TRE ANNI DOPO
Benvenuti tutti alla partita più importante dell'anno, la finale di Champions League che quest'anno, come tutti sapete, si terrà qui a Londra tra le due squadre più forti del mondo: il Real Madrid e il Barcellona. Accomodatevi e godetevi lo spettacolo e che vinca il migliore!
Ho un'ansia che non so descrivere, sono tesissimo. Questo è il mio primo anno a Madrid, nel club che è sempre stato il mio sogno, fin da bambino.
Giocherò da titolare la mia prima finale di Champions, un altro dei miei sogni d'infanzia e battere i nostri acerrimi nemici, i blaugrana, sarebbe un altro sogno.
Ma non devo pensare già a questo, devo concentrarmi.
"Siete pronti ragazzi? Tutto il mondo ci sta guardando, dimostriamo che il Real è il più forte, nessuno può batterci!" Grida mister Zidane, mio idolo d'infanzia e ora allenatore.
"Andiamo ragazzi, vinciamo per noi e i nostri tifosi!" Il Capitano Sergio Ramos ci incoraggia e tutti noi ci alziamo apprestandoci ad entrare in campo.
Appena mettiamo piede sul terreno, un boato assordante ci accoglie, lo stadio è per metà blanco e per metà blaugrana. Il colpo d'occhio è formidabile, mi tremano le ginocchia ma faccio un respiro profondo e prendo posto in mezzo al campo.
"Ehi tu, sei pronto?" Incrocio lo sguardo di Arek che oggi sarà mio avversario, lui gioca nel Barça e ha giocato una stagione straordinaria.
"Si, e tu?"
"Prontissimo" mi dice abbracciandomi.
"In bocca al lupo"
"Anche a te" rispondo e insieme guardiamo verso gli spalti.
Vediamo Silvia con la maglia a metà bianca col 20 e a metà blu e rossa col 99, ha detto che non voleva fare un torto a nessuno, così ha optato per questa soluzione. I nostri figli, invece, hanno la mia camiseta blanca col 20. Dico figli perché dopo Adrian abbiamo avuto anche Suzanna, la nostra piccolina che ha appena sette mesi.
Il tempo di sentire il fischio dell'arbitro e smetto di pensare a tutto tranne che a quella palla che rotola, la inseguo, la rubo, la passo.
Il primo tempo finisce 0-0 ed è stato equilibrato, loro hanno avuto delle occasioni, con Arek che ha sfiorato il gol un paio di volte. Anche noi abbiamo avuto le nostre con Bale e Morata.
Dopo i quindici minuti di pausa ritorniamo in campo e riguardo verso gli spalti, mandando un bacio ai miei fans numero 1, la mia famiglia. Accanto a loro c'è anche Lilian con Fabiana, la prima figlia che ha avuto da Arek ma ora aspettano anche il secondo, Dawid. Poi vedo Kalidou e Dries che sono venuti a vederci, ancora ci sentiamo e appena possibile ci vediamo. Li guardo un attimo, poi ritorno a concentrarmi per il secondo tempo che si apre subito con un gol di Arek, un tiro di sinistro potente e preciso, la sua specialità. Ci demoralizziamo un po', infatti subiamo gli attacchi del Barça, ma proprio nel loro momento migliore riusciamo a pareggiare con Bale.
La partita cambia, ora siamo noi a comandare. Al 76' metto un assist perfetto per Cristiano Ronaldo che però mette fuori di pochi centimetri, poi Messi sbaglia clamorosamente un rigore, e noi, al 94' battiamo un calcio d'angolo.
Praticamente è una condanna.
Lo batto io, lo metto teso e preciso sulla testa del capitano Ramos che con uno dei suoi stacchi imperiosi insacca. Subito dopo l'arbitro fischia tre volte, la partita è finita.Siamo campioni d'Europa.
Iniziamo a correre in tutto il campo, ad abbracciarci, a piangere di gioia. Siamo campioni d'Europa e per il Real è la Duodécima. È un orgoglio per noi, è un record assoluto che abbiamo voluto e abbiamo cercato, fu la prima cosa che mi dissero appena misi piede a Madrid.
Le nostre famiglie ci raggiungono in campo, Silvia mi salta letteralmente addosso e anche Adrian festeggia con me. Ci scattiamo mille foto, con la coppa dalle grandi orecchie, con la medaglia e con il resto della squadra.
Una la posto su Instagram.Zielu_94 ha pubblicato una foto.
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//Piotr Zieliński// •Se devi amare, devi amare forte•
Fanfiction"Mi devi amare come le onde amano la riva, come si amano i temporali estivi, come la Nutella sul pane. Forte, amami forte o non amarmi affatto" -Pubblicata l'otto ottobre duemilasedici ||Piotr Zieliński is for women, strong and imperfect women||