POV DEREK- Il giorno stesso
Mattina
«Derek»
Erica si siede davanti a me, sorridendo. Indossa un abitino semplice, ma che le sta davvero bene.
Il mare oggi sembra cristallino, é una visione spettacolare. Anche se in realtá è il riflesso del cielo a dargli quel colore azzurro.
Ho chiamato Erica stamattina per proponerle di prendere qualcosa al bar lungo la spiaggia. Lo stesso dove ero venuto con Stiles.Isaac viene subito a prendere gli ordini:
«Ciao ragazzi, cosa volete? Gli ordini ve li porterá poi qualcun altro, che io devo andare via»
Ci spiega, e non faccio caso a ciò che dice. Ordiniamo i soliti caffè. Mi tolgo il cappello rosso dalla testa, osservando la mia amica.
«Di cosa volevi parlarmi? O forse dovrei dire di chi»
Mi chiede lei, giocando con la sua collana.Possibile che riesce sempre a capire tutto? Bè, forse non dovrei sorprendermi visto che é la mia migliore amica.
«Come fai a sapere che voglio parlarti di qualcuno?» Sospiro.
«Derek, sono le otto di mattina. Ed è domenica. Davvero mi faresti scomodare fin qui solo per un semplice caffè?»
Ribatte lei, alzando un sopracciglio.«Ho bisogno di un parere insomma di...sì, da donne»
Ammetto, imbarazzandomi.«Oh-oh, il mio amico si è finalmente innamorato e smetterà di trattare le ragazze come guanti?»
La guardo male. Lei sa tutto di me, dovrebbe sapere perché ho questi comportamenti. Eppure non sembra andargli lo stesso a genio quello che faccio con le ragazze. Innamorato? È davvero possibile che mi possa innamorare di nuovo? Non ne sono affatto sicuro. Ormai ho una precisa idea dell'amore.
«No, Erica. Si tratta di Stiles»
Sbuffo.
Lei mi guarda senza capire.«Tuo cugino? Cos'é successo?»
Così le racconto tutto, ogni cosa. Tutto quello che è successo ieri sera. Non credo di aver mai parlato così tanto in una sola volta, e anche Erica ne sembra stupita.
Appena finisco di raccontare guardo l'orologio. É già passata un'ora. Dò qualche minuto ad Erica per assimilare tutto.
«Derek, sono rimasta senza parole»
É in grado di esprimersi solo dopo due minuti di silenzio. Per poi aggiungere:«Quindi Stiles non è tuo cugino?»
«No, io non ne sapevo nulla del suo arrivo»
«E si è ubriacato perché ti ha detto che avrebbe voluto dimenticare tutto? Tutto ciò che corrisponde alla sua vita? Qualcosa che lo fa stare ancora male?»
«Sì»
«E quando siete tornati a casa ti ha detto che hai degli occhi vuoti, tristi?»
Annuisco.
Me lo ricordo benissimo. L'avevo appena riportato dentro casa, aiutandolo a salire le scale per portarlo a letto.
STAI LEGGENDO
I hate u, I love u |STEREK|
FanfictionNon era affatto semplice. Ma come poteva esserlo? Io, un ragazzino logorroico, sarcastico con un dolore insopportabile dentro. Io, che ho sempre una risposta per tutto. Possibile che i tuoi occhi verdi mi facessero dimenticare addirittura il mio nom...