Capitolo 60

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Appoggo il viso sul finestrino, rivolgendo lo sguardo all'esterno: luci che sfrecciano davanti ai miei occhi, sagome confuse nell'oscurità.

Ha cominciato anche a piovere.

Osservo Derek di profilo, quei lineamenti che amo così tanto.
Li ho sognati così spesso, ma i sogni non sono mai in grado di eguagliare la realtà. Vorrei sfiorargli il volto, per confermarmi che è tutto vero, che lui è di nuovo qui, dopo tutti questi mesi.
Che non sto sognando.

«Mi ero preparato...un discorso, sai?» Inizia a parlare lui, sorridendo leggermente. Lo ascolto in silenzio.

«E fino a qualche minuto fa lo stavo ripetendo nella mia testa.»

Una gocciolina scende giù per il vetro, e la seguo con lo sguardo.

«Ma al diavolo! Non sono stato mai bravo con le parole, eh? Non sono mai riuscito a spiegare quello che provo, i miei sentimenti. Ma ci proveró...per te.» Sospira, e noto che le sue mani tremano leggermente sul manubrio.
È nervoso? Perché sembra proprio così.

«Ti ricordi il primo giorno che ci siamo conosciuti? Quando non sapevo del tuo arrivo...» Abbozza un sorriso, e viene naturale anche a me, tornando con la mente a quei ricordi.

«Quando avevi fatto appena l'amore con...» Sussurro, quando mi interrompe.

«Era sesso Stiles, non confondere le due cose...» Mi corregge lui, e sento una fitta nel cuore, sapendo a cosa si riferisca.

«Pensavo saresti stato una scocciatura, un ragazzino da evitare...» Mormora, e rimango in silenzio.

«Ero un ragazzo pieno di...dolore e rabbia. E ti vedevo come un...impiccio. Odiavo tutti, in realtà...»

«Me n'ero accorto...» Lo blocco, sorridendo, contemplando un'altra gocciolina d'acqua.

«Mi concentravo solo sullo studio e lo sport, per cercare distrazioni dal mio dolore, dalla vita, che non era quella che mi sarei aspettato. Che non era quella che volevo...» Aggiunge, con un tono triste.

«E ogni tanto usavo anche la ragazze, perchè sì, ero convinto di essere eterosessuale...» Scuote leggermente la testa, come per scacciare il pensiero.

«Prima di...me?» Completo il suo discorso, esitando.

Derek finalmente si gira verso di me, i nostri occhi entrano in contatto, e sento il mio stomaco ingarbugliarsi.

Mi ci perdo io, in quel verde.

Sembra quasi ci sia stata una scintilla elettrica, poichè anche Derek distoglie subito lo sguardo, tornando a fissare la strada.

«Prima di te ero convinto di tante cose, Stiles. Hai messo in dubbio ogni cosa.» Ammette, sorridendo.
Lo stesso sorriso del quale mi sono innamorato.

«Stavo cambiando...non me ne accorgevo...non ci avrei mai creduto, sai? Se qualcuno mi avesse detto che avrei incontrato un ragazzino che mi avrebbe stravolto tutti i punti di riferimento, tutte le certezze...»

Lo osservo in silenzio, mentre mi scendono altre lacrime. Dannazione a lui e alle sue parole.

«Sarà stato il tuo sarcasmo, la tua parlantina, o tutti i modi in cui cercavi di farmi sorridere, di rendermi felice. Nessuno ci ha mai provato...sai? Sono stato sempre troppo complicato per chiunque. E il mio carattere troppo difficile da prendere...»

«E a me non sono mai piaciute le cose facili...» Finisco io, accennando ad un sorriso, e cercando invano di ritirare le lacrime. Anche lui sorride, continuando a guidare.

I hate u, I love u |STEREK|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora