CAPITOLO 39

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-MEGAN-

Sono passati 4 mesi da quando ci siamo lasciati. Ho finito la scuola e a settembre inizierò l'università di filosofia, ancora non sono del tutto decisa ma quasi sicuramente sceglierò quella strada. Sono arrivata alla decisione di andare al matrimonio di Isabelle e Spencer. In questi ultimi mesi sono andata spesso sia a casa loro sia a casa di Carmen. Sono una parte importante della mia vita, come lo è Trevor tuttora. Me ne rendo conto, so che è passato molto tempo, come so anche che potrebbe essere successo di tutti nella sua vita. Una sera,per fino i miei genitori sono venuti con me a cena da Spencer e hanno invitato anche loro al matrimonio, sono stati molto felici e hanno accettato. Mia madre e Isabelle si sono adorate fin da subito.

Quella sera, doveva esserci anche Trevor ma non c'era. Due settimane fa, quando è finita la scuola, Trevor è partito per Amsterdam e tornerà la prossima settimana. Sembriamo sconosciuti e questa cosa mi fa male. Per quanto io abbia provato a dimenticarlo lo amo ancora, più di me stessa. In questo periodo di pausa sono stata malissimo, ho cercato in tutti i modi di andare avanti ma non ci riesco. Ci siamo visti di rado e quando ci trovavamo nello stesso posto e cercava di parlarmi fuggivo via. Era una sensazione orribile ma in un certo senso quando c'era lui a osservarmi, a tenermi d'occhio,mi sentivo al sicuro. Ah, la mia gelosia forse si è intensificata, odio vederlo parlare con ragazze seminude. Per i primi due mesi eravamo due stracci, due fantasmi non riuscivamo nemmeno a guardarci in faccia, poi piano piano siamo tornati alla realtà, non so se sia andato con qualcun'altra, mi fa male anche pensarlo e se la mia testa può anche solo formulare qualche ipotesi strana il mio cuore si fida completamente anche se sbaglio, mi provocherebbe troppo dolore se fosse così e finirei sotto un treno, di nuovo, come all'inizio. Mancano due settimane al matrimonio e ora sto tornando dal negozio di abiti da sposa con Isabelle e il suo bellissimo vestito. È emozionata e da oggi inizieranno ad allestire i tendoni nel enorme giardino, già uomini forzuti, nonché dipendenti e amici di Spencer, stanno scaricando tutto. Entriamo in casa e chiacchieriamo emozionate quando Isabelle fa una faccia strana appena vede qualcosa o meglio, qualcuno alle mie spalle. - ciao Isabelle...-dice abbastanza compiaciuto Trevor. Mi volto verso di lui.

-Megan-mi fa un cenno del capo per saluto dopo aver pronunciato il mio nome lentamente e con voce profonda. Capisco che stava aiutando la marmaglia di gente di la e che era soltanto venuto a salutare Isabelle. Non si aspettava di trovarmi qui, come io non mi aspettavo lui. -sei tornato-dico stupidamente mentre Isa sgattaiola fuori dalla cucina. -si,due ore fa- dice sorridente. Annuisco imbarazzata guardandomi i piedi. -Megan-mi richiama. Alzo la testa. -si?-dico.

-sei così bella-sussurra quasi per non farsi sentire. Mi sciolgo. È strano sentirselo dire di nuovo. Non sento la sua voce da molto. Prima la fine della scuola con il troppo studio poi la sua pertenga. Io sono ancora arrabbiata con lui, anzi arrabbiatissima ma ho bisogno di lui anche soltanto di un suo abbraccio. Vorrei così tanto andare di sopra e parlare per poi.... -posso dire una cosa?-domanda con un velo di ironia interrompendo i miei pensieri sconci. Gli do il permesso con gli occhi. -è sbagliato pensare a te ogni giorno ?- mi si stringe il petto. -si è sbagliato, ma anche io ti penso tutti i giorni- dico piano.

-Aaah cara Megan finalmente ! quanto ci avete messo a ritirare questo benedetto abito?- dice Spencer entrando in cucina. Gli sorrido. -abbastanza- dico ridendo. Per fortuna è arrivato, da una pacca sulla spalla a Trevor. -se sei stanco vai a dormire, ti capisco, già hai fatto tantissimo-dice. -non ti preoccupare papà- è bello vederli così uniti. Spencer ci avvisa che avrebbe portato il capo in camera.

Mi mordo il labbro giocando con la cerniera della felpa un po' imbarazzata. -vieni?- dice porgendomi la mano e facendo cenno con il capo verso le scale. Niente domande, niente pensieri. L'afferro con sicurezza beandomi di quella presa forte e sicura facendomi trasportare dal suo profumo.

Entriamo in camera e chiude subito la porta. -Megan, ho bisogno di parlarti. È passato molto tempo da quando ci siamo lasciati. Ho rispettato i tuoi bisogni, lasciandoti spazio, lasciandoti riprendere la tua vita. Sono stato male lo ammetto, ma forte sapendo che prima o poi si sarebbero in qualche modo aggiustate le cose. - mi guarda negli occhi prendendomi le mani. Si avvicina a me fissandomi con gli occhi lucidi -spero che tu non ti sia dimenticata che io ti amo- sussurra mentre il fiato Aldo mi solletica le labbra. Scuoto il capo. Avevo paura di dimenticarmelo ma non l'ho fatto. Mi ama, mi ama come io amo lui. Sorrido rilassando le spalle. Sento le farfalle nello stomaco, il cuore sotto sopra. Mi era mancato.
-non voglio dirti questo per arrivare ad un bacio, o per portarti a letto. Io... vorrei ricominciare tutto da capo. Da quando ci siamo visti la prima volta. Niente scommesse, niente Patti. Ti va di uscire con me, domani sera? Ti porto in un ristorante in periferia molto carino... poi potremmo andare al cinema oppure torniamo a casa e guardiamo un film stesi sul divano al caldo..- comincia a parlare velocemente palesemente imbarazzato. Scoppio a ridere ma mi ricompongo. Torna serio stringendo le mia mani nelle sue - solo io e te.-

-mi piacerebbe molto... - sussurro. Voglio fidarmi di lui. So per certo che domani, ci saremo solo io e lui seduti ad un tavolo a parlare, non un ragazzo bugiardo che prende in giro facendo soffrire la povera ragazza.

Lo vedo rilassarsi. Forse pensava che sarebbe stato più difficile convincermi o che addirittura non ci sarebbe riuscito. Mi sorride calorosamente abbassando un po' lo sguardo. -grazie-

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Nothing more💕

Se l'amore non esiste, facciamolo. (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora