NOVE / DZIEWIĘĆ

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Stamattina tocca ad Arek preparare la colazione quindi mi sveglio con calma, faccio le mie cose e scendo. Quando entro in casa sua lo trovo alle prese con marmellate varie e crostate, devo dire che si è dato da fare.
"Arek vuoi una mano?"
"No grazie, ho tutto sotto controllo"
"Ok, allora inizio a preparare la tavola.."
"Si, e appena finisci mi vai a svegliare Silvia?"
"Va bene"
Metto le tovagliette, le tazze e i biscotti a tavola e poi vado in camera di Silvia. Quando entro la trovo addormentata e totalmente coperta dal piumone. Mi fa tenerezza, è così piccola e delicata che a volte ho paura di farle del male.
Mi avvicino al letto e mi inginocchio dal suo lato, le sposto i capelli dalla faccia e l'accarezzo piano.
"Silvia..piccola.." sussurro ma lei non risponde "Silvia sveglia che la colazione è quasi pronta"
"Preferisco assaggiare te" dice improvvisamente e mi tira a sé, baciandomi le labbra.
Questa ragazza mi farà combinare qualche guaio, ne sono sicuro ma non riesco ad evitarlo, non riesco più a rifiutarla né ad allontanarla.
La bacio anche io, con sempre più trasporto fino a quando non si stacca da me e strofina il suo naso al mio.
"Buongiorno Piotr"
"Buongiorno a te, Silvia"
"Arrivo subito, dillo ad Arek"
"Va bene, ti aspettiamo di là" dico alzandomi e voltandomi ma mentre sto per allontanarmi Silvia mi tira un braccio.
Mi volto e la guardo: ha i capelli disordinati, è assonnata e ha le labbra gonfie. Non so come riesco a resisterle ma è la scena più afrodisiaca che io abbia mai visto.
"Domani è 23, io e Arek partiamo e tu non mi hai portato ancora da nessuna parte"
"Si lo so, ci andremo oggi"
"Ah ok, pensavo te ne fossi scordato"
"No che scordato.. ora vado, fai presto" le dico e vado in cucina.
"Allora si è svegliata?"
"Si sta arrivando" dico e mi siedo a tavola. Dopo pochi minuti arriva anche lei, si è cambiata ora ha una felpa e un pantaloncino ma è bellissima lo stesso.
"Eccomi, buongiorno fratellino"
"Giorno amore"
Si siedono anche loro e iniziamo a mangiare.
"Voglio farmi un piercing" dice Silvia mentre mastica una fetta biscottata con la marmellata.
"Ah si? All'orecchio?" Le chiede Arek sorridendo.
"No che orecchio..da un'altra parte"
Io osservo senza dire nulla ma so che Silvia tra poco dira qualcosa che farà infuriare il fratello, me ne accorgo da come parla. A volte credo che lo faccia solo per farlo innervosire, le piace proprio.
"E dove?"
"Sui capezzoli" dice sorridendo.
"Non se ne parla" dice Arek mentre io per poco non mi strozzo con i cereali.
"Perché no? Sono sexy.." continua lei.
"Finché sei a casa mia e sei minorenne non li fai, poi dopo sei libera di fare ciò che vuoi"
"Dai Arek, ma li hai mai visti? Guarda ti faccio vedere una fotog.."
"So cosa sono ma non mi piacciono e poi ti ricordo che c'è Piotr.."
"E allora? Abbiamo vent'anni a testa e ancora vi scandalizzate per la parola 'capezzolo', mi sembra una cosa bigotta"
"Pensa ciò che vuoi"
A questo punto decido di intervenire.
"Silvia io e Arek siamo uomini e se devo essere sincero neanche a me piacciono, sei giovane e certe cose le lascerei così come sono" dico deglutendo a fatica. Arek mi guarda e annuisce.
"Ma c'è a chi piace.." dice lei e mi fissa.
Non so a che gioco sta giocando ma mi sta rendendo nervoso.
"Quando avrai diciotto anni farai ciò che vuoi, ora no"
"Va bene, come non detto..stai diventando come mamma" dice Silvia prendendo il suo piatto e mettendolo nella lavastoviglie.
"Silvia tuo fratello lo fa per te e ti garantisco che a nessun ragazzo che conosco piacciono quei cosi..lascia le cose come stanno e vedrai che non te ne pentirai" dico girandomi verso di lei.
Lei mi guarda, sbatte le palpebre un paio di volte e poi inizia a parlare.
"Forse hai ragione..grazie del consiglio" risponde e mi lascia un bacio sulla guancia risedendosi al suo posto.
"Io ora devo andare, Igor mi aspetta..qua sistemi tu?" Chiede Arek alla sorella.
"Si tranquillo.."
"Le do una mano io vai tranquillo" dico.
"Grazie fra"
"A pranzo andiamo da Murphy's Law?" Continua Silvia.
"Va bene..chiedilo anche ad Aleksa"
"Ok"
"Zielu tu vuoi venire?"
"No a pranzo non ci sono"
"Ah va bene allora, io scendo"
Arek si chiude la porta alle spalle e io subito mi volto per cercare Silvia che scappa in camera sua come se già sapesse che cosa le aspetta.
"Scappi eh?"
"Certo che scappo, mica sono scema" le sento dire anche se non la vedo.
Entro in camera sua e la cerco. Guardo dietro la tenda, nell'armadio ma nulla. Poi sento un rumore provenire da sotto il letto e capisco, è lì sotto.
Cammino piano e mi abbasso lentamente afferrandole una gamba.
"No Piotr, stavo scherzando, lo giuro..Piotr!"
Mi infilo sotto al letto che fortunatamente è abbastanza alto, e mi metto su di lei.
"Chi sarebbe questo a cui piacciono questi piercing?" Le chiedo mettendole una mano sotto la felpa e salendo piano.
"Scherzavo Piotr, davvero.." dice lei.
"Risposta sbagliata" dico e le afferro i seni alzandole la felpa. La bacio sulle labbra e lei allarga le gambe per farmi accomodare meglio. Mi accarezza la schiena mentre fa dei versi che da soli basterebbero per eccitarmi.
"Dio mio, Piotr.." continua a dire mentre mi sposto con la bocca sui suoi seni e le mordo i capezzoli.
"Ti rifaccio la domanda, stavolta rispondi bene. A chi piacciono quei piercing?"
"Non a te quindi non li faccio" risponde strizzando gli occhi dal piacere.
"Brava piccolina" dico e scendo baciandole il ventre e poi l'ombelico.
Mi alzo con i gomiti puntati a terra e le abbasso la felpa, restando con gli occhi fissi nei suoi per qualche secondo.
"Grazie, so essere ubbidiente quando voglio" risponde e mi bacia di nuovo.
Usciamo da sotto al letto e torniamo in cucina. Sparecchiamo e ripuliamo tutto.
"Dove vai a pranzo?" Mi domanda mentre siamo sul divano.
"Con Josè da Ikea, mi ha chiesto un favore"
"Ah ecco.. e oggi dove mi porti?"
"Quella è una sorpresa.."
"Vaffanculo tu e le sorprese, le odio"
"Dai, diciamo che è il regalo di Natale che non ti potrò dare a Natale" le spiego sorridendo e tirandola a me.
"Odio il Natale e non ti ho fatto nessun regalo, va bene lo stesso?"
"Va benissimo lo stesso" le bacio la punta del naso.
"Bene..e ti anticipo che sarei felice se in questo regalo ci fosse contemplato tu e io in un letto, in un cespuglio.. o magari la tua spranga su di me o dent.."
"La mia che?" Chiedo e scoppio a ridere. La sua sfacciataggine mi fa impazzire.
"Hai capito bene, ragazzo occhi cielo"
"No mi dispiace non è contemplato nulla del genere..Quella però se vuoi ce l'ho già qui" le dico prendendole la mano e portandola sui miei pantaloni.
Lei muove piano la mano e mi guarda negli occhi.
"Mai visto nulla del genere, complimenti a tua madre" mi dice restando seria e infilando la mano nel mio boxer.
"In realtà.." mi interrompo quando le sue mani gelide toccano la mia pelle "ho preso tutto da mio padre" dico.
"Menomale" risponde e si siede a cavalcioni su di me continuando a muovere la mano. Io appoggio la testa al divano e la lascio fare.
"Ti piace?" Mi chiede con un filo di voce in un orecchio, rendendo il tutto ancora più libidinoso.
"Da morire" rispondo e lei mi bacia le labbra aumentando il ritmo della mano.
Sul più bello veniamo interrotti da un cellulare che squilla, il mio.
"Oddio chi è?" Dice lei poi mi passa il cellulare e si sposta dalle mie gambe.
"Cazzo è Arek" dico cercando di calmarmi e ricompormi.
"Pronto?"
"Zielu ma non stai a casa?"
"No..sto ancora da te perché..Silvia mi ha chiesto un passaggio per andare al Vomero"
"Aaah ecco, va bene comunque oggi ti porti Silvia alla boutique di Franzese?"
"Sì"
"Perfetto, vedi che le ho fatto dei regali..quindi se vuole comprare qualcosa prima chiedi alla commessa se non gliel'ho già comprato"
"Va bene.. ora scusa ma stiamo scendendo, ci vediamo oggi"
"Ok, a dopo e grazie per aiutarmi con lei, sei un amico"
"Già..beh a questo servono gli amici, no?"
Dico e i sensi di colpa ritornano a bussare alla mia coscienza.
"Certo ma un grazie te lo devo..a dopo"
"A dopo"
Attacco e mi ritrovo Silvia cambiata di look per uscire. La accompagno davvero al Vomero e raggiungo Josè all'Ikea.

//Piotr Zieliński// •Se devi amare, devi amare forte•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora