Finalmente dopo ore l'aereo atterra! Non sono riuscito a dormire neanche un attimo, e il ragazzo che stava vicino a me ha pure cambiato posto. Sbuffo, tutto quello che voglio ora è sdraiarmi su un letto.
Prendo le mie valigie, e maldestramente scendo dall'aereo, tramite delle scale. Pesano una tonnellata, e il mio gracile corpo riuscirà a tenerle ancora per poco.
Per fortuna trovo subito un taxi, e gli leggo l'indirizzo dell'abitazione. Il caldo mi assale subito, e mi tolgo la felpa, restando con una maglia bordeux.
«Come mai sei qui a Los Angeles?»
Mi chiede l'autista, per intrattenere una conversazione. Mi guarda dallo specchietto, e comincio subito a parlare a ruota. Che colpa ho io se mi fa delle domande? Infatti capisce subito che ha sbagliato ad aprire bocca, e mentre gli racconto dei miei amici, non so neanche io come sono arrivato a parlare di loro, accende la radio.The Greatest di Sia irrompe nella macchina, e mi appoggio al finestrino, osservando meravigliato le infinite palme. Sembrerà buffo, ma non ne ho mai vista una. Non provengo da una famiglia ricca, e l'estate la passiamo tra di noi, e spesso con Scott, essendo nelle mie stesse condizioni.
Il mare comincia a comparire, e l'autista rallenta, fino a una villa proprio davanti alla spiaggia! Noto che é isolata rispetto alle altre, avendo spazi vuoti e qualche palma e rada vegetazione intorno. Inoltre la spiaggia sembra deserta, neanche un ombrellone. Forse nessuno sa della sua esistenza, anche perchè osservo della gente in lontananza, divisa da questa spiaggia da qualche albero e scoglio.
Sembra il paradiso.«50 dollari» Mi fa l'autista, mentre ammiro meravigliato. È vero che ha guidato parecchio, ma il prezzo mi sembra esagerato!
«Ascolti signor... non so chi tu sia, ma mi sembra esagerato 50 dollari! Sai cosa ci compro io con 50 dollari? Tantissime cose, come per esempio...»
«Facciamo trenta, se esci subito da qui» Mi zittisce l'autista, con aria esasperata.
Ridacchio tra me e me, a volte serve essere logorroico! Lo racconteró a Scott, così capirà anche lui che ha i suoi vantaggi.
La villa è molto grande dall'esterno, e un pratino mi accoglie, facendomi strada verso il portone. Ovviamente quello sfaticato dell'autista se ne è andato senza neanche aiutarmi con le valigie! Sbuffo, ritrovandomi davanti alla porta. Dovrebbe essere questa, così suono al campanello.
Sento delle voci, e la porta si apre lentamente.
Una ragazza davvero bella mi guarda sorridendo. È bionda, occhi azzurri e un fisico da urlo.«Sì?» Mi domanda lei, educatamente. Arranco.
«Piacere, sono Stiles ma probabilmente ho sbagliato casa...io cerco gli Hale...»
Mi interrompe, urlando dietro di sè:
«Derek, questo ragazzo cerca te!»
Derek chi? Non capisco, che lei sia la figlia dei signori Hale?
Allora mi aspetta davvero una vacanza stupenda!Solo adesso noto che la ragazza è in accappatoio, che l'avessi interrotta mentre faceva la doccia? Eppure l'accappatoio non sembra da donne, non che io sia un esperto...
Sento dei passi, e un'altra figura spunta fuori.
«Helen, vai pure via qui ci penso io»
Dice il ragazzo, osservandomi attentamente. È davvero bello...ma che sto pensando? I suoi occhi verdi mi fissano diffidenti, e i suoi capelli neri sono scompigliati. Ha una leggera barba, che gli sta da Dio. Inoltre sembra avere un fisico perfetto, che traspare dalla maglietta che indossa. Dio, ma cosa vado a pensare? Stiles, concentrati. É solo un ragazzo, e il tuo cuore appartiene a Lydia. Una ragazza! Per sempre.Helen risponde che prima deve rivestirsi, ed esce di scena.
Entro titubante dentro casa, mentre il ragazzo non la smette di fissarmi. Ora che lo guardo meglio ha la maglia al contrario, e capisco tutto.«Ehi amico, hai la maglia al contrario! Anche a me spesso capita...cioé non quello che stavate facendo voi prima» Alza un sopracciglio e mette le braccia conserte «nulla di male, ovviamente! Intendo la maglietta, sì la maglietta e...»
«Zitto un attimo. Chi sei?» Mi interrompe lui. Perché la sua espressione é così accigliata?
«Allora il mio nome intero è un pò strano ma...»
«Hai dieci parole per dirmi chi diavolo sei e cosa vuoi.»
«Qualcuno ha mangiato male eh?» Gli faccio l'occhiolino sorridendo, ma quando vedo la sua espressione indurirsi comincio a fare quello che mi è stato richiesto. Intanto la ragazza si era rivestita, e esce di casa.
«Stiles Stilinski. Gli Hale mi ospitano come studente per nove mesi.»
Okay, sono undici parole, ma dubito che quel ragazzone si sarebbe messo a contarle, giusto?
Lo vedo confuso.
«Non ne so nulla.»
«Non è casa Hale questa?» Chiedo.
«Sì, i miei genitori sono in viaggio per lavoro e spesso restano fuori anche mesi.» Mi informa.
Rimango interdetto, non so cosa fare.«Aspetta un attimo qui» mi ammonisce, chiudendosi in una stanza del piano terra. Il salotto mi accorgo ora che è davvero grande.
Penso mi troveró bene qui, a parte per quel ragazzo scorbutico!
Consolati Stiles, lui penserá che sei troppo allegro e logorroico.Mi avvicino di nascosto alla porta dove è appena entrato, e appoggio l'orecchio per ascoltare ciò che sta succedendo.
«Che diavolo ci fa un ragazzino in casa mia?!» Derek sta gridando, probabilmente parla al telefono.
Ragazzino? Ehi, sono quasi maggiorenne!Non sento più nulla, e qualche minuto dopo quando la porta si apre di scatto quasi salto per aria.
«Hai sentito tutto? Oppure non eri abbastanza comodo?» Derek mi guarda in cagnesco.
Dio, non credo andremo d'accordo. Arrossisco, sono stato colto nel fatto.«Quindi?» Domando, per cambiare discorso.
«I miei genitori hanno pensato di far venire qualcuno qui per aiutarmi nelle pulizie e per tenermi compagnia.
E anche perchè sono molto generosi e aiutano spesso donazioni o associazioni scolastiche. Ti mostro dov'é la tua stanza.» Proferisce, freddamente.
Doveva mostrare così direttamente che non é d'accordo? Forse si sente trattato come un bambino? Avrá qualche anno più di me, sicuramente.
Eppure i suoi occhi per qualche assurdo mi sembravano familiari!
Che qualcuno di mia conoscenza li avesse uguali? Non credo, sono davvero particolari, e mi ritrovo a fissarli senza accorgermene.
Derek si gira, e lo seguo per le scale a chiocciola, che portano a uno spazioso corridoio, e a varie stanze.
Ne apre una, e io resto dietro di lui.
Ha ancora la maglia al contrario.
Forse mi odia anche perchè probabilmente li ho interrotti.«Derek, scusa se prima vi ho emh...interrotti.. capisco che ti abbia potuto dare molto fastidio! Cioè no aspetta non posso capire...non perchè sono vergine, cioe si! Ma non era quello che cercavo di...»
Mi zittisco quando si avvicinò pericolosamente a me, abbassando la testa.
«Tranquillo, avevamo già finito. E ora muoviti a entrare nella tua stanza.» Quasi ringhia.Leggermente spaventato entro senza fiatare.
La stanza é due volte la mia!
E il letto sará minimo una piazza e mezzo.
Resto quasi a bocca aperta, e sento Derek ridacchiare dietro di me. Entro, chiudendolo fuori, e comincio a sistemare la mia roba.Mando un messaggio a Scott:
"Mi hanno lasciato solo con il figlio!! Capisci Scotty?? È scorbutico, arrogante e presuntuoso!! Sarà un incubo😤😤"
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I hate u, I love u |STEREK|
FanfictionNon era affatto semplice. Ma come poteva esserlo? Io, un ragazzino logorroico, sarcastico con un dolore insopportabile dentro. Io, che ho sempre una risposta per tutto. Possibile che i tuoi occhi verdi mi facessero dimenticare addirittura il mio nom...