Capitolo 52

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POV'S DEREK

Erica è appena arrivata, e si sede davanti a me.
Ci siamo dati appuntamento al solito bar, dove avevo portato Stiles il secondo giorno che era arrivato qui.
E ha conosciuto Isaac per la prima volta.

Perché tutto quello che faccio mi rimanda con la mente sempre a Stiles?

«Der, quindi che mi devi dire?» Mi fa lei, dopo aver ordinato due caffè.
Mi sono vestito abbastanza pesante, è più freddo del solito.

«Non so cosa più cosa fare.» Mormoro.

«Intendi con Stiles?»

«Esatto.» Sospiro pesantemente.

«Come ha reagito quando...gliel'hai detto?»

«Malissimo. Lui...pensa di non essere abbastanza. Che io...non tenga a lui, dannazione! E fa male, davvero male. Mi sento così impotente, vorrei rassicurarlo, stringerlo nelle mie braccia ma...non posso. Non posso!» Ultimamente ho questa voglia di spaccare tutto.

«Ma parlate in casa?» Mi chiede Erica, leggeremente preoccupata.

«È questo il problema. Fa di tutto per evitarmi, non é mai a casa. Neanche a scuola.»

«E dove va?!»

Abbasso lo sguardo.

«Nei pub...la maggior parte delle volte.»

Erica sussulta. «Si va...ad ubriacare?»

«Quello sicuro, e non posso neanche fermarlo! Quando ci ho provato mi ha urlato che può fare quello che vuole, e che tanto a me...non interessa nulla di lui.» Mi prendo la testa tra le mani, e intanto arrivano i caffè.

"Posso fare ciò che voglio della mia vita, okay? E non mi interessa se a te non sta bene, Derek! Perché tu stai facendo la stessa identica cosa con la tua!"

«Deve essere orribile.» Commenta lei.

«Cosa, esattamente? Perchè per me lo è tutto.»

«Che la persona che ami non sa dei tuoi sentimenti, della vera ragione per cui la stai lasciando.»

«Ogni volta che mi torna in mente quello che lui pensa di me mi viene...una fitta al cuore. È così che mi ricorderá, Erica?
Come il ragazzo che non l'amava abbastabza da restare? Che ha preferito una stupida squadra di basket a lui? Che lo ha supplicato di non andare via per poi invece andarsene lui?» Le mie domande non hanno bisogno di una risposta, e bevo nervoso il caffè. Ne ho bisogno, dormo davvero poco negli ultimi periodi.
Erica mi stringe una mano, e cerco di sorridere, ma non ci riesco.

«Come torna a casa...dopo che si è ubriacato?» Domanda, osservandomi.

«Lo vado a prendere io.»

«E ti segue senza dirti nulla?»

«No, spesso devo caricarmelo sulle spalle. Non che abbia tutto questo spirito di ribellione quando non riesce a capire nulla. Ma ovviamente non so subito dove é andato, a volte cambia posto. A volte ricevo chiamate da qualcuno che conosco, per esempio Isaac, altre volte lo devo andare a cercare io.»

I hate u, I love u |STEREK|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora