TRENTACINQUE / TRZYDZIEŚCI PIĘĆ

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"Che significa?" Le domando non riuscendo a staccare gli occhi da quell'esserino addormentato nel passeggino.
"Se mi fai entrare ti spiego"
"Entra ma non ho molto tempo, tra nemmeno un'ora ho gli allenamenti"
"Sarò veloce" dice ed entra con il passeggino e un trolley.
"Lui è Sebastian"
Già il nome mi fa salire ancora di più l'ansia. Sebastian è il mio secondo nome, il mio fottuto secondo nome.
"Perché sei qui con lui?"
"Perché credo che sia tuo figlio"
"Non dirlo neanche" mi giro e mi allontano.
"Piotr.."
"Laura tu dopo due anni che non ci parliamo vieni qui e mi dici una cosa del genere, come dovrei reagire?"
"Io non lo so, so che è una cosa difficile da assimilare ma io credo sia così"
"Perché continui a dire 'io credo'?"
"Perché sono onesta, c'è la possibilità che non sia tuo"
"Cioè?"
"Quando ci siamo lasciati, il giorno dopo sono stata con un altro"
"Ecco, allora sarà lui il padre Là, tu lo sai io e te siamo sempre stati attenti, non abbiamo mai sgarrato nemmeno una volta, mai"
"E che ne sappiamo, lo sai che basta poco.."
"Devo ricordarti cosa facevo quando stavo al limite?"
"Ti spostavi lo so, ma ti ripeto che basta un niente Piotr.."
"Un niente che non c'è mai stato Laura, ci metto la mano sul fuoco"
"Guardalo e poi mi dici se la pensi ancora così"
Lo guardo per qualche secondo: è un bel bambino, in carne e biondissimo.
"Perché è biondo dici? In Polonia siamo tutti biondi e lo sai bene"
"Non solo per i capelli, quando si sveglia capirai"
"Mhmh, ma ora da me che vuoi?"
"Onesta? Scoprire se è tuo figlio o no, ma io non ho un euro Piotr, quindi dovrai pagare tutto tu"
"Vuoi fare il test del DNA?"
"Si, e spero tanto che sia tuo figlio perché almeno avrà una bella vita, potrai aiutarlo economicamente"
"Se è mio figlio lo farò sicuramente"
"Spero che lo sia"
Non dico nulla perché dire 'io spero di no' mi sembra brutto soprattutto per il piccolo che non ha nessuna colpa.
"Io vado agli allenamenti, ci vediamo dopo"
"Va bene, ti aspetto qua?"
"Si, non andare in giro a creare casini"
"No, giuro che non mi muovo"
"Ok.. a dopo"
Prendo l'auto e vado in fretta e furia a Castelvolturno. Mi spoglio e mi metto subito il completino da allenamento, le scarpe e corro in campo. Inizio a tirare verso la porta, devo sfogare questo nervosismo accumulato.
E se fosse mio figlio? Come dovrei comportarmi? E Silvia? Non basta il casino che ho in testa, ora anche questa, porco giuda.
"Piotr.. posso parlarti un attimo?" È Amadou.
"Sparisci"
"Dai, voglio solo dirti due parole.."
"Ti ho detto di sparire, cosa cazzo c'è che non capisci di sparire? Sparisci o ti faccio male"
"Ok, scusa.."
"Embè? Che sta succedendo qua?" Il mister ci avvicina.
"Mister sono qui per allenarmi non per fare conversazione. Quando iniziamo?"
"Ora ma tu calmati"
"Si, mi scusi"
"Bene. Ragazzi su che s'inizia"
Iniziamo gli allenamenti e alla fine faccio anche una parte extra di punizioni e rigori. Sono distrutto ed è quello che volevo.
"Zielu! Stasera ceni da noi?" Arek mi appoggia un braccio sulle spalle.
"No, Arek non è il caso. Voglio stare tranquillo da me"
"Tutto apposto?"
"Si grazie.." dico guardando il cellulare, ho dieci notifiche Whatsapp da Silvia a cui non rispondo "dici a Silvia che domani sicuramente le rispondo, ora voglio stare in pace"
"Va bene, come vuoi.. a domani allora"
"Si a domani"
Entro in auto e torno a casa. Apro la porta e mi ritrovo davanti una scena che mi lascia completamente bloccato: Sebastian è sveglio e appena mi vede si ferma a guardarmi con i suoi occhi azzurri come il cielo, azzurri come i miei.
"Vedo che l'hai notato.." mi dice Laura con un sorrisetto compiaciuto, prendendo il piccolo in braccio.
"In Polonia abbiamo tutti gli occhi azzurri"
"Non come i tuoi"
"Il tizio che ti sei scopata come era?"
Mi guarda male e appoggia il bambino sul divano.
"La verità? Non me lo ricordo nemmeno"
"Tombola proprio"
"Non mi giudicare, tu che ti sei scopato la sorella di Arek alle sue spalle, non puoi giudicare me"
"Non lo faccio, solo che mi sembra palese che non sia io il padre. E non parlare di Silvia così, lei lasciala fuori da questa storia"
"Sei tu il padre Piotr, lui è un te da piccolo, ma guardalo.."
"Si è biondo e ha gli occhi azzurro chiaro come i miei, e allora? In Polonia il 90% della popolazione è così"
"Facciamo il test e vedremo"
"Domani andiamo"
"Perfetto"
Vado in camera mia a spogliarmi e a mettermi qualcosa di comodo. Silvia non mi ha più mandato messaggi, ma so che domani dovrò parlarle anche se non so ancora bene cosa dirle.
********
"Non ti ha detto perché non vuole parlarmi?" Domando ad Arek mentre apparecchiamo la tavola.
"No, ha solo detto che oggi vuole stare in pace"
"Bah, chi lo capisce è bravo"
"Silvia, lascialo stare sta nervoso per Amadou, agli allenamenti per poco non lo picchiava di nuovo"
"Ma quando si calmerà? È una gelosia esagerata.."
"Che lui è troppo geloso è vero, ma Amadou che continua a fare lo stupido pure sta fuori di testa"
"Si, vero. Va beh speriamo che tutto si sistemi e torni alla normalità"
"Sicuramente sarà così" mi dice lui baciandomi la fronte.
Ceniamo, guardiamo un film e andiamo a letto.
Il giorno dopo mi sveglio presto perché non vedo l'ora di vedere Piotr. Accendo il cellulare ma di lui nessuna traccia. Forse dorme ancora, penso.
Mi alzo e vado a lavarmi e vestirmi.
Preparo la colazione e mangio con Arek, poi prendo un cornetto a marmellata e lo metto da parte per portarlo a Piotr.
"Che devi fare con quello?" Mi domanda Arek.
"Portarlo a Piotr"
"Ah ecco.. secondo me dorme ancora comunque"
"Si credo anche io.. più tardi ci vado, non ora"
"Ok.. quando ricomincia l'accademia?"
"Domani" dico sedendomi sul divano.
"Finalmente"
"Finalmente un cazzo, è così bello non fare niente" piagnucolo e mi appoggio alla sua spalla.
"Che scansafatiche che sei, sorellina" mi bacia i capelli e sorridiamo insieme.
"Mamma ti darebbe ragione"
Mi guarda male e mi avvicina a lui.
"Mamma non ti conosce come ti conosco io"
Sorrido e mi appoggio alla sua spalla.
"Nessuno mi conosce come mi conosci tu" dico.
"E ne vado orgoglioso" risponde.
"Secondo te si è svegliato?" Dico dopo un po', cambiando completamente argomento.
"Mmmh.." guarda l'orologio, sono le dieci e dieci "può essere.."
"Allora mi vado a lavare i denti e poi scendo da lui"
"Va bene" annuisce e mi bacia il viso.
Corro in bagno e dopo poco sono pronta, prendo il piattino con il cornetto a marmellata e scendo al piano di sotto. Arrivo alla sua porta e busso.
Dopo qualche minuto la porta si apre e Piotr sbianca guardandomi.
"Silvia ciao, buongiorno"
"Buongiorno Piotr.." alzo la mano per mostrargli il cornetto "ho portato la colazione" dico e lui mi sembra impanicato.
"Grazie" prede il piattino e sorride leggermente.
Questa storia è troppo strana, Piotr è troppo strano.
"Posso entrare, così parliamo un po'?"
"Ora non è il momento, vengo io da te quando lo sarà"
"Mi spieghi che sta succedendo? Non ci sto capendo niente"
"Te lo spiegherò ma non ora"
"Invece voglio saperlo ora"
"Non è il momento Silvia, non fare la bambina e non farmi incazzare"
"Incazzati quanto vuoi, fammi entrare e spiegami che cazzo ti succede"
"No, ora devo andare" dice e chiude la porta.
Non riesco a crederci, mi ha appena sbattuto la porta in faccia. Ah ma ora mi sente, crede che si libera di me così facilmente? Si sbaglia.
"Apri questa porta Piotr!" Inizio a tirare cazzotti e a suonare il campanello senza sosta, prima o poi mi aprirà. "Apri, guarda che continuo fino a domani"
Apre la porta e mette solo la testa fuori.
"Vai a casa, per piacere"
"No, voglio sapere che hai da nascondere"
"Niente.. vai a casa"
-Pioooootr, si può sapere chi è a rompere il cazzo?Dai torna qui!-
Sento una voce femminile provenire da dentro e resto impalata come una deficiente.
"Chi è?" Gli chiedo.
"Porco cazzo.." si passa le mani nei capelli "dopo ti spiego, ora torna a casa"
"No, voglio sapere chi è.. è una ragazza.. chi è?"
"Heiii tu sei Silvia, la piccola Milik" accanto a Piotr appare una ragazza che conosco bene, il mio incubo peggiore: Laura Slowiak.
"Che ci fa lei qui?" Chiedo a Piotr, sempre più nervosa.
"Ok, ora te lo spiego.."
"Ha dormito con te?"
"No certo che no.." dice poi si gira verso di lei "Laura torno tra dieci minuti" e chiude la porta uscendo con me.
"Che succede?"
"Volevo dirtelo con calma, ma tu calma non sai neanche come si scrive.."
"Perché cazzo lei è a casa tua in camicia da notte Piotr!? Calma un cazzo!"
"Ieri si è presentata qui e non era da sola.."
"E con chi?"
"Un bambino che si chiama Sebastian, di 13 mesi. Biondo, occhi azzurri chiaro"
Resto ad ascoltarlo a bocca aperta e il mio cuore ad ogni parola che lui dice, perde un battito.
"Che..che significa?"
"Lei dice che è mio figlio"
"Tu.. un figlio? Le credi?"
"È stata onesta, mi ha detto che è stata anche con un altro ed è qui per fare il test del DNA. Il bambino mi assomiglia ma ha più o meno i tratti del 90% dei polacchi, io non so a che pensare.."
"Tu credi sia tuo figlio?"
"Se penso a come sono andate le cose tra di noi, ti dico di no, perché con lei ero maniacale. Non ho sgarrato mai e dico mai. Però poi lo guardo e penso che qualche probabilità c'è.. non lo so"
"Quando farete il test?"
"Domani, lei non ha soldi quindi mi ha chiesto di pagarlo io e lo farò. Per i risultati ci vorrà un mese, più o meno"
"E in questo mese lei starà con te a casa?"
"Spero di no, è una situazione insostenibile"
"E noi?"
Mi guarda per qualche istante negli occhi, poi li abbassa e guarda altrove.
"Non lo so"
"Che significa?"
"Che ora come ora non so nulla"
"E se fosse tuo figlio, torneresti con lei?"
Mi riguarda.
"Non lo so, per il bambino sarebbe l'ideale"
"Mi lasceresti per tornare con lei? Non posso crederci.." mi volto ma lui mi blocca per un braccio.
"Non ho detto questo! Perché quando parlo capisci sempre un'altra cosa?"
"Forse perché sei incomprensibile e quelle due parole che dici io le devo anche interpretare! Parla Piotr, cazzo, parla! Capirti è diventato impossibile, io non ce la faccio più "
"Lo sai che sono così e fino a ieri ti stava bene, ora non più! E poi l'incomprensibile sono io, giusto.."
"Se lui è tuo figlio tu che fai?" Gli richiedo.
"Non lo so" ripete scandendo le parole.
"Io invece lo so, mi sembra abbastanza chiaro. E sai che ti dico? Non starò qui ad aspettare che mi lasci, ti lascio io. Ti amo più della mia vita ma essere trattata come una pezza non mi sta bene"
"Dai non dire così, può essere che non è mio figlio e.."
"E niente Piotr, c'è anche la probabilità che è tuo figlio e io non mi farò a pezzi per aspettare le tue scelte" dico iniziando a piangere.
"Non piangere Silvia, non affrettiamo le cose.. vediamo il risultato del test e ne riparliamo"
"No, non conviverò per chissà quanto con te e lei, non farò la terza in comodo. Ho troppo rispetto per me stessa"
"Non te lo sto chiedendo infatti, a me Laura non interessa.."
"Devo andare, mi dispiace" dico passandomi il dorso della mano sugli occhi per asciugarli.
"Anche a me" dice lui e cerca di avvicinarsi per abbracciarmi ma io lo allontano.
È meglio che ora non ho nessun tipo di contatto con lui, devo andare via.
Mi volto e corro su per le scale tornando a casa mia. Vado in camera e mi chiudo dentro buttandomi sul letto.
*******
Vederla così mi distrugge, mi fa stare male ma la capisco.
Mi ritrovo Laura davanti che si veste e faccio di tutto per farle capire che mi è indifferente.
"Potevi startene al tuo posto" le dico rientrando.
"La piccola Milik ci è rimasta male?"
"Stanne fuori e non parlare di lei"
"Dai Piotr, prima o poi l'avrebbe saputo. Meglio ora che troppo tardi.."
"Ok ma ora non parlare più di lei. Andiamo a cercarti un albergo, qui non puoi restare"
"Perché no? Manderesti me e tuo figlio in un albergo per non far ingelosire la tua ragazzina viziata?"
Scatto verso di lei e lei indietreggia appoggiando le spalle al muro.
"Non parlare più di lei, tu qua non ci stai e basta" le dico puntandole il dito poi mi allontano.
Non so come ho fatto a stare con questa iena per due anni, e dire che mi piaceva anche tantissimo, bah.
"Io vado agli allenamenti" prendo il borsone ed esco.
Appena raggiungo Castelvolturno vado da Arek, devo parlargli.
"Arek! Vieni un attimo?"
"Dimmi fra"
"Tua sorella mi ha lasciato" dico e lui si blocca nel vialetto restando a bocca aperta.
"Mia sorella che lascia te? Che cazzo hai combinato?"
"Ora ti spiego. Da me c'è Laura.."
"Laura? Ma che cazzo Piotr! Ti avevo chiesto di non farla soffrire e tu ti scopi la tua ex, certo che cazzo hai nel cervello, la merda?!"
"Mi fai finire di parlare? Poi dopo se lo ritieni necessario mi riempi di parole"
"Dici"
"È da me con un bambino che si chiama Sebastian, ha 13 mesi ed è biondo con gli occhi azzurri"
Sgrana gli occhi e si ferma fissandomi.
"Cazzarola.."
"Laura crede che sia mio figlio, ma è stata anche con un altro quindi ora è da me per fare il test del DNA"
"Porco giuda.. che brutta situazione.."
"Già. E tua sorella mi ha lasciato perché ho detto che se fosse mio figlio stare con Laura sarebbe l'ideale, non ho detto che voglio stare con Laura, specifico"
"Lo sai che è gelosa, dalle tempo.."
"Lo so ma non voglio che nessuno pensi che ho lasciato Silvia perché rivoglio Laura. Io non la voglio, non la tocco e non la toccherò"
"Difficile da credere se vive con te"
"Infatti le sto cercando un albergo, i risultati del test ci saranno tra un mese e di sicuro non può stare da me. Anche perché tu lo sai, lei è furba e mi conosce bene: sa i miei punti deboli e in un momento di sconforto potrebbe farmi cadere nella sua trappola. Tu sei uomo, puoi capirmi"
"Certo che ti capisco, meglio se sta lontano da te"
"Bene, mi fa piacere che non hai dato di matto. Giuro che appena risolvo la situazione cerco di sistemare le cose con Silvia perché è lei che voglio"
"Si ma nel frattempo non fare casini"
"No macché, ho già abbastanza il cervello incasinato, voglio stare tranquillo"
Finiamo di parlare e ci alleniamo, poi torno a casa dove Laura ha preparato il pranzo.
Sembra quasi che voglia creare la sua famiglia felice con me e il piccolo.. e questa cosa mi fa paura.
Mangio e poi mi metto sul divano, cercando di riposare, ma quando dopo qualche ora mi sveglio e guardo Instagram, vorrei solo sparire dal mondo.

LauraSlowiak ti ha taggato in una foto.

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LauraSlowiak Il mio cuore non ha bisogno di altre prove👨‍👦💓
Arekmilik: invece dovresti cercarle altre prove
Zielak_23: ????
Kkoulibaly26: che significa questa foto? Dov'è Silvia?
Arekmilik: non significa niente @kkoulibaly26
LauraSlowiak: invece significa tutto 😉

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Scatto giù dal divano e vado in cucina da lei.
"Prendi le tue cose e vattene immediatamente"
"Piotr ma che ti prende?"
"Che foto del cazzo metti su Instagram? Ma chi ti conosce? Devi sparire dalla mia vista, ti porto nel miglior hotel di Napoli ma qui non ci puoi stare più"
"Che sarà mai, una foto.."
"Non hai alcun diritto di scattarmi foto mentre dormo! E poi il bambino l'hai messo tu li mentre dormivo, sei una manipolatrice falsa, la devi smettere"
"Ok, scusami, ora calmati che il bimbo dorme"
"Hai mezz'ora di tempo, vado a farmi un giro, quando torno dovete essere pronti che vi accompagno in hotel"
"Ma in mezz'ora non ce la faccio!"
"Ti sbrighi, ciao"
Sbatto la porta e vado via.
Questa è qui da nemmeno ventiquattro ore e già non ne posso più.

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//Piotr Zieliński// •Se devi amare, devi amare forte•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora