CAPITOLO 1

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- MEGAN -

Oggi è il primo giorno del quinto anno di liceo. Sinceramente non ne posso più.
In quella scuola le persone aspettano soltanto un qualcosa per sparlare.

Non ho la minima voglia di alzarmi dal mio comodissimo letto e affrontare un altro maledetto anno in quella gabbia di matti.

Voglio andare una volta per tutte all'Università, mio fratello dice che li è tutto più semplice. Lui si è laureato in matematica e da quest'anno farà parte del corpo docenti. Ma la cosa che più mi innervosisce è che verrà ad insegnare proprio nella mia scuola. Secondo me lo ha fatto apposta. È molto protettivo nei miei confronti, forse troppo e cosi vigilerà su di me.

Mi immagino tutte le ragazzine in pieni ormoni fissarlo con la lingua di fuori mentre spiega la lezione. Patetico.

Sento delle urla al piano di sotto, forse mi stanno chiamando ma non faccio altro che girarmi a pancia in giù e sprofondare con la testa nel cuscino per tapparmi le orecchie.

La porta si spalanca all'improvviso e sulla soglia compare mio fratello Michael che inizia a sbattere un mestolo sulla padella creando un baccano infernale

Per lo spavento mi alzo di scatto andando a sbattere con il piede contro il comodino. Comincio a saltellare tenendo tra le dita la parte dolorante - sei per caso impazzito?- sbraito - ti ricordo che è il primo giorno di scuola e non possiamo fare tardi, soprattutto io che sono un insegnante - dice scoppiando a ridere.

Esce dalla camera e mentre scende le scale mi urla - ti aspetto fuori! Muoviti!-

Mi infilo frettolosamente un paio do jeans e una felpa grigia. Corro in bagno per sciacquarmi il viso e lavarmi i denti, torno in camera per prendere lo zaino e mi guardo allo specchio.

I capelli sono improponibili: un'ammasso di onde mosse e troppo scure per i miei gusti, sembro un leone.

Infilo gli occhiali e mi sistemo la borsa sulle spalle.
No, non sono cieca, sono solo leggermente miope.

Corro in cucina dove saluto i miei genitori che stanno bevendo il caffè. - tesoro non fai colazione? - chiede la mamma - no, sono in ritardo!- grido avviandomi alla porta. - Megan- sento dire da papà. Mi blocco all'istante e mi giro lentamente.

Di solito quella voce profonda più del solito sta a dire che ne ho combinata una delle mie, e non va affatto bene.

Mi sorride e mi lancia una mela che afferro al volo e mentre salgo in macchina urlo - Grazie papino! Ti voglio bene -

***

La campanella della ricreazione è finalmente suonata ma non faccio in tempo a mettere piede fuori dalla classe che mio fratello mi si para davanti. Porca miseria!

- adesso devi controllarmi ogni cinque minuti?- domando scocciata. Mi avvicino al mio armadietto. Prendo i libri necessari per l'ora seguente e mi avvio in biblioteca.

Adoro leggere. Amo soprattutto i libri classici. È una sensazione magnifica immedesimarsi in ogni pagina come per vivere il racconto in prima persona.

I libri non ti giudicano, sottolineo le frasi che mi riguardano, che mi piacciono. Scrivo tutti i pensieri che mi passano per la testa. Starei immersa nella lettura per ore e ore.

Michael mi circonda le spalle con un braccio - con tutte le ragazze che ti sbavano dietro, proprio a tua sorella devi rompere le scatole?- domando forze a voce un po troppo alta, e mi accorgo subito che tutti cominciano a fissarci commentando sotto voce.

Mi scrollo subito dalla sua presa e affretto il passo per entrare in biblioteca.
Una cosa che odio è stare al centro dell'attenzione, e poi con questa gente la notizia del nuovo insegnante magnifico, fratello di una ragazza impacciata e antipatica, finirà addirittura sui giornali.

Improvvisamente vado a sbattere contro il petto di qualcuno facendo cadere a terra tutti i libri che tenevo tra le mani.

Mi abbasso per raccoglierli senza guardarlo in faccia. - Che sbruffone!- commento. Non mi ha chiesto nemmeno scusa e non si sta degnando neanche di aiutarmi.

Prima che possa raccoglierli, qualcuno posa le sue mani sulle mie spalle e mi fa alzare in piedi - stai bene?- chiede mio fratello.

- si mi sono soltanto caduti i libri e i quaderni - rispondo sistemandomi gli occhiali sul naso. Alzo lo sguardo verso il ragazzo maleducato che fino ad ora non avevo neanche visto chi fosse. Due occhi verdi penetrano nei miei scaldandomi le guancie.

Ma il suo sguardo si sposta subito da me a mio fratello - dovresti scusarti con la ragazza - dice Michael indicandomi.
- Fratellone, non ce n'è bisogno - dico ancora perplessa per lo strano modo in cui mi ha chiamata.

Sul volto del ragazzo sconosciuto compare un ghigno - io faccio ciò che voglio... Proprio come te - sussurra con voce roca oltrepassandolo con una spallata.

Quale sarà stato il significato di quelle parole? Di sicuro ci saranno dei precedenti ma non sono cose che mi riguardano, ne tanto meno interessano.

Saluto mio fratello ed entro una volta per tutte nel mio posto preferito.

Quel ragazzo anche se maleducato ed egoista, ha degli occhi stupendi anche se li ho guardati per pochi secondi.

Ha la mascella ben delineata, le labbra piene e un sorriso mozzafiato. i capelli castani erano un po spettinati, d'altronde come può sistemare tutto quel ciuffo?

Scuoto la testa e mi siedo al mio solito posto in fondo, accanto ad una finestra che da sul cortile.

Prendo il mio libro dallo zaino e comincio a leggere da dove ero arrivata ieri pomeriggio.

- E così io sarei uno sbruffone? - domanda quella voce profonda mentre il ragazzo viene nella mia direzione.

Merda.

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Ragazzi!! Questo è il primiiiissimo capitolo del Sequel.

La storia sarà molto differente come già vi avevamo annunciato.
Completamente diverso è anche il carattere dei protagonisiti, come già abbiamo potuto vedere dalla schiettezza della ragazza.

Fateci sapere come vi è sembrato quest'inizio già movimentato! Aspettiamo i vostri pareri a riguardo.

Vi mandiamo un bacio e ci vediamo nel secondo aggiornamento!!

Nothing more💞

Se l'amore non esiste, facciamolo. (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora