2 MESI DOPO
DEREK'S POV
«Dai, Caleb, un'altra serie di addominali e hai finito. Gli altri possono andare.» Esclamo, posizionandomi di fronte a lui. Caleb è un ragazzo, ha vent'anni, ed é un Beta.
È molto lento rispetto gli altri, e spesso ci impiega più tempo a finire gli esercizi fisici che assegno.
Eppure è molto forte.Gli altri escono dalla palestra, che è una stanza enorme completamente muratura spessa grigia, anti-sismica e anti-bombardamento, borbottando fra loro.
Ci alleniamo tutto il pomeriggio, e molti approfittano della mattinata per riposarsi, mentre io invece la mattina devo allenarmi.
Devo mantenermi in forma anch'io, non si sa mai quello che potrebbe accadere. Meglio così in realtà, penso di meno a certe cose, e ho la mente impegnata.Caleb fa gli ultimi sforzi, per poi alzarsi in piedi, tutto sudato:
«Ho fatto, coach.» Mormora, sistemandosi all'insù i capelli biondi. Questo gesto mi ricorda tanto qualcuno, e cerco invano di scacciare il ricordo.
«Bene. Puoi andare.» Affermo, facendo per tirare fuori il telefono dalla tasca, quando Caleb mi blocca:
«Questa sera ti unisci a noi?»
Mi sorride, e lo guardo un attimo. Normalmente il gruppo si riunisce a mangiare in un ristorante qui vicino, oppure in un pub, dipende.«Chi siamo stasera?» Domando, e Caleb assume un'espressione pensierosa. I suoi occhi azzurri si socchiudono.
«Io, Paul, Red e Mannie. Gli altri vanno al pub, ma stasera a noi ci andava di andare in un ristorantino non troppo lontano.»
Normalmente non esco spesso con loro, non perchè non mi stiano simpatici i ragazzi, anzi, ma perchè certe giornate vorrei solo scomparire, restare in solitudine, anche se dopo i pensieri tornano a galla. Mi tormentano,
Forse mi farebbe bene uscire.
La mia vita in questi due mesi è stata sempre scandita dagli stessi ritmi: sveglia, esercizi, allenamenti, letto.«Sì, dai.» Accenno un sorriso, e Caleb annuisce contento.
Appena si dirige verso gli spogliatoi prendo velocemente il telefono, notando la notifica che è apparsa sullo schermo: un messaggio di Scott.
"Qui tutto ok, Stiles sta bene."
Non rispondo, e rimetto in tasca il cellulare. Lo so che non faccio più parte della sua vita, e che questi messaggi mi fanno ricordare ancora di più ogni giorno di Stiles, ma questo è l'unico modo che ho per non mollare tutto. Sapere che almeno lui sta bene...
💣💣
«Oggi ci hai massacrati, coach!» Esclama Paul, con gli occhi socchiusi. Red ride, seguito da Caleb.
Red ha dei capelli rossi molto evidenti, ed è per questo che gli hanno dato questo soprannome.
Il suo nome per intero è parecchio strano.Siamo seduti intorno a un tavolo rotondo di un ristorante davvero grazioso, con camerieri affaccendati che girano da una parte all'altra. Le luci sono fioche, e le candele sul tavolo creano uno strano gioco di luce.
«Solo oggi?» Lo corregge Mannie, sorridendo.
«Se continuate così domani raddoppiamo le flessioni.» Li minaccio, ironicamente.
Fingono tutti espressioni spaventate.
Devo ammettere che l'atmosfera qui é piacevole, anche se mi sento stramaledettamente fuori posto ovunque. E non credo sia tanto il luogo, ma le persone. Perchè a volte basta una persona per sentirti a casa. E io so quale persona... scuoto la testa, come per scacciare via il pensiero.
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I hate u, I love u |STEREK|
FanfictionNon era affatto semplice. Ma come poteva esserlo? Io, un ragazzino logorroico, sarcastico con un dolore insopportabile dentro. Io, che ho sempre una risposta per tutto. Possibile che i tuoi occhi verdi mi facessero dimenticare addirittura il mio nom...