DICIANNOVE / DZIEWIĘTNAŚCIE

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Oggi è il mio primo giorno all'accademia di fotografia. Arek ha insistito perché iniziassi a studiare qualcosa qui in Italia e visto che di andare all'università non ne voglio neanche sentire parlare ho scelto questa accademia. La fotografia è una delle mie passioni insieme alla moda e a Piotr, che metterei al primo posto. Ma dato che non esiste un'accademia su di lui, ho optato per la fotografia.
"Allora ci vediamo alle cinque?" Mi chiede Arek accompagnandomi.
"Si, mi raccomando la puntualità"
"Tranquilla! A dopo"
All'inizio mi sento un pesce fuor d'acqua, poi familiarizzo con il contesto e conosco i nuovi compagni. Seguo la lezione e poi facciamo un'esercitazione di base.
Quando sono le cinque esco e cerco la BMW di Arek che però non vedo. Aspetto un po' ma quando riguardo l'orologio sono le cinque e mezza e allora decido di chiamarlo.
"Pronto?"
"Arek! Che fine hai fatto?"
"Silvia scusami hai ragione ma il mister mi ha tenuto a rapporto. Ho chiesto a Zielu di venirti a prendere, dovrebbe essere da te a minuti"
"Ah..va bene. Ci vediamo dopo allora"
"Si e scusami ancora"
Attacchiamo la telefonata e aspetto ancora. Dopo poco sento un clacson bussare e riconosco la cinquecento di Piotr.
"Finalmente, mi stavo gelando!"
"Scusa ho fatto prima che ho potuto"
"Si lo so grazie" gli dico e lui mi appoggia una mano sul ginocchio.
"Come è andato il primo giorno?"
"Bene direi, si proprio bene. Mi piace"
"Menomale, sono contento..c'è qualche ragazzo interessante?" Mi chiede guardando la strada avanti a lui.
"Oh si, parecchi" dico mentendo per vedere la sua reazione.
Lui si gira di scatto verso di me e si distrae prendendo una buca. Inizia a bestemmiare e a dire parolacce, facendomi scoppiare a ridere.
"Chi sarebbero questi?"
"Sapessi.."
"Porco Giuda, Silvia! Non farmi incazzare che ti metto la video sorveglianza eh"
Continuo a ridere tenendomi la pancia e lui scuote la testa, fermandosi al semaforo rosso.
"Ti diverti eh?"
"Troppo, quando sei geloso sei troppo cucciolo"
"Troppo che?"
"Cucciolo"
"Non lo sono, proprio no"
"Invece si"
Riparte e arriviamo al nostro parco. Parcheggia e scendiamo, dirigendoci a casa mia.
Quando saliamo troviamo Arek e Igor alla prese con un gioco da tavola.
"Oddio, solo questa ci mancava.."
"Si il Monopoly! Lo adoro!" Urlo io saltando addosso ad Arek.
"Lo so sorellina, infatti era per farmi perdonare.."
"Perdonato!" Gli do un bacio forte sulla bocca, sporcandolo col mio rossetto rosa.
"Ok, ho visto abbastanza! Io me ne torno a casa" dice Piotr salutandoci.
"Ma dove vai? Tu resti e giochi con noi.." dice Igor a Piotr fermandolo.
"Nono, mi annoia"
"Non ti annoierai e poi devi fare da giudice"
"Giudice?" Chiedo a mio fratello.
"Esatto..vi spiego. Il 20 marzo è il tuo compleanno sorellina e stavo pensando che.."
"No ti prego, niente feste e cose varie che vomito" dico e Piotr inizia a ridere.
"Fammi finire di parlare. Se vinci tu, niente festa e andiamo al Mc Donald's con chi vuoi, festeggiamo li i tuoi 18 anni. Se vinco io, ti organizzo una festa bellissima a Villa D'Angelo. Ci stai?"
"Lo sai che perdi sempre, Arek.."
"Meglio per te, no?" Mi dice e ha ragione, a Monopoly sono imbattibile e quindi decido di accettare.
"Ok, ci sto!"
"E se vinciamo io o Igor?" Chiede Piotr perplesso.
"La gara è tra me e Silvia, se vince uno di voi, vediamo chi arriva prima tra me e lei"
"Ah, va bene"
"Si, si! Iniziamo questa guerra!"
Ci sediamo e iniziamo a giocare. Io come sempre vado fortissima e anche Piotr non è niente male, Arek invece, sta quasi per fallire.
"Dai fratellino, arrenditi e dammi la vittoria"
"Mai"
"Vabbè, allora mi toccherà vederti con l'acqua alla gola.."
Piotr non interviene ma ride ogni volta che prendo in giro mio fratello.
Quando tutto sembra scritto le cose cambiano. Arek inizia a fare soldi e a comprare proprietà e piano piano prima fa fuori Igor, che va in bancarotta, e poi anche me e Piotr.
"Non ci credo! Hai imbrogliato!"
"Non ti azzardare neanche a dirlo sai! The Chaaaaaampioooooooon!" Urla e inizia a battere le mani, coinvolgendo anche Igor.
"Allora inizio a pensare al regalo da farti, piccola Milik" mi dice Piotr con quegli occhi fissi nei miei.
"Mi basterà la tua presenza.."
"Mi impegnerò di più, invece" risponde sorridendo mentre Arek continua ad urlare.
"Tutti devono sapere che sono un campione!" Urla Arek e ci giriamo verso di lui che ha il cellulare in mano.
"E ti pareva.." dice Piotr bevendo la sua birra.

//Piotr Zieliński// •Se devi amare, devi amare forte•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora