POV'S DEREK
«Nipote, é tutto vero?» Mi fa Peter sconvolto. Mi posiziono meglio davanti alla videocamera, l'ho chiamato dal pc di Stiles. Ho scoperto la sua paswoord: tiramisù. Qualcosa dentro di me sperava fosse il mio nome.
Peter adesso è in Nuova Zelanda, lui é il più ricco in famiglia, grazie a tutti gli investimenti che ha fatto.«Purtroppo sì. Parto tra meno di un mese.» È da qualche giorno che Stiles sta ancora riposando, ancora non cosciente, ma almeno è guarito del tutto. E non posso dirgli nemmeno di averlo salvato anche questa volta, per poi informarlo che tra poco me ne vado.
«Dovrai combattere anche tu?»
«No, devo allenare dei licantropi.»
«Lo sai che potrebbero comunque farti fuori?» Il suo tono è preoccupato.
«Sì, Peter.»
«Che questa potrebbe essere l'ultima volta che ci vediamo?»
Sussulto. «Dio, Peter, sei abbastanza pessimista. Ma solo un pochino, eh.»
«Cercheró di parlarne io con Cora, se vuoi, ma non credo la prenderà bene. Non credo prenderà bene che suo fratello sta andando in Brasile per chissá quanto tempo e forse a morire.»
Sospiro. «Lo so, Peter, dannazione. Ma sai perchè lo faccio. Non ci sono vie d'uscita.»
Riesco a vedere tramite lo schermo che ha gli occhi lucidi, e gli esce una lacrima.
«Peter, mi mancherai anche tu, nonostante ogni tanto sei inquietante e psicopatico.» Ammetto, emozionandomi anch'io. Peter è stato un altro punto di riferimento nella mia vita, e siamo stati sempre molto legati, nonostante non possa sembrare così.
Peter mi guarda stranito, esclamando:
«Che, Derek? Scusa ma sto tagliando delle cipolle e non prestavo attenzione»
E mentre gli esce un'altra lacrima inquadra la cipolla che tiene in mano.Mi sbatto una mano sulla testa, scuotendo la testa.
«Niente, niente.» Borbotto.
«Comunque nipote mi raccomando, prenditi cura di te. Magari ogni tanto ti vengo a trovare, che dici? Il Brasile è un bel posto.»
E mentre parla so per certo che non ha mai pensato il Brasile sia un posto che verrebbe visitare, ma lo sta facendo solo per me. Perchè so che mi verrà a trovare, anche se gli rispondo che non ce ne sará bisogno.«Stiles deve essere fortunato.» Commenta dopo, sorridendo tristemente.
«Io sono fortunato ad averlo incontrato. Lo so che può suonare terribile, ma quello che lui ha fatto per me sarà sempre più importante per me di quello che sto per andare a rischiare.» Abbasso lo sguardo, sentendo il silenzio dall'altra parte.
«Io devo andare, Peter.» Aggiungo dopo.
«Aspetta!» Mi blocca lui. Il suo volto è teso, e ha ancora delle lacrime sulle guancie. Sembra così triste, ci tiene così tanto a me, in fondo.
Cos'altro vuole dirmi?
Dai suoi occhi lucidi mi aspetto che mi dica 'ti voglio bene', cosa che non ci siamo mai detti, oppure che mi chieda se sono davvero sicuro. Che è contento finalmente abbia incontrato qualcuno.
E con lo sguardo spaventato, e la voce insicura si rivolge a me con:«Non sei tu il passivo dei due, vero?»
Inutile dire che chiudo il Mac immediatamente.
💣💣
«D...Derek?»
Appena sento il mio nome mi giro di scatto, rivolto verso le scale di casa.
Stiles.
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I hate u, I love u |STEREK|
FanfictionNon era affatto semplice. Ma come poteva esserlo? Io, un ragazzino logorroico, sarcastico con un dolore insopportabile dentro. Io, che ho sempre una risposta per tutto. Possibile che i tuoi occhi verdi mi facessero dimenticare addirittura il mio nom...