cavalletto e metto in moto. Accelero leggermente e mi metto in strada iniziando la mia lezione.
É da circa 15 minuti che sto girando per la città e tutto sta andando a meraviglia fino a che non mi distraggo un attimo e da una via laterale mi esce una macchina senza che io me l'aspettassi. Sbando leggermente e finisco nell'altra carreggiata, per fortuna non arrivava nessuna macchina. Io però non riesco a riprendere il totale controllo del veicolo, vedo la ruota davanti scivolare via e, in un milionesimo di secondo, realizzo di andare per terra; sento una botta alla spalla sinistra e successivamente un dolore al collo e alla schiena che mi risponde nella gambe che formicolano leggermente.
Rimango steso a terra, a pancia in su, con Matteo accanto, fino all'arrivo dell'ambulanza. Mi mettono il collare per tenere ferma la testa e mi caricano sulla barella per poi portarmi via a sirene spiegate.
Ecco come concludere in bellezza un bel pomeriggio.Qualche ora dopo...
Vengo sistemato a letto in una delle tante stanze di questo reparto dove poco dopo mi raggiunge un dottore.
<< Allora come andiamo? >> chiede mentre si avvicina a me; faccio una leggera smorfia, sistemandomi.
<< Uhm... Mi fa male tutto e mi viene da
vomitare >><< Allora dalla tac sembrerebbe tutto a posto. Anche la colonna vertebrale non ha subito lesioni che era quello che ci premeva di più visto il tuo dolore alle gambe. A livello cerebrale é sempre tutto a posto; ma dato il tuo malessere e la tua nausea questa notte preferiamo tenerti qua sotto controllo e nel caso domani mattina ripetiamo gli esami >>
<< Guardi dottore...di certo non piango perché salto un giorno di scuola >> il dottore sorride alla mia affermazione, controlla la flebo e poi esce dalla stanza.
Affondo la testa nel cuscino e sospiro rumorosamente pensando a quanto questa situazione con Beatrice influisca sulla mia vita.
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Amabilmente odiosa
RomanceSe pensate che la protagonista della storia possa essere la classica ragazza presa di mira, magari anche bruttina e che arriva il bellissimo ragazzo a salvarla innamorandosi di lei, vi sbagliate! Una storia dove i ruoli saranno ribaltati. Lei: Beat...