Sento suonate la campanella dell'inizio ricreazione e mi alzo iniziando a girare dietro la scuola. Ripongo il telefono in tasca e le cuffiette nello zaino. Ho passato tre ore ad ascoltare musica; in classe non sono entrato, non me la sentivo anchè perchè non sapevo come comportarmi.
Vedo Beatrice venire nella mia direzione e il mio cuore perde battiti.
E ora che faccio?<< Eccoti dove eri finito >> mette le braccia in conserta, sbuffando.
<< Cosa vuoi ancora? Non ti sembra di aver fatto già abbastanza danni? >> alza le sopracciglia stupita, come se quello che stessi dicendo fosse divertente.
<< Sai benissimo cosa voglio da te >> dice avvicinandosi a me, mettendo le sue mani sul mio torace mentre si morde sensualmente il labbro inferiore. Il suo sguardo provocante mi manda in tilt; le sue mani scivolano giù fino a raggiungere il mio punto vita. Sussulto leggermente mentre il mio corpo reagisce ai suoi tocchi.
Se non avessi una dignità me la farei subito, anche qui.
No.
Cosa sto dicendo?
Non posso farmi fregare, non posso cadere di nuovo nella sua trappola.
Per colpa sua ho già perso una persona.
La allontano da me con violenza e lei mi guarda sorridendo.<< Mi piace quando fai l'autoritario sai? >> dice alitando sul mio collo. La mia testa dice di fermarla ma il mio cuore no. Vorrei sentirla di nuovo mia, essere lucido mentre rifaccio l'amore con lei. Che poi per lei, invece, è solo sesso.
Il pensiero di essere trattato come un oggetto mi riporta alla realtà e la stacco nuovamente da me.<< Basta Beatrice... ti prego >> dico con poca voce in preda ad un pianto isterico. Prendo la testa tra le mani sentendola pesante; gli occhi pizzicano e le lacrime minacciano di scendere. Mi piego sulle ginocchia, appongiandoci sopra le mani, e respiro profondamente due o tre volte.
La mia compagna di banco appoggia la sua mano sulla mia spalla, che io con un colpo netto scanso.<< Gianluca... >> tiro su il sguardo e noto il suo leggermente stupito o spaventato.
<< Silenzio per favore. Non... non voglio sentirti >> dico con un singhiozzo.
<< Gianluca, ti prego. Cos'è quella faccia? >> e io sbotto, non ce la faccio più a tenermi tutto dentro. Ho un bisogno psicologico di esternare i sentimenti.
<< Cazzo Bea... io...io ti amo ok? Sono follemente innamorato di te; stupito dal tuo modo di fare misterioso e anche un po' triste, intrigato dal tuo sguardo. Ti amo, punto. E forse non riesco a farne a meno >> mi guarda e non dice niente. Il suo sguardo sbalordito mi lascia interdetto; << Ecco l'ho detto, non ne potevo più >> appoggio la testa al muro dell'edificio e lascio che, solo, qualche lacrima bagni le mie guance.
<< No >> sposto lo sguardo su di lei interpretando questa sua affermazione.
<< Come? >> chiedo confuso.
<< No Gianluca non farlo. Tu non devi amarmi, non puoi. Ti prego no >> non capisco tutta questa sua agitazione.
<< Ok, tranquilla. Farò finta di nulla. Devo smetterla di farmi del male e pensare a te, che sei una grandissima stronza >> le urlo a pochi centimetri dal suo viso. Chiude gli occhi ma io non mi scompongo. Non me ne frega niente se risulto un debole, piango per sfogarmi.
<< Che cosa sta succedendo qua? >> alzo il mio volto rigato dalle lacrime verso di lui e scrollo la testa in segno di negazione come per dirgli di non preoccuparsi; << Beatrice cazzo, cosa hai combinato di nuovo per rendere Gianluca così? >> le dice duro.
<< Che paura mio cugino che difende l'amico >> Ignazio la prende per il polso e la guarda con aria da sfida.
<< Se mia zia ti avesse dato qualche sberla di più quando eri piccola sarebbe stato meglio >>
<< Non ti permettere mai più di dire una cosa del genere. Soprattutto te, che sai come stanno le
cose >> Beatrice inizia a dimenarsi; << Mollami Ignà, mi fai male >><< Quando la smetterai di fare la bambina? Tua madre ne ha passate troppe, non può stare dietro anche a te >> vedo Beatrice nervosa e agitata, Ignazio arrabbiato e io non ci sto capendo nulla. Mi avvicino e separo il mio amico da sua cugina.
<< Ignazio lasciala dai >> lui mi guarda e sospira mentre lei si massaggia il polso; << Tutto a
posto? >> le chiedo vedendola molto nervosa.<< Lasciami stare. Io me ne vado >> non ci capisco più niente. La guardo andare via e poi sospiro rumorasamente.
<< Gian, Sara ci ha raccontato cosa è successo tra voi, e posso capire cosa è successo con mia cugina. Mi spiace vederti così giu. Odio vedere gente che sta male a causa di Beatrice. Io sono qui se hai bisogno ok? >> annuisco sconsolato.
<< Ignazio, cosa è successo che si è agitata appena hai nominato tua zia? >> chiedo curioso.
<< Te lo dirà lei se ce ne sarà il bisogno e
l'occasione >> non replico più, ci scambiamo solo un un abbraccio.
Ne avevo bisogno, davvero tanto.
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Amabilmente odiosa
RomanceSe pensate che la protagonista della storia possa essere la classica ragazza presa di mira, magari anche bruttina e che arriva il bellissimo ragazzo a salvarla innamorandosi di lei, vi sbagliate! Una storia dove i ruoli saranno ribaltati. Lei: Beat...