CAPITOLO 43

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-TREVOR-

-Meg...- sussurro entrando in camera. È seduta sul letto con le gambe incrociate, una matita tra le labbra e lo sguardo concentrato su uno dei tanti fogli sparsi sulle lenzuola. Alza lo sguardo sbuffando. Si tira su gli occhiali sul naso e mette le poche ciocche che le ricadono dalla coda, dietro le orecchie. -basta di studiare - dico avvicinandomi e sedendomi accanto a lei. -Trevor ho un maledetto compito tra due giorni e io non so assolutamente niente! Apparte un tizio che ha ucciso un altro tizio... - piagnucola.

-È così il terzo anno di università - scoppio a ridere. -facile a dirlo visto che tu ora lavori e non ti subisci questa noia infernale- sbuffa di nuovo. -eh va bene... allora adesso facciamo una pausa- dico facendola sdraiare sul letto. -Trevor devo studiare- -io dico che finirai per diventare pazza con tutte queste date- la prendo un po' in giro -ehi!- dandomi un pugno sul braccio -che ne dici se ora ti faccio rilassare un po?- dico facendola girare di schiena.

Mi metto su di lei e comincio a massaggiarle le spalle. Socchiude gli occhi. Le mie labbra finiscono sul suo collo. Lascio dei leggeri baci umidi mentre sospira pesantemente e sorride. Questi siamo noi. Dopo alti e bassi strazianti siamo riusciti a restare insieme. Sono passati 3 anni, un tempo del quale io non pensavo di passare insieme a lei. Abbiamo passato tanti attimi bellissimi e non la potrei mai ringraziare abbastanza. la amo così tanto, e se ripenso a quanto sono stato stupido a volere quella stupida vendetta contro Michael, mi viene la nausea. Orami suo fratello credo abbia superato questa fase.

Ci parliamo, è molto simpatico a dire la verità. Lui ora è ancora fidanzato con Bridget, lei lo ama e lui anche. Orami lei ha smesso di interessarmi da molto. Ora, ho questa meravigliosa ragazza che non potrei mai smettere di amare. -Trevor....- -Trevor mi ascolti?- sento dirmi da Megan. -cazzo mi stai schiacciando e poi devo finire questi maledetti compiti - sbuffa dandomi uno schiaffo sulla coscia.

-ehi ehi... prima cosa, credo di averti infettato con la mia volgarità.... però mi ecciti lo stesso. - sussurro. -non è il momento- dice ridendo e spostandomi dall'altro lato del letto. -ora levati, fammi concentrare- -meglio che me ne vada, non potresti mai resistermi...- continuo sfiorandole la guancia. Sbuffa perché sa che ho ragione .

-MEGAN-

Si chiude la porta alle sue spalle. Mi rimetto gli occhiali e mi vado a sedere sulla scrivania con i miei mille fogli da studiare. Da quando quella sera, tre anni fa, mi ha fatto quella sorpresa con le foto, l'ho perdonato. Siamo stati insieme tutta la notte e il giorno dopo ne ho parlato con mio fratello e i miei genitori. Mio papà era arrabbiatissimo. Non ha mai saputo cosa mi ha seriamente causato, era semplicemente furioso nel pensare che io stavo soffrendo per causa del mio ragazzo proprio come la mamma molti anni fa. Ma gli ho fatto capire che ci amiamo. Sul serio. Si, proprio come i miei genitori. E ora molto spesso sto qui. Nella sua nuova casa che ormai è diventata anche un po' la mia. Alcune notti dormo qui con lui, aspettando che finisca l'università. Allora mi laureerò e intraprenderò un lavoro e potrei vivere definitivamente con lui. Insomma, questi sono i nostri piani. Sento bussare alla porta

-che c'è- sbuffo con un sorriso stampato sulle labbra. Due occhi verdi scuro mi fissando divertiti. -cosa vuoi, ti prego devo studiare- -ah, ora mi cacci? - Annuisco facendo il broncio come una bambina. -benissimo- dice per poi richiudersi la porta alle spalle. -no no no!- urlo correndogli dietro e saltandogli a koala sulla schiena. Scoppia a ridere divertito. Mi prende per le gambe e mi bacia appoggiandomi con la schiena al muro del salotto. -sono tanto fortunato ad averti- ammette guardandomi con occhi sognanti. -se quattro anni fa non avessi ideato quella stupida vendetta ora noi non saremmo qua. - sussurra sulle mie labbra. Gli lascio un casto bacio, reggendomi sui suoi fianchi. -se non ti avessi dato corda in quella biblioteca quattro anni fa non saremmo qua-ribatto indispettita. -dai amore non ti arrabbiare. Diciamo che siamo stati entrambi fortunati a trovarci- dice lui notando il mio tono. -sai che ti amo?- domanda -ti amo e non vedo l'ora che tu finisca questi studi, così potrai venire a vivere qui. Staremo tutte le notti insieme. Sai... io ti voglio sposare.- mi guarda serio. Sorrido.

Suona così strano dalle sue labbra . -sul serio? Siamo giovani e... - lo guardo titubante. -noi non ci separeremo mai... ci sposeremo magari quando finirai gli studi e ci ameremo per sempre!- dice entusiasta. -io sono sicura che ti amerò per sempre.- sussurro sfiorando le sue labbra con le dita. Mi prende in braccio e mi porta in giardino.

-facciamo così...-urla felice
-appena finisci l'università, andiamo via, solo io e te, giriamo il mondo per sei mesi poi torniamo e ci sposiamo!-dice prendendomi per le mani e baciandomi sulla fronte. -parti con me, ti prego, ti giuro che ci divertiremo se verrai-continua. Gli salto addosso e inizio a tempestarlo di baci. Cadiamo sul fresco prato. -allora accetti? O hai paura?- dice guardandomi maliziosamente.

Ed eccoci che i ricordi riaffiorano a quattro anni fa in biblioteca ma mentre allora nelle sue parole c'erano solo tante bugie e malizia ora c'è solo amore e sincerità

-mi stai sfidando? Già ti dico che non ne vale la pena- lo guardo divertita. Scoppia a ridere. -certo che vengo con te. Verrò ovunque tu voglia andare pur di starti accanto-

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Se l'amore non esiste, facciamolo. (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora