CAPITOLO 36

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-MEGAN-

Oggi è il compleanno di Lucy, come regalo le ho fatto un bel vestito che aveva visto un po' di tempo fa in una vetrina. Sebbene sia il suo 18esimo compleanno ha deciso di non festeggiarlo con i parenti e fare una cosa sfarzosa, ma in discoteca invitando me, David è tutta la sua classe. Mio fratello non riuscirà a venire,è troppo impegnato con le riunioni scolastiche in più credo che questa sera abbia promesso a Bridget di portarla fuori a cena. Appena sotto casa dei miei zii, parcheggio sul vialetto. Le ho voluto portare il regalo ora così ci prepareremo e poi insieme andremo alla festa. Diciamo che non sono ancora in forma, dopo tutto, dopo di lui.

È stato un uragano, mi ha sconvolto la vita, i modi di fare, i modi pensare. Cerco di non pensarci e busso al grande portone. -chi è?- urla Lu mentre la sento scendere le scale - indovina- rispondo ridendo. Appena apre gli faccio i miei più calorosi auguri saltandole addosso. Poi quando ci siamo ricomposte le porgo il regalo - ma è bellissimo!! Tu mi leggi nel pensiero! Questo lo metto questa sera, lo adoro- quasi piange. Riceve una telefonata da una sua compla di classe e sentendo la conversazione credo che non riuscirà e venire perché è malata, mentre continua a parlare io sgattaiolo in cucina da mia zia Abby e mio zio Cameron. Li saluto e mi offrono subito un caffè che accetto volentieri.

Mio fratello mi ricorda tanto Cam soprattutto per lo stesso colore di capelli e per la forma del naso, uguale a quella di mia mamma.Dopo aver finito il mio caffè, Lucy mi chiama e saliamo in camera sua. Sinceramente so che non mi divertirò, non ho molti amici, non che quelli di Lu siamo antipatici ma ho sempre preferito i libri e lui a tutto il resto. Dopo due ore stressanti di preparativi, ho lisciato i capelli sempre troppi gonfi e mossi e sotto il mio abito tempestato di paillettes nereho abbinato dei tacchi neri. I miei occhi azzurri risaltano ancora di più con questa riga leggera di eye-liner è il rossetto bordeaux. Anche lei è truccata come me ma i capelli ora sono ricci e ricadono morbidi sulle spalle. -pronta?- le domando. Annuisce emozionata. - I miei amici arriveranno, li aspetteremo dentro. - mi dice. Si congela questa sera, quando scendiamo dalla machina sento l'aria gelida pizzicarmi le gambe e il naso e le guance diventano subito fredde. Dentro fa tutt'altro che freddo. Le persone ballano e si scatenano totalmente ubriache nonostante siano ancora le 10:30 e molte coppie si baciano sedute sui divanetti. Sposto lo sguardo disgustata, Lucy mi prende per un braccio e mi trascina dalle sue amiche che si presentano cordialmente.

Mentre chiacchieriamo muovo il bacino a ritmo di musica, molto coinvolgente. Infondo non è così male, ma io il mio diciottesimo compleanno ho preferito trascorrerlo in un ristorante con tutta la famiglia, diciamo che io e mia cugina abbiamo gusti differenti. -ragazze vado a prendere da bere- urlo allontanandomi verso il bancone. Ordino il mio bicchiere di vodka alla pesca,che mi viene servito subito pieno di cubetti di ghiaccio. Torno da loro e iniziamo a ballare. Questa musica assordante è una specie di trans, non ti fa pensare a nulla. Mi gira la testa e improvvisamente mi manca l'aria quando vedo qualcuno che somiglia molto a Trevor. Esco dal locale e mi metto seduta sul muretto gelido. Guardo in alto, poi una mano si posa sulla mia spalla e sobbalzo. Un ragazzo con i tratti morbidi e i capelli abbastanza lunghi mi sta fissando. Ha gli occhi iniettati di sangue e puzza d'alcool da morire. Avrei dovuto scegliere un posto meno al buio. Mi sorride. -Hai da accendere?- mi domanda in modo strano. Scuoto la testa. -parla!- mi urla violento. -No.-rispondo cercando di essere calma. -non voglio spaventarti...voglio solo che le tue labbra facciano qualcosa per me- dice sfiorandomi una guancia.

Mi alzo di scatto e cerco di scivolare via tra le sue braccia che mi tengono ferma tra il suo corpo e una recinzione. Mi strattona velocemente i polsi e mi fa male. -Lasciami stare!- urlo divincolandomi. -strilla strilla tanto non ti sente nessuno!- urla a sua volta infilando una mano tra le mie gambe. Continua a salire. -oddio smettila per favore smettila!- urlo disperata, ormai sto piangendo e tremo dal freddo . Stringe nell'altra mano le mie guancia mentre mi tiene ferma con le gambe e si avvicina per baciarmi quando improvvisamente viene strattonato via da qualcuno. Ho un tuffo al cuore, è Trevor. Lo butta a terra e inizia a tempestarlo di pugni, rischia di spaccargli la testa sul cemento, continua a sferrargli pugni ovunque, c'è un alone si sangue su tutta la maglia del ragazzo ma poi quando ne ha abbastanza, Trevor lo lascia andare e quello si trascina via. Trevor mi guarda e viene da me con le nocche spaccate.

Se l'amore non esiste, facciamolo. (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora