QUARANTOTTO / CZTERDZIEŚCI OSIEM

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"Zielu oh me la passi sta palla?"
"Si, scusa" faccio il passaggio a Insigne e mi fermo in mezzo al campo, con le mani sulle ginocchia.
"Che hai Zielu?" Mi raggiunge Elsi e mi chiede come sto.
"Sto bene, grazie.. è solo stanchezza"
"Lo so che è emozionante giocare con me, ma non esagerare" risponde Insigne e mi fa ridere.
"Non è per te, stupido" dico.
"Oggi sapremo se è un maschietto o una femminuccia, per questo è emozionato" dice Arek aggregandosi al nostro gruppo.
"Ah eccoooo allora capisco, va bene" Elsi mi abbraccia.
"Speriamo che è maschio, così ho trovato il fidanzato a Manu" dice Rafael mentre raggiungiamo gli spogliatoi.
"No, meglio femmina, così fa la fidanzata di Matia" dice Tonelli.
"Fall metà e metà così li accontenti tutti e due" Insigne viene da me e mi dà il cinque.
"Siete l'ansia ragazzi, lasciatemi stare"
"Il papino sta nervoso" Dries mi raggiunge e mi da un pugno scherzoso tra le gambe.
"Ma ti stai fermo con ste mani" lo rimprovero e gli tiro uno schiaffo.
"Andiamo Zielu o facciamo tardi" Arek mi chiama e lo raggiungo, è più in ansia di me.
Saliamo in auto e lui inizia a parlare.
"Tu cosa vorresti?"
Mi giro per un attimo verso di lui e poi torno a guardare la strada.
"Come uomo vorrei che il mio primo figlio fosse maschio, ma so già che se fosse una femmina mi scioglierei come neve al sole.. non so scegliere" rispondo e lui annuisce.
"Io voglio che sia maschio, così gli insegniamo a giocare a calcio, diventerà forte e andrà in nazionale come noi"
"Wow Arek, stai correndo un po' troppo. Però si, se fosse maschio sarebbe quello il sogno.. però se ha altre ambizioni va bene lo stesso"
"Macché oh, deve essere bomber come lo zio, non scherzare"
"Davvero? Al massimo ala veloce e tecnica come il papà"
"Mh vedremo"
Ci salutiamo e ci diamo appuntamento tra un'ora. Entro in casa mia e mi vado a fare la doccia, quando esco trovo Silvia che girovaga per casa senza meta.
"Silvia, che stai facendo?"
"Ho l'ansia"
"Ma no dai stai tranquilla, quello che è, è"
"No voglio una femmina, ho deciso"
"Ieri volevi un maschietto.."
"Lo so ma ho cambiato idea, le femmine sono più attaccate alle mamme"
"Dici? Io non lo so.."
"Si e poi cazzo, troppi uomini, sono troppo sola"
"Va bene tesoro però lo sai che non possiamo decidere noi, quindi non ci sperare troppo"
"È una femmina me lo sento"
"Si, speriamo" la abbraccio e lei si stringe a me, trema e appoggia la testa sulla mia spalla.
"Andiamo?"
"Si.. Arek ci aspetta giù"
Annuisco e le prendo la mano.
"Finalmente siete qui, avevate detto alle sei e sono le sei e due minuti" lo guardo male per un secondo.
"Non esagerare Arek"
"Facciamo presto"
Guido fino allo studio medico, è nel centro del Vomero ed è difficilissimo trovare parcheggio.
Entriamo nello studio e ci accomodiamo aspettando il nostro turno.
"Il signor Zielinski e la signorina Milik?"
"Eccoci" ci alziamo e facciamo un passo verso la segretaria.
"E c'è anche il signor Milik, che poi sarei io" dice Arek indicandosi e raggiungendoci.
"Prego" ci indica la stanza del dottore e tutti e tre entriamo.
"Buonasera Napolonia" dice il dottore alzandosi e dandoci la mano.
"Buonasera dottore"
"Silvia sei sempre più raggiante, la gravidanza ti dona"
"Io non la vedo così ma la ringrazio dottore" risponde lei.
"Non dire così, anzi vieni che iniziamo a fare il tracciato"
"Si eccomi"
Si sdraia su di un lettino e il dottore le aggancia dei macchinari alla pancia. Io e Arek siamo seduti alla scrivania e anche se siamo abbastanza lontani riesco a vedere i colpi che nostro figlio dà alla pancia di Silvia. È iperattivo, da sempre calci e Arek ne è felicissimo, dice che è il segno che sarà un gran calciatore o calciatrice. Si perché ora si è messo in testa che anche se fosse femmina dovrà seguire le nostre orme. Ha completamente perso la testa.
"Il calcio femminile si sta sviluppando sempre di più" mi dice mentre io guardo il dottore smanattare con un aggeggio sulla pancia di Silvia.
"Lo so Arek ma farà quello che vorrà, non gli imporremo nulla"
"No certo che no, però voglio che venga ogni settimana allo stadio"
"Sì certo, non ti preoccupare" gli rispondo per farlo contento e scuoto la testa, lui sembra crederci ed è meglio così.
"Papà e zio, avvicinatevi che stiamo per vedere il sesso"
"Arriviamo" ci alziamo di scatto e ci affianchiamo al dottore, io a destra e Arek a sinistra. Prendiamo ognuno una mano di Silvia e la stringiamo.
"Prima di tutto come sta?" Domando al dottore.
"In perfetta salute, ora vediamo il resto"
"Menomale, ok.."
"Vediamo un po'.. dovrebbe vedersi, ormai siamo nella diciassettesima settimana"
"Si dottore la prego, ce lo dica" Silvia quasi lo supplica.
"Questo malandrino o malandrina ha le gambe chiuse, non si fa vedere bene"
"Allora è una femmina" dice Arek mettendosi una mano sul cuore. Il dottore lo guarda e anche noi.
"No, non ho detto questo.. aspettate, provo a farlo muovere" si muove con quell'arnese sulla pancia ma nulla.
"Tieni Silvia, mangia questa" le da un pezzetto di cioccolata.
"Cioccolata?"
"Si, lo farà svegliare"
"Ah ok" dice e mangia. Dopo qualche minuto torna a muoversi sulla pancia di Silvia.
"Ecco, ora si!"
"Cosa dottore, cosa?" Domando e Silvia mi stringe più forte la mano.
"Bene bene, qui abbiamo un bel maschione.. guardate che pisellino vispo" dice indicando lo schermo.
"Pisellone, dottore, la correggo" dico cercando di scherzare ma l'emozione è grandissima, il cuore mi sta per uscire dal petto.
"È un maschio?Sicuro dottore?" Domanda Arek.
"Un maschietto, sono così felice" dice Silvia iniziando a singhiozzare.
"Si, assolutamente un maschio, anche bello grande. È un po' sopra la media"
"Spilungone come suo zio" dico guardando Arek che ha gli occhi lucidi e bacia la mano di Silvia.
"Tutto apposto allora, datemi due minuti che vi stampo tutto"
"Sì certo" il dottore si allontana e io ne approfitto per abbracciare Silvia.
"Avremo un maschietto, un piccolo angioletto che corre per casa" le dico e lei annuisce.
"Sono così felice" mi sussurra e io le bacio la fronte. Poi la abbraccia anche Arek e il dottore torna.
*****
Un bambino, avremo un piccolo maschietto da accudire.
Sono felicissima, era quello che avevo sempre voluto anche se oggi ho detto il contrario, quando ho sentito il dottore dire che è un maschietto ne sono stata contentissima.
Ora siamo in auto e stiamo tornando a casa.
"Già me lo immagino a correre nel campo verde, a segnare e ad esultare come me" dice Arek e io e Piotr sorridiamo, Arek sembra un bambino tanto che è felice.
Arriviamo a casa, Arek stasera mangia da noi come quasi ogni sera. A noi non dà fastidio anzi, siamo felici di averlo sempre con noi.
"Kalidou impazzirà appena lo saprà" dico mentre mangiamo.
"Ora glielo facciamo sapere" dice Piotr prendendo il cellulare, digita qualcosa e poi lo ripone in tasca. Quando dopo qualche minuto iniziano ad arrivarmi messaggi, capisco, ha postato qualcosa su Instagram.

//Piotr Zieliński// •Se devi amare, devi amare forte•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora