•Extra II

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Sono sei anni che io e Derek siamo sposati. E ogni tanto ripensandoci me ne stupisco. Mi sembrava ieri quando sono entrato in quella casa di Los Angeles, e incontrato quel lupo musone e arrogante. Lo stesso che mi ha salvato la vita diverse volte.

Nel frattempo sto finendo gli ultimi studi per diventare un agente di polizia. Inutile dire che mi è sempre piaciuto risolvere casi, e ho sempre pensato sarebbe diventato un giorno il mio lavoro, fare lo Sceriffo.
Un passo alla volta, possiamo dire.

Sarà che da piccolo consideravo sempre mio padre una specie di eroe,
e lo stimavo davvero tanto.
Era come un punto di riferimento per me.
Non che adesso la cosa sia cambiata, ma ho trovato il punto di riferimento in un'altra persona.

Derek invece aiuta suo zio ogni tanto, anche se non ho ben capito cosa facciano di preciso.
Credo qualcosa che abbia a che fare con delle aziende, e devo ammettere che i soldi non mancano mai, anzi.
Peter ci voleva anche regalare un jet privato, ma dal momento che né io né Derek sappiamo guidarlo ci è parso inutile accettare una cosa simile.

Siamo in macchina, nella sua Camaro, che pare essere indistruttibile, e stiamo tornando dall'aereoporto.
Ci siamo presi una vacanza nelle Hawaii, anche se ultimamente non abbiamo mai un vero e proprio posto nostro, siamo sempre in giro.

E tiro fuori le foto che ci siamo fatti, rimirandole con un sorriso, mentre Derek guida, con degli occhiali da sole che lo rendono così sexy.

«Che fai, Stiles?» Mi richiama, osservandomi.

«Niente, stavo guardando le foto...» Parlo, e sento il suo sguardo fissare quella che in questo momento ho davanti agli occhi.

«Sbaglio o quello sono io con una scottatura di terzo grado sulla schiena?» Ringhia, portandomi a ridere. Non si è voluto far mettere la crema solare sulla schiena, convito che i licantropi siano immuni a cose banali come le scottature, e ne ha pagate le conseguenze.

«Sì, Sourwolf. Se vuoi ne ho scattata anche una mentre lo facevamo...» Non finiscono il discorso, facendogli l'occhiolino.

«Non voglio sapere neanche come diavolo hai fatto.» Borbotta lui, mentre arriviamo davanti a casa che abbiamo affittato a San Francisco.
Qualche mese fa eravamo a Boston.
Fortuna che in questo momento studio per conto mio, anche se prima o poi dovró tenere dei corsi finali, per prendere un attestato o qualsiasi altra cosa scritta.

Scendiamo dalla macchina, con il sole che ci scalda la pelle, e porto le valigie dentro, mentre Derek si siede un attimo sul divano.

Sento quasi che manca qualcosa, da un pò di tempo ormai, e mi perdo un attimo nell'osservare la casa: le pareti spoglie, i mobili anonimi...e improvvisamente comprendo cosa manca.

«Derek.» Richiamo la sua attenzione, restando in piedi accanto al divano.

«Sì?»

«Non ti sembra manca qualcosa?»

Mi guarda perplesso.

«Cosa abbiamo dimenticato?»

Scuoto la testa.

«Intendo in generale.»

Continua a non capirmi, sistemandosi la maglia blu.

«Ho te, non mi manca nulla.»
Il mio cuore accelera, e vorrei solo andare a baciarlo, ma adesso sto facendo un discorso serio, dannazione.

I hate u, I love u |STEREK|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora