- MEGAN -
Sono tesissima. Stiamo per entrare nel locale. -Non sparire ok? Ogni tanto fatti vedere, ci vediamo alle una qua fuori- mi dice Lu.
-Certo mammina alle una qua -la prendo in giro e facciamo vedere i nostri biglietti al buttafuori. Appena entro, non riconosco nessuno, sono tutti irriconoscibili.
Lucy va dai sui amici e io mi avvicino al piano bar. Mentre aspetto che mi servano il cocktail tiro fuori il cellulare riposto nello stivale.
Fisso ancora il messaggio di Trevor. Cos'avrà voluto dire? Di solito non sono io a cercare le persone e lui sta sconvolgendo tutti i miei principi.
Il ragazzo con la maschera da diavolo dietro al bancone mi porge la mia bibita che sorseggio con la cannuccia. Muovo un po' le anche a ritmo di musica e mi diverto a guardare la gente scatenarsi.
Un ragazzo vestito da Dracula mi si avvicina e mi invita a ballare, perché no? Ci buttiamo in pista, lui si sta divertendo, ride un sacco, probabilmente è ubriaco.
Io sento semplicemente caldo,molto caldo. -Senti io vado a prendere qualcosa da bere- urlo. Annuisce. -Ti aspetto !!!- urla un po' troppo entusiasta. Ordino un'altra Coca-Cola e rum. Mi giro. Il ragazzo con cui ballavo sta parlando con un'altro molto più alto di lui che lo ha preso per il colletto.
Ha un cappellino rivolto all'indietro e ha il volto e le mani disegnati da scheletro. Non riesco a distinguerlo bene, così mi giro di nuovo e sorseggio mentre tengo un po' il ritmo. In un secondo mi sento cingere i fianchi e una presenza alle mie spalle.
Questa presa forte. È lui. Ne ho la certezza quando mi sussurra -Vieni- e inspiegabilmente mi faccio trasportare. Intreccia la mia mano alla sua. Siamo in un angolo della pista da ballo, siamo circondati da persone. C'è gente ovunque. La musica e l'alcol scorrono veloci insieme al sangue nelle vene.
Ci guardiamo finalmente negli occhi. Era lui il ragazzo che ha fatto andare via quello con cui ballavo prima. -perché lo hai fatto?- urlo avvicinandomi. Ha capito di cosa sto parlando.
-Ti ho scritto che questa sera sei mia, e per mia intendo di nessun altro hai capito?- mi dice serio intrappolandomi tra le sue braccia. Butto le mani al suo collo, lui le mette poco sopra il sedere e iniziamo a muoverci come se fossimo una cosa sola.
Muove i fianchi con un movimento ipnotizzante e io lo seguo. Si passa la lingua sul labbro inferiore e se lo morde. Mi schiaccio ancora un po' su di lui per via della gente che continua ad aggiungersi. Le sue mani percorrono tutto il pizzo sui fianchi e con un movimento furtivo mi bacia. Mi lascio andare, andare completamente e vengo travolta dal suo profumo, dal suo ego, dal suo sapore, da lui. Il bacio è ancora più passionale dell'altra volta se possibile. Poi mi ricordo.
La gente, la gente ci guarda, loro non possono sapere, non devono. Mi stacco. -ci guarderanno prima o poi e riconosceranno chi siamo- sussurro al suo orecchio. Mi guarda con uno sguardo voglioso. -Non me ne frega un cazzo Megan, facciano pure quello che vogliono, questa sera io e te siamo persone qualunque -dice allora serio e un po' comprensivo.
Mi porta fuori, non so dove siamo diretti. -Vieni Meg, andiamo in un posto speciale-dice sorridente. Lo seguo. Ci stiamo allontanando un po' dal locale ora siamo in mezzo a un prato. L'erba è troppo alta e umida, mi sto bagnando tutte le gambe, me le solletica.
Poi al centro una macchina, vecchia senza tettuccio, chissà da quanto tempo è qui. Trevor mi aspetta. Mi metto seduta sul cofano. Lui davanti a me in piedi. Mi toglie la maschera e mi scioglie i capelli. Mi guarda a lungo, prima negli occhi, poi si sofferma sulle labbra, poi sul collo, sul seno, sul corpo, sulle gambe. Viene verso di me. Appoggia le mani sulle mie gambe e inizia a lasciare piccoli baci sul mio collo. Gli tolgo il cappellino e stringo forte i suoi capelli. Ti vuole solo per il sesso, non farti strane idee mi ripete la voce interiore.
- TREVOR-
Sono in questo locale, mi guardo in torno ma lei non c'è eppure ero sicuro che venisse, l'ho sentita parlare con la sua amica.
Mi alzo dal divanetto e perlustro un po' la zona. Poi, ad un tratto la vedo. Riconosco gli occhi. Ha una maschera nera. Sta ballando con uno stronzo vestito da imbecille.
Si allontana e va dritta al bar. Ottimo tempismo. Minaccio il ragazzo di non avvicinarsi più a lei e la seguo. Ha un vestito nero completamente in pizzo, ha metà schiena scoperta,muove i fianchi e i piedi a ritmo di musica.
Porca puttana.
È veramente, veramente bella questa sera. Siamo in pista, la situazione è perfetta. Siamo schiacciati l'uno contro l'altra e mentre ci muoviamo siamo una cosa sola. La bacio. Non so perché ma voglio baciarla, ha un lieve sapore di rum sulla punta della lingua e questa esplosione di gusto mischiato al tutto è veramente sensazionale. Sinceramente non pensavo accettasse ma non me ne pento neanche un po' di averglielo proposto.
Il mio piano era quello di farla innamorare ma alla fine sarò io l'unico stronzo a rimetterci, se bacia così non oso immaginare il resto. La porto via , in un prato non troppo lontano ma nemmeno troppo vicino da qui. Si siede sul cofano della vecchia macchina abbandonata nel mezzo di questo prato. Le sciolgo i capelli e le tolgo la maschera. Sembra una Dea, quegli occhi potrebbero strapparmi l'anima,ridurla in brandelli e ricucirla.
Non ora, non ora pensa al tuo piano, pensa che è la sorella di Michael.
Mi ripeto. La squadro un po', è perfetta. Dio solo sa cosa potrei farle. Le poso le mani sulle gambe e le bacio il collo, quando è abbastanza a suo agio, muovo la mano verso l'interno coscia e la sento irrigidirsi.
-No- dice spaventata. -Ti prego smettila, no, fermo- ha la voce spezzata. Le ho fatto qualcosa di male ? La guardo negli occhi lucidissimi. Mi fa quasi pena.
-Tu...tu non farlo più ok? Nessuno mi ha insomma...- dice piano piano. No. Non è vero. Non è vergine. Non può essere.
- cosa succede? - domando guardandola interrogativa. - non voglio porca miseria, punto!- Grida cominciando a respirare affannosamente. - ehi, ehi... Tranquilla. Dimmi cos'hai - dico cercando di essere piu comprensivo possibile.
Mi guarda per qualche secondo poi si decide a parlare.
-Avevo 15 anni, stavo con un ragazzo era una cosa passeggera, ma lui insisteva sempre. Io non lo amavo, insomma lui un pomeriggio ha iniziato a toccarmi un po', non la smetteva. Non ha fatto niente di che oltre a toccarmi avidamente il corpo e qualche bacio perche alla fine sono riuscita ad andarmene. io ...io sono terrorizzata- dice tutto d'un fiato.
Perfetto. Ci mancava pure che fosse vergine. -Stai tranquilla, tu ora sei grande, hai accettato di fare nuove esperienze, ti insegnerò tutto quello che vuoi, hai bisogno di un po' di pratica- le dico rassicurandola. Si butta tra le mie braccia e la stringo al mio petto. Sento aprirsi una piccola fessura al centro del petto, una piccola crepa. Siamo entrambi in piedi ora. -Allora, non devi essere spaventa se un ragazzo ti tocca, per noi è la cosa più naturale del mondo, devi lasciarti un po' andare, devi sentire quelle mani bruciare sul tuo corpo,va bene?- domando. Annuisce.
Siamo molto vicini, molto. Mi accarezza le orecchie e io inizio a scendere con le dita dalle spalle. Percorro tutta la pelle nuda della schiena. Ci guardiamo negli occhi. Mi da un lieve bacio a fior di labbra. Mi stuzzica un po'. Autocontrollo. Ci vuole molto autocontrollo per non sbatterla sulla macchina e baciarla fino allo sfinimento.
-Bene Trev, ora puoi anche smetterla di toccarmi la schiena nuda, hai le mani gelide e mi fai il solletico- dice scoppiando a ridere. -Trev? E tutta questa confidenza signorina?-dico fingendomi serio. -le ricordo signorino che è lei quello che mi stava baciando fino a cinque minuti fa- scoppia a ridere e io con lei.
Sta andando tutto per il meglio, tra un mese sarà completamente innamorata di me e le spezzerò il cuore.
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Trevor è seriamente deciso a portare a termine i suoi piani. Cosa succederà ora?
Nothing more💞
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Se l'amore non esiste, facciamolo. (COMPLETA)
RomantikAsher ed Alice ormai sono adulti e hanno due figli. Ora è il momento di raccontare la storia di Michael e Megan i due fratelli inseparabili. Michael con i lineamenti duri come il padre ma i capelli e gli occhi marroni come la madre. Ribelle, sfacci...