CAPITOLO 4

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- MEGAN -

Mi sveglio di soprassalto sentendo il suono della sveglia picchiettarmi nelle orecchie ieri sera.

Mi ricordo di aver sentito il suono di un messaggio ma mi sono addormentata prima di riuscire a leggere anche semplicemente il mittente.
Lo afferro da sopra il comodino. È un numero non salvato. Lo apro. -Tienila pure la giacca, sta meglio a te- Capisco che è Trevor e involontariamente sorrido.

Come fa ad avere il mio numero?
Rimango li affidare lo schermo finché mia mamma comincia ad urlare di sbrigarmi.

Esco di casa pochi minuti prima che passi il pullman. Purtroppo mio fratello non può accompagnarmi ogni giorno. Non sempre fa le prime ore. Nel pullman guardo fuori dal finestrino mentre la musica rimbomba nelle mie orecchie quando qualcuno mi toglie una cuffietta.

-Oddio mio, ma quando ti sei seduto?- dico a Trevor strabuzzando gli occhi. -Non importa quando- mi liquida con la mano frettolosamente. -perché non hai risposto al mio messaggio piuttosto?-

domanda inarcando un sopracciglio. -Mh io, io ,Bhé non sapevo chi fossi quindi ho pensato che fosse meglio evitare- invento al momento.

Non risponde assottiglia gli occhi e mi guarda. Mi rende nervosa così decido di alzarmi. Mi tengo alle sbarre e sento il fiato caldo di Trevor sul l'orecchio. Mi sento avvampare. Se ha la macchina perché ha preso il pullman?Non riesco a concentrarmi sulla musica perciò mi giro e quando sto per dirne quattro a Trevor che sta giocando con i miei capelli, l'autobus inchioda di botto e finisco per cadere addosso a lui dinuovo.Scoppia a ridere. -Non so se sia più buffo il fatto che ti ho ripresa per la seconda volta prima di farti cadere o il tuo modo di essere palesemente imbarazzata- dice allegro.

Tenendomi saldamente. Mi si serra la gola. In questo momento vorrei solo sapere che sapore hanno le sue labbra. Sento una forte attrazione verso di lui ora, veramente veramente forte. Si abbassa e arriva al mio orecchio - È incredibile, quando sei imbarazzata hai le guance rosee e gli occhi lucidi e poi muovi le labbra in quel modo dolce, ti ho osservata sai, ora ti ho presa, non mi sfuggi Meg-.

Sento l'intensità delle sue parole incisa sulla palle. Non so che fare. Si appoggia con la fronte sulla mia spalla, è un gesto così intimo. Mi accorgo di una ragazza che ci fissa. -Trevor- sussurro. -Ti prego, non mi piace stare al centro dell'attenzione, ci sta fissando la ragazza seduta- concludo. Si sposta, forse ferito. Il mio non era un rifiuto, cioè forse un po'. Arriviamo a scuola e senza salutarmi, si infila una sigaretta tra le labbra e se ne va.

Non lo sopporto, sento che potrei odiarlo con ogni fibra del mio corpo ma allora perché gli sto morendo dietro?! Che confusione, vado in classe e aspetto l'inizio della lezione.

***

Sono in mensa con Lucy, stiamo pranzando. Mi ha chiesto di restare con lei a mangiare che ha un corso pomeridiano. Mi agito nella sedia, mi giro, mi giro ancora, mi guardo in tondo, poi lo vedo. In cortile che fuma, aspira e poi butta fuori la nuvoletta opaca dalle labbra piene e screpolate.

Dovrebbe essere una visione proibita, quelle labbra potrebbero mandare il mio interno equilibrio mentale all'inferno. -Meg, mi stai ascoltando?- dice Lucy. -Mmh, si scusa stavo guardando una cosa, niente di che- le sorrido per non destare sospetti.

-Allora grazie che mi aspetti fino alla fine del corso io devo andare, a dopo- mi bacia la guancia. Probabilmente mentre pensavo a Mister inferno, mi ha chiesto di andare da lei. Ora che faccio tre ore da sola? Penso che la scelta migliore sia andare in biblioteca, almeno lì posso starmene tranquilla senza che nessuno mi dia fastidio.

Appena mi siedo al solito posto e avverto mamma che non torno. Tamburello le dita sul tavolo e inizio a girovagare per gli scaffali. Vedo un libro per terra. Lo raccolgo ,prima di riporlo leggo il post-it attaccato sopra.

Perché mi fissavi a pranzo?

Mi sfioro delicatamente le dita sulle labbra, strappo il biglietto dalla copertina e prima di accartocciarlo ripongo il libro. Continuo dritta per la mia strada finché mentre leggo la trama di un libro delle grandi mani mi chiudono gli occhi. -E così accartocci i miei post-it?- la voce di Trevor emette vibrazioni che mi solleticano il collo.

Mi allontano. -Non ti devo nessuna spiegazione, poi non è vero che ti stavo fissando- dico sulla difensiva. -Ah sì?! Eri talmente presa dal guardarmi le labbra che nemmeno ti sei accorta di quando ti ho salutata- dice deridendomi. -Ma cosa stai dicendo, ma no, non è affatto vero, smettila-mi irrito non sapendo cos'altro aggiungere.

-Lasciamo perdere-dice, -comunque devo chiederti una cosa-.

-Sono tutta orecchie- dico curiosa sporgendomi un po' verso di lui. -Non qui, vieni- mi prende per il polso e mi porta verso gli ultimi scaffali. -Tu sei attratta da me, lo so da come ti comporti, da come mi guardi, da come reagisci se ti sussurro qualcosa-sto per ribattere arrabbiata ma mi blocca- aspetta non ti scaldare subito, anche io sono attratto da te, insomma cazzo guardati,- fa una pausa e mi squadra.

-dato che io non sono un tipo che va con tutte ma che le donne se le sceglie, voglio te. Ti farò provare delle sensazioni che ti faranno impazzire, anche se non staremo insieme tu non potrai uscire con altri e io con altre ragazze, voglio farti vedere un po', insegnarti tante cose e fartene tante altre- dice serio.

-Ma stai scherzando? Tu forse sei impazzito! Vuoi tutti i benefici del... Del sesso senza una relazione! Non ti conosco nemmeno! Non so nemmeno quanti anni hai, perché di sicuro non hai la mia età e poi assolutamente NO.- urlo frustrata.

Sono frustrata perché l'idea mi alletta e non poco. -Che c'è hai paura? Eh? Ti tiri indietro?- mi beffeggia. -io non ho paura!- mi sta provocando, capisco il suo gioco.

Ci guardiamo negli occhi.

Cerco di allontanarmi il più possibile ma lui mi viene dietro. -Ti dirò le cose essenziali, mi chiamo Trevor Whitley ho 21 anni. -mi giro di scatto e lo guardo. Sembra leggermi nel pensiero. -Si ho 21 anni non fare quella faccia, ho tre anni in più di te, ora smettila di fare la bambina e ragiona un po'- dice serio. Ha una 'incredibile capacità di cambiare umore. - E tu cosa ci guadagni in tutto questo?- chiedo.

Si avvicina e mi intrappola tra il suo petto e lo scaffale. -Piacere Meg, ci ricaveró molto piacere e questo anche tu, te lo assicuro. Allora accetti?- non pensare Megan, non pensare, fallo per una buona volta. -no- rispondo secca.

- meg.... Piccola Meg... - sussurra. Non guardarlo negli occhi, non lo guardare.

Come al solito vengo ipnotizzata. Rimane in silenzio mentre io esploro quelle piccole afumature di marrone chiaro contornate da un verde intenso.

- non riuscirai a resistermi... Non fare la bambina. So che muori dalla voglia.. - sussurra sfiorando le sue labbra sul mio naso. - e va bene - dico in un soffio. -Perfetto- sorride. Non posso crederci di aver accettato sul serio

-Direi che possiamo iniziare da ora-. Prima che possa dire qualcosa intrappola le mie labbra con le sue.

E giuro di riuscire a sentire i demoni stringermi e portarmi a fondo con loro quando Trevor mi appoggia le mani sul viso e mi spinge con il bacino sullo scaffale.

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Ragazzi!! Megan avrà fatto la scelta giusta? Cosa potrebbe succedere adesso che hanno fatto questo "patto"?

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Nothing more💞

Se l'amore non esiste, facciamolo. (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora