CAPITOLO 16

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-MEGAN-

Stropiccio piu volte gli occhi non riuscendo a mettere a fuoco e capire dove mi trovo in questo momento. Socchiudo gli occhi sentendo la mano di trevor toccarmi i capelli e giocare con una ciocca. La intreccia hai miei capelli poi la lascia cadere sul cuscino. - buongiorno - sussurra la sua voce ancora un po' impastata dal sonno.

La sua mano finisce sulla mia schiena e mi avvicina ancora di piu al suo corpo per baciarmi la fronte, metto una mano sul suo petto e sento che non indossa la maglietta. Sbarro gli occhi. Siamo entrambi in intimo. Mi copro con la coperta fino al collo e lo guardo interrogativo. Scoppia in una fragorosa risata. - Trevor dimmi cosa abbiamo fatto ieri sera!- urlo nervosa. - non ricordo tanto, abbiamo bevuto, siamo riusciti a tornare a casa e non ricordo - divaga sorridendo sotto i baffi. Gli do una spinta. - trevor - ringhio.

- ci siamo solo spogliati. - conclude baciandomi. Dovrei credergli? Sono ancora in intimo, forse dice la verità. Scatto in piedi e le mani finiscono nei capelli. - non ho avvisato i miei genitori - sussurro in preda al panico. - Cazzo Megan!- si alza anche lui. In fretta e furia prendo i miei vestiti, li metto e raccolgo la mia borsa caduta a terra. - corri - urlo mentre lui mi affianca e velocemente raggiungiamo la macchina. Scendo con un semplice "ciao" ed entro in casa, cercando di fare piano.

Sono tutti seduti sul divano e appena ni vedono si precipitano da me, se c'è perfino mio fratello significa che erano veramente preoccupati. - Megan Every - tuona mio padre con sguardo severo. - Asher Every - cerco di ironizzare sorridendo un po. - eri a casa di Lucy?- domanda la mamma mettendo le mani sui fianchi. - si... Ehm si... Abbiamo fatto tardi ieri sera e... E... Siamo andate a dormire da lei - borbotto sperando in meglio - l'ho chiamata ieri sera. Titubante mi ha detto la stessa cosa. Megan, voglio che mi avvisi quando dormi da tua cugina o da una tua amica. Non mi piace il tuo atteggiamento - conclude mio padre puntandomi un dito contro.

Mio fratello non ha ancora aperto bocca, se ne sta li, guardando con occhi di fuoco e le mani incrociate al petto. - va in camera - conclude. Senza aggiungere parola mi dileguo salendo le scale. Dopo essermi cambiata e struccata bussano alla porta. - Megan, puoi esserti salvata con i nostri genitori. Ma non prendi in giro anche me. - dice serio mio fratello spuntando dalla porta. - cosa intendi?- domando cercando di sembrare disinteressata. - eri con Withley, vero?- scandisce bene le parole. - cosa dici?- rispondo subito alzando la voce. - Megan per il tuo bene, allontanati una volta per tutte da lui. Ti rovinerà in un modo o nell'altro. - dice sfiorandomi il braccio. -ma mi spieghi cosa pensi? Nemmeno lo conosco! Solo perché l'altra volta mi ha offerto un passaggio! Mi sembra che sei tu quello ossessionato, ragiona- gli dico alzando la voce. -io ti ho avvertito, spero per te che tu non lo stai frequentando, voglio fidarmi di te- dice serio per poi andarsene.

Mi siedo sul letto. Non posso smettere di incontrarlo. Non posso. Non riuscirsi a stare lontana dal suo sguardo, le sue carezze. La sua risata e Il suo modo di fare arrogante. Il telefono squilla " Lucy" - Lu - rispondo ansiosa - Megan in che guaio ti stai cacciando?- urla tanto da dover allontanare il telefono dall'orecchio. - Lu ti prego ascoltami. Grazie per avermi coperto anche questa volta e ti prego non dire niente a nessuno di tutto ciò. Fortunatamente i miei genitori hanno creduto a ciò che gli ho raccontato di ieri sera. - dico abbassando la voce

- Megan, per favore stai attenta. Smettila di giocare con il fuoco e torna alla tua vita quotidiana. - si raccomanda - Lu devo andare, ciao - taglio corto per non risponderle - va bene, un bacio - dice prima di riattaccare.

***

Il telefono squilla continuamente per i messaggi che qualcuno mi sta inviando imperterriti. Afferro il telefono e li leggo tutti. Poi chiama.

-Affacciati alla finestra.- Mi avvicino ad essa e mi sporgo un po. - scendi, ti aspetto - sussurra Trevor. - non posso - dico a mia volta. - inventati una scusa, ti aspetto - dice rientrando subito in macchina. Sbuffo e vado a prepararmi. Scendo velocemente le scale - io esco-dico a mio padre dandogli un bacio sulla guancia - si, ma non fare baldoria- mi avvisa. Annuisco ed esco di casa. Sorrido a Trevor appena entro in auto. - perché cosi tanta urgenza di vedermi?- chiedo dandogli un bacio sulla guancia. - questa mattina non ci siamo neanche salutati siccome avevi fretta e ora, siccome oggi è il mio compleanno, volevo fare qualcosa con te, non è che ho molti amici sai com'è-dice tranquillamente.

- il tuo compleanno!?- quasi strillo - e me lo dici cosi?- continuo. Alza le spalle. - fai 23 anni!-esclamo applaudendo. -facciamo una torta?-domando aggrappandomi al suo braccio e facendo gli occhi dolci. -e facciamo questa torta- mi concede allegro.

-TREVOR-

Prima o poi impazzirò per questa ragazza. la sua genuinità è una cosa bellissima e non posso fare altro che adorarla. Siamo tornati adesso dal supermercato. Siamo in cucina, mentre cerchiamo una ricetta per il dolce al cioccolato.

È magnifica anche cosi: appoggiata al bancone, intenta a cercare sul telefono con gli occhi semi chiusi e i capelli tirati su in una coda disordinata. Borbottando alcuni ingredienti mette la farina in una ciotola con dello zucchero. Dopo aver inserito un bel po di ingredienti, comincia ad impastare . mi avvicino dietro di lei con il mio corpo al suo. Il mio fiato sul suo collo la fa rabbrividire. Le mani vengono in contatto con le sue e cominciamo ad impastare insieme.

Poi prendo un po di impasto e glielo spalmo sul naso. - guarda che maleducato che sei-comincia ad urlare facendo uno starnuto. Scoppio a ridere. - riempie un pugno di farina e mi guarda con un sorriso malefico. - te ne pentirai- le dico cercando di spaventarla.inizia a rincorrermi per tutta la cucina poi, senza pensarci una seconda volta me la lancia tra i capelli che diventano subito bianchi.

- Megan! Guarda cosa hai combinato !- dico pulendomi sui suoi vestiti. -te l'avevo detto di non farlo- le dico , la prendo in braccio e la butto sul letto iniziando a farle il solletico. Dopo una lunga battaglia torniamo al nostro dolce e finalmente lo inforniamo. - e mentre aspettiamo la sua cottura,cosa facciamo?- domanda incrociando le braccia-io un idea... Ce l'avrei... - sussurro sfiorando le labbra. - fermo - sorride. Le mie labbra avgano sul suo collo e sulla sua mascella ininterrottamente. -hai ancora i capelli tutti bianchi- mi dice piano sorridendo. -tutta colpa tua Meg- le rispondo. Mi siedo e la faccio venire sopra di me.

-penso che questo sia uno dei compleanni che mi ricorderò per sempre- dico senza pensare. Mi stupisco delle mie parole. Le mie mani vagano sul suo corpo, le tocco il seno mentre lei è concentrata sulle mie labbra. Geme mentre percorro con le dita tutta la schiena.

Sentiamo un tintinnio. Il dolce è pronto. Si alza e va a toglierlo dal forno. -devi aiutarmi-dice. -sono pronto, dimmi solo cosa devo fare- dico. -prendi la panna e la crema al cioccolato- mi ordina. Faccio come mi ha detto e mentre cerco di spalmare per bene tutto il ripieno mi squilla il cellulare. -puoi rispondere per favore?- chiedo a Megan facendole vedere le mie mani sporchd. Lei annuisce infila una mano dentro la tasca dei pantaloni e senza nemmeno guardare chi è risponde.

Dopo pochissimo fa una faccia un po' sorpresa. E mi passa il telefono. -pronto- dico. -tesoro, buon compleanno!- esclama mia mamma felice. Mi paralizzo all'istante. -grazie mamma- le dico. -perché tu e quella dolce ragazza non venite da me a festeggiare?- mi domanda calma. -non so se ne ha voglia- esclamo sorridendo a Megan. In realtà dentro sono tesissimo. - ti prego mi faresti molto felice- dice un po' triste. -tra un ora siamo lì, ciao- taglio corto. -dove andiamo?- mi domanda Megan, -ti porto in un posto,metti il dolce in un contenitore- le dico. Mi guarda interrogativa.

Usciamo di casa e in macchina sto zitto. Sto davvero facendo incontrare Megan e mia madre? Sento la tensione fino alla punta delle dita. Parcheggio nel vialetto di ghiaia. Megan è già fuori con il dolce tra le mani. La stringo a me e le poso un braccio dietro la schiena.

-dove siamo?- mi sussurra. -adesso lo vedrai-. Busso al campanello con mano tremante. E la porta si apre lentamente.

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Piano piano sta venendo a galla la vita di Trevor. Cosa succederà ora?

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Nothing more💞

Se l'amore non esiste, facciamolo. (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora