Capitolo 4

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«DEREK HALE FERMATI»
Urlo, agonizzante. Mi fermo un attimo, osservando la distesa azzurra alla mia destra. Avevamo deciso di correre nel lungomare, a quest'ora quasi deserto. O meglio, lui l'ha deciso. Ma essendo nuovo qui va più che bene, soprattutto per l'aria di tranquillità e senerità che aleggia, e per il basso rumore delle onde.

Se non fosse per il fatto che stiamo correndo da due ore.

Due fottute ore, durante le quali potevo starmene benissimo sul divano a guardare la tv.

Cosa pensavo di fare quando ho deciso di seguire Derek in questa Maratona senza fine?

All'inizio correva abbastanza piano, e pensavo avesse intenzione di mantenere quel ritmo. Mi sono accorto presto che era solo per non lasciarmi indietro, anche se ora sembra essersi stancato. È davanti a me di almeno una trentina di metri, e non sembra minimamente intenzionato a fermarsi.

Dio, ma che resistenza ha quel ragazzo? Io sto cercando di riprendermi dal fiatone che non mi lascia neanche respirare. Apro la bocca, e porto una mano ai capelli sudati, cadendo quasi a terra da quanto non sento più le gambe.

Gran bel modo per non farti chiamare più ragazzino, Stiles.

La mia maglia si è completamente attaccata ai pochi addominali che mi ritrovo, e i miei capelli sembrano appena usciti dalla doccia. Per non parlare delle goccioline di sudore che ho sul viso.

Derek finalmente si ferma! Si gira e torna indietro, guardandomi con un sorrisino che non mi piace.

«Su Stilinski, davvero già smetti?»

Parla con quella sua voce indifferente, ma anche leggermente roca.
Solo lui sembra dannatamente sexy sudato? La maglia é completamente attaccata a tutti quei dannati muscoli che si ritrova. Ma a cosa penso? Dio, perchè Derek non poteva essere per lo meno magrissimo? Eppure non dovrebbe farmi comunque alcun effetto il suo fisico. Mando giú la saliva, e penso a quanto possa essere terribile invece il mio aspetto.

«Ascolta ragazzaccio, se tu riesci a correre per più di due ore senza mai fermarti sono contento per te ma io no! E visto che è solo il secondo giorno spero che...»

Mi blocco immediatamente, notando che si sta avvicinando sempre di più a me. I suoi occhi verdi mi guardano e allo stesso tempo mi sorpassano. Non capisco cosa diamine voglia fare. Cerco di aprire la bocca per parlare, ma non ne esce alcun suono. È un pochino più alto di me, e ormai siamo vicinissimi. Tra noi c'è davvero poca distanza, e i capelli neri gli ricadono sulla fronte.

Proprio mentre il mio sguardo cade sui suoi addominali ben visibili la mano di Derek si avvicina alla mia testa, per ritirarsi subito dopo.

Ha una foglia in mano.

«Dovresti stare attento quando vicino in mezzo alle palme, ragazzino.»

Si allontana, ridacchiando, e io assorisco immediatamente. Ma appena il tempo di girarsi che subito esclamo.

«Possiamo fermarci da qualche parte? TI PREGO»

Lui sbuffa, e senza girarsi lo vedo incamminarsi verso una stradina che porta alla spiaggia. Lo seguo affatticato, devo assolutamente sedermi.

In spiaggia, questa é piena di ombrelloni, anche se ancora pochi occupati, c'è un bar di modeste dimensioni, con dei tavolini fuori. Derek fa per mettersi seduto, e quando resto in piedi mi indica con un'occhiata la seggiola davanti a lui.

«Emh, non ho portato nulla con me...»

«Offro io» Replica lui, impaziente.

Mi metto seduto, e guardo il menù sotto il suo sguardo.

I hate u, I love u |STEREK|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora