Capitolo 18

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Sono andato a scuola con il sorriso stampato in faccia, ripensando alla giornata di ieri, ma appena sono entrato in aula ho capito che nessuno si ricordava del mio compleanno.

Neanche Isaac, che è il mio compagno di banco. Nemmeno Malia, che è la mia ragazza. Mi hanno salutato normalmente, per poi parlarmi delle solite cose. Neanche un "auguri". Nulla.

Sembra che gli unici ad essersi ricordati di me siano stati Derek, Scott e Allison. Anche mio padre mi ha mandato un messaggino, da parte pure di Melissa.

Scott e Allison tra l'altro adesso saranno andati sicuramente a fare un giro a Los Angeles.

Derek invece non mi ha più rivolto la parola durante tutta la mattinata, nonostante quello che ha fatto per me ieri sera. Da quanto ci aveva pensato? Da quando mi aveva sfidato? Era solo una sfida oppure davvero di me gli importa qualcosa?

Adesso ha gli allenamenti, quindi dovró tornare a casa a piedi come al solito.
Dio, che giornata di merda.

Se ora fossi nella mia vecchia scuola avrei ricevuto almeno gli auguri da parte di tutti i miei amici. Tocco il bracciale di nascosto, il primo compleanno senza lei.

Il cielo é completamente rannuvolato, e il mare sembra impetuoso, ma non riesco a scorgerlo bene da qui. Continuo a camminare, fino a che non arrivo davanti casa.

La chiave non ce l'ho, poichè l'ho prestata a Scott e Allison, perciò sono costretto a suonare il campanello.

«Entra, Stiles» Mi accoglie Allison, con un'espressione seria.

Mi fa spazio per entrare, e osservo Scott seduto sul tavolo. Non sembra trapelare alcuna emozione.

«Cos'è successo amico?» Chiedo, preoccupato.

«Dobbiamo parlare, ricordi?»
Allison si mette seduta sul divano, e io annuendo mi siedo esattamente davanti al mio migliore amico.

«Perchè stai con Malia, Stiles?»
La sua domanda così diretta mi fa sobbalzare, e lo fisso confuso.

«C-che vorresti dire?»

«È ovvio che non ti piace, Stiles»

«Invece sì» Controbatto. Scott alza un sopracciglio come a dire "Ti ricordi che sono un lupo mannaro e riesco a sentire i tuoi battiti?"

«Stiles, sai che non è questo il modo per dimenticarla» Non specifica chi, ma lo sappiamo bene.

«È successo che l'ho baciata, e lei ha pensato stessimo insieme. Tutto qui» Ammetto, finalmente. E mi sento meglio.

«Stiles, ci tengo troppo a te. Non voglio che tu ti faccia del male»
Scott assume un'espressione preoccupata.

«Non mi faró alcun male a stare con Malia, é una brava ragazza e...»

Allison mi interrompe, mentre sfoglia una rivista di moda:

«Stiles, Scott si riferisce a Derek»

Strabuzzo gli occhi. Derek? Cosa centra lui ora?

«Solo a sentirlo nominare il tuo cuore corre, Dio Stiles ti sto avvertendo troppo tardi eh?» Ridacchia Scott.

Provo a farfugliare qualcosa:

«Non provo nulla per Derek»

«Cazzata» Mi corregge Scott, fissandomi.

E ora sento il mio cuore battere velocemente, mi sembra di impazzire.

«Okay, forse lo trovo un pochino attraente. Molto più di un pochino, okay. Ma...io amo Lydia, Scott»

Eppure non mi sembra più così vero appena lo pronuncio, e Scott sembra capirlo.

«Stiles, ascoltami bene. Lydia non c'è più, ed è inutile continuare a basare la propria vita su di lei. Su quello che lei avrebbe fatto o voluto. Devi andare avanti, Stiles. Devi provare a non starci più male. E ti sto consigliando di non affezionarti troppo a Derek per un semplice motivo. Sarà anche un bravo ragazzo, ma percepisco tutto il dolore in lui. Cosa potrebbe succedere se lo riversasse tutto su di te? Se ti usasse come una valvola di sfogo, Stiles? Non so cosa potrebbe venirne fuori, e sono seriamente preoccupato con te. Potresti ricevere un'altra delusione, altro dolore. Uno come lui non sembra un ragazzo sentimentale, tutto questo dolore lo sta distruggendo, Stiles. E potrebbe distruggere anche te»

Scott finisce di parlare, e io non riesco a credere che ha appena detto tutto questo.

«Credi che Derek sarebbe capace di farmi del male? Cosa ne vuoi sapere tu del suo dolore? Pensi che essendo un fottutissimo lupo mannaro puoi sapere perfettamente quali sono i suoi sentimenti? Oppure i miei? E perchè è diventato così? Dimmi, Scott, se Allison morisse, come pensi ti sentiresti? E inoltre io so di poter fargli capire che può ancora essere felice, perchè se ci riesce lui, ci riusciró anch'io. E con questo ho detto tutto»

Mi alzo imbestialito, e mi dirigo verso le scale, senza guardare in faccia nessuno.
Oggi é ufficialmente una giornata di merda.

«Se volete un mio parere Derek non è gay. Insomma, l'avete visto?»
Parla Allison, mentre salgo le scale.

Sì, l'ho visto. Purtroppo. So benissimo che non è possibile che lui sia gay, ma neanche io ho mai pensato di esserlo. Non che adesso lo penso...
Devo seguire il consiglio di Scott, ma allo stesso tempo rimango dell'idea di dover fargli capire che tutto il suo dolore può essere resettato, che può di nuovo divertirsi. Avere una vita normale, come tutti.

Forse anche perchè nessuno ci ha mai provato con me, forse per questo mi sento in dovere di aiutarlo. Perché nessuno si è mai interessato a come potessi sentirmi.

Se i miei amici sono dalla mia parte meglio così, altrimenti non mi interessa.

Mi chiudo in camera, quando un'oretta dopo sento un leggero bussare.

«Chi è?»

«Sono io» È Scott.

«Entra pure» Borbotto, sdraiato sul letto.

Si affaccia, entrando con circospezione.

«Stiles, volevo solo chiarire una cosa. A me non importa se a te dovesse piacere Derek oppure no. Sono contento del fatto che cerchi di aiutare gli altri Stiles, nonostante quello che hai passato. Solo...stai attento, okay?»

Accenna un sorriso, e ricambio. Alla fine si preoccupava per me, e faceva anche bene. Ero talmente confuso, era tutto così complicato.

Non era affatto semplice. Ma come poteva esserlo? Io, un ragazzino logorroico, sarcastico con un dolore insopportabile dentro. Io, che ho sempre una risposta per tutto. Possibile che i suoi occhi verdi mi facessero dimenticare addirittura il mio nome? Occhi vuoti, con dentro un macigno, talmente profondo da rischiare di non uscirne più. Potevo davvero rischiare? Arrivare fino in fondo? Potevo davvero buttarmi in un amore impossibile?

Forse era meglio cercare di bloccare qualsiasi sentimento che potessi mai provare verso di lui, prima che fosse troppo tardi.

Sempre se non lo era gia.

💣💣

Scott mi ha costretto ad uscire con lui per andare a mangiare qualcosa per cena, mentre Allison ha preferito restare in casa.
Ho sbuffato diverse volte, e Derek stranamente non si è fatto vedere.
Volevo solo stare nel calduccio del letto, non venire trasportato come un animale da un posto all'altro. Dopo un bell'hamburgher Scott ha controllato più volte il telefono nervosamente, per poi portarmi a prendere un caffé in un bar, senza troppe spiegazioni.

«Possiamo tornare a casa?» Mi lamento, per la decima volta.

«Sì» Sospira lui, accelerando il passo. Non siamo troppo lontani, e distinguo da lontano la casa. C'è una macchina parcheggiata fuori mai vista prima, e la guardo confuso.

«Sarà dei vicini» Esclama nervoso Scott, prendendomi per un braccio. Mi trascina letteralmente davanti alla porta di casa, per puoi suonare al campanello.

Quando Allison ci apre non faccio in tempo a guardare dentro casa che sento un urlo:

«SORPRESA!»

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