Un mal di testa fortissimo mi costringe ad aprire gli occhi, e una luce fastidiosa mi penetra gli occhi.
Con fatica riconosco di essere nella mia stanza, steso sul letto. Ho anche il pigiama, ossia dei pantaloncini grigi soffici e una maglia nera.
Mi alzo, non riuscendo a ricordami che giorno è oggi.
Guardo fuori dalla finestra, che dá lo sguardo sul mare, e intuisco sia mezzogiorno. Come mai non sono a scuola? È la prima cosa che mi chiedo. Come mai non mi ricordo nulla di quello che mi è successo negli ultimi giorni? O meglio, mi ricordo dell'allenamento di basket.Sì, quello me lo ricordo benissimo.
Poi dovevo andare da qualche parte la sera... ah, sì! Il falò. C'era il falò! Eppure non riesco a ricordarmi nulla, a parte quando sono arrivato là con Isaac.
Il vuoto di memoria mi attanaglia lo stomaco. Devo saperne di più.
Mando un messaggio a Isaac, propondendogli di venire a studiare da me, in modo che così mi potesse anche raccontare quello che sa della serata in spiaggia.Scendo di sotto, aspettandomi di trovare Derek, ma sembra non esserci nessuno. Il silenzio più totale. E questo forse é un bene, perchè sento la mia testa scoppiare.
Sono quasi sicuro di essermi ubriacato, e anche pesantemente.
Come mai? Perchè non mi ricordo niente?
Derek c'era? Perchè ho ricordi spezzetati di lui, e non sono sicuro di poterli associare tutti al falò.Mi preparo una tazza di latte, e pesantemente mi butto sul divano.
Mi sento distrutto.
Accendo il telefono, vedendo che Isaac ha risposto che viene appena può.Trovo anche un messaggio di Scott, che non pensavo di aver già letto. Cavolo...ero ridotto proprio male. Magari lo chiamo più tardi, anche perché credo si accorgerebbe subito che c'é qualcosa che non va.
Stupido lupo, é impossibile mentirgli.Mi chiedo dove possa essere Derek, dopo tutto è domenica.Di solito restava a casa a studiare.
Suonano al campanello, e accorro ad aprire, anche se mi sento improvvisamente stanco.
Apro la porta, e mi ritrovo un Isaac sorridente, in una maglietta a maniche corte della Vans, con in mano una busta marrone.
«Questo è per quando faremo una pausa dalli studio»
Mi spiega, entrando.
«Meno male amico, non ho pranzato»
Ammetto. In effetti ho passato tutto il tempo sdraiato sul divano, aspettando che il mal di testa passasse. Anche se evidentemente non é ancora così.Isaac posa il suo zaino sopra il tavolo del salotto, e ci sediamo uno accanto all'altro.
Per domani dobbiamo studiare chimica, così ci mettiamo sotto con lo studio. Ho deciso che quest'anno mi voglio impegnare seriamente, non che prima non lo facessi, solo che con i licantopi ero abbastanza occupato.
Isaac è davvero bravo, e comparo i miei appunti con i suoi.
Dopo un'oretta decidiamo di fare una pausa, e vado a prendere la busta che ha portato, tirando fuori due brioches alla nutella.
Per fortuna il mal di testa sta andando via quasi del tutto, e la fame invece arriva subito.
«Non dovevi Isaac»
Gli sorrido, ringraziandolo, e tornando a sedere accanto a lui.«Tranquillo, c'era un bar proprio lungo la strada»
Risponde lui, prendendo la sua brioche.Mi ricordo improvvisamente qual è il vero motivo per cui l'avevo chiamato.
«Isaac, sai dirmi perchè ho un mal di testa terribile da stamattina?»
Parlo, osservando una sua reazione.Lui si mette a ridere, come se trovasse la cosa divertente.
«Era la tua prima volta, vero Stiles?»
«Di cosa?» Non lo capisco.
«Che ti ubriachi, Stiles»
«Emh...é così ovvio?»
Ridiamo.
«Diciamo che anch'io lo ero, ma mi ricordo abbastanza bene tutto»
Mi informa, mentre i suoi occhi color nocciola sembrano tornare a quella sera.«Sai perché mi sono ridotto in quel modo? E che cosa abbiamo fatto?»
Isaac sembra pensarci un attimo, e i suoi riccioli gli cadono disordinati sulla fronte.
«Ah sì, qualcosa ricordo. Abbiamo fatto il gioco del "io non ho mai..." e tu, Stiles, hai bevuto abbastanza. Poi Jackson ha proposto di andare a fare il bagno di mezzanotte, e ti ho notato con una bottiglia di Vodka in mano...era vuota e ce n'era anche un'altra accanto a te, invece piena. Non sei venuto con noi, probabilmente non ti avevano detto di portare il costume, e poi ti ho rivisto sopra su una scogliera con Derek e...»
«Aspetta, c'era anche Derek?»
Lo interrompo.«Sì, e non sembrava neanche ubriaco, nonostante avesse bevuto sempre. Regge davvero bene il ragazzo. E non so perchè non è entrato in acqua, visto che il costume ce l'aveva. Ho cercato di venire da voi nuotando, ma ho pensato che volevate parlare magari di cose da cugini, cose vostre, quindi ho lasciato perdere. Ti sei messo anche a guardarlo in modo strano, se non avessi saputo che foste cugini avrei pensato che lo avresti voluto baciare!»
Isaac si mette a ridere, mentre io lo guardo sconvolto, a bocca aperta. Che ci siamo detti io e Derek?
«E...dopo?» Ho paura della risposta.
«Non lo so, sono tornato dagli altri, credo» Dice indifferente, per poi aggiungere:
«Avete litigato, Stiles?»
«Diciamo di sì. Cose da cugini» Mento.
«Derek sembra tenerci davvero a te Stiles, ti ha riportato perfino a casa, invece di lasciarti stare con noi» Mi rivela.
«C-cosa?»
«Ho cercato di chiedere a Derek perchè ti portasse via, ma non ero molto lucido sai...» Si giustifica. Non sono di certo arrabbiato con Derek per avermi riportato a casa, visto lo stato pietoso in cui mi trovavo. Però ho paura di quello che ci siamo detti.
Mi agito, se ho detto qualche cazzata? Forse é per questo che non é a casa? Se gli avessi raccontato di Lydia, di chi è davvero Scott?
Sarebbe sicuramente spaventato. Sicuramente avrebbe pensato che stavo blaterando cose senza senso.
E davvero sembrava avessi voglia di baciarlo? Devo chiarire questi miei dubbi con Derek.Come se l'avessi chiamato improvvisamente sento la chiave girare nella serratura della porta.
Derek entra, squadrandoci confuso e stranito. Guardo Isaac, e noto che è davvero vicino a me. Anche troppo.
Mi alzo di scatto, esclamando:
«Derek, io e te dobbiamo parlare»
Indossa una maglietta grigia stretta, e il mio sguardo si va a posare su un suo succhiotto. Sul collo. Trasalisco, ecco perché non c'era stamattina e questo pomeriggio sul presto.
Ma non deve interessarmi. Ora è altro che mi preoccupa. Devo avere delle risposte. Subito.
💜💜
Derek gli dirá tutta la verità? O preferirá mentire? Volete un POV di Derek?
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I hate u, I love u |STEREK|
FanfictionNon era affatto semplice. Ma come poteva esserlo? Io, un ragazzino logorroico, sarcastico con un dolore insopportabile dentro. Io, che ho sempre una risposta per tutto. Possibile che i tuoi occhi verdi mi facessero dimenticare addirittura il mio nom...