Il mese di giugno in Polonia è come quello di marzo a Napoli, fa fresco e c'è ancora bisogno di coprirsi prima di uscire.
Io e Arek abbiamo accompagnato Piotr e suo fratello a casa loro, in bassa Slesia, resteremo qualche giorno per poi tornare a casa. Finalmente sono iniziate le nostre vacanze!
Siamo seduti sul divano io Piotr e Michalina, la fidanzata di Pawel, che io adoro. Guardiamo un film e mangiamo delle patatine quando mi vibra il cellulare.
My Boyfriend 💘~Sto per sbatterti qui sul divano
~??
~e per sbatterti intendo scoparti
~c'è gente 😱😰
~mi credi, come sto ora
non mi interessa di niente~Troviamo un modo per stare da soli
~per forza o muoio
***
Abbassa il cellulare e mi guarda, stringendomi la mano.
Mi manca da morire passare del tempo da sola con lui, ormai è un mese che non abbiamo del tempo per noi.
"Pawel, scusa devo parlarti"
"Ok.."
"In privato.." dice Piotr facendo un segno eloquente con la testa.
I due si alzano e spariscono nell'altra stanza. Tornano dopo un quarto d'ora e si siedono come prima.
"Che è successo?" Chiedo a Piotr.
"Shh, dopo vedi" mi dice a bassa voce.
Annuisco e torniamo a vedere il film che termina dopo una mezz'ora.
"Ora che facciamo?" Dice Pawel.
"Non so.."
"Arek, perché non mi accompagni a prendere Tomasz?"
"Tuo fratello?"
"Si, così accompagniamo anche Michalina in centro che deve fare una commissione"
Arek non parla per qualche secondo, poi si gira verso di noi.
"E loro?"
"Restano qua, sono adulti, sanno badare a loro stessi"
Ora ho capito. C'è lo zampino di Piotr, ne sono sicura. Speriamo Arek sia d'accordo.
Mio fratello ci guarda di nuovo, poi alza le spalle in segno di consenso.
"Va bene, andiamo" dice e si alza dal divano.
Non ci credo che sia stato tutto così facile, troppo facile.
"Ciao ragazzi ci vediamo tra qualche ora" dice Pawel mentre li accompagniamo alla porta.
"Ciao a dopo!" Urlo io quando loro sono già giù.
Entro dentro e corro verso il divano, Piotr è sceso con loro per accompagnarli, così ho il tempo di spogliarmi e sdraiarmi.
Quando Piotr entra mi cerca con lo sguardo e quando mi vede, beh, non so bene cosa succeda ai suoi occhi, ma vedo un lampo di fuoco apparire e poi sparire subito tra l'azzurro cristallino delle sue iridi. Dio mio.
"Sei già pronta?" Mi chiede, avvicinandosi lentamente a me.
"Si, per te" dico sedendomi e divaricando leggermente le gambe per lui.
"Lo vedo" si inginocchia e mi mette una mano tra i seni, poi scende e mi accarezza tra le gambe "sei calda" prosegue e in un attimo è con la testa tra le mie cosce.
Non appena vengo in contattato con lui inizio a dimenarmi, ad inarcare la schiena e a mugolare. Adoro questa cosa che mi fa, mi fa impazzire. Dopo qualche minuto però si allontana e si toglie la t-shirt e i jeans. Finalmente rivedo il mio uomo senza nulla addosso, mi mancava. Mentre si spoglia continuo a toccarmi da sola e lui mi guarda malizioso.
"Ehi, questo posso farlo solo io" dice spostando la mia mano e mettendo la sua mentre mi bacia la bocca. Un uragano di sensazioni fantastiche mi avvolge, mi gira la testa e l'unica cosa che voglio ora è Piotr dentro di me.
"Piotr ora" gli dico tirandolo a me con le gambe.
Lui continua a baciarmi poi dopo qualche secondo si sposta e apre il condom ma io lo fermo.
"Ora, Piotr, vai tranquillo" gli dico, buttando via il contraccettivo.
"Mh mh"
Mi entra dentro subito, arriva fino in fondo e ci resta per qualche secondo, poi esce e rientra. Si sdraia su di me, mi bacia ovunque mentre continua ad entrare ed uscire da me, lasciandomi senza fiato.
Si stacca da me e mi tiene le gambe in alto, appoggiate alle sue spalle. Mi scruta, mi osserva. Sono così vulnerabile in questo momento, così indifesa. Riscende su di me e inizia a baciarmi sul collo, scendendo sempre più giù.
"Sei mia.." dice ad ogni bacio "questo è mio" dice baciandomi un seno "mio" quando è sull'altro. "Mio" mi bacia il tatuaggio tra i seni e mi guarda con un mezzo sorriso, "mia" dice baciandomi la pancia e un brivido di tenerezza mi fa accapponare la pelle.
"Tutta mia" termina e risale, tornando a baciarmi la bocca.
"Ti amo, ti amo.." rispondo aggrappandomi a lui che nel frattempo sta aumentando gli affondi, va sempre più veloce e sempre più forte.
Chiudo gli occhi e affondo con la testa nel cuscino.
"Quando è troppo dimmi basta, dimmi basta" mi dice ma sono talmente in estasi che neanche ci penso a fermarlo.
Continua e non accenna a fermarsi, i nostri corpi ormai sono una centrifuga di brividi e libidine.
"Non voglio farti male, dimmi basta" mi sussurra ancora.
"No, continua, ancora.." rispondo e lui va ancora più forte, spezzandomi il respiro ad ogni colpo.
Le cose tranquille e normali a noi non piacciono, deve essere tutto così, vissuto davvero, fino in fondo. Voglio urlare e non essere trattata come una bambolina di porcellana, perché non lo sono.
Gli stringo di nuovo le gambe intorno al busto e lo aiuto a spingersi sempre più a fondo, fino a che lo sento scuotersi ed uscire velocemente da me, si svuota sulla mia pancia e poi si sdraia con me.
"Basta" gli dico ancora affannata.
"Dovevi dirlo prima, imbrogliona"
"Impossibile" rispondo e lui mi stringe a lui baciandomi la testa.
Restiamo così per un po' poi andiamo a sistematici e ci vestiamo, gli altri potrebbero arrivare da un momento all'altro.
"Hai fame?"
"Un po' si ma aspetto gli altri"
"Io non riesco ad aspettare più, mi faccio una fetta di carne" mi dice e va in cucina.
Quando torna, si siede sul divano accanto a me e si appoggia al tavolino, mangiando la sua carne.
"Mi devi spiegare sta storia del 'vai tranquillo'" mi dice mentre mastica.
"Mh?"
"Prima non mi hai fatto mettere il preservativo, mi hai detto 'vai tranquillo' ma io non vado mai tranquillo, lo sai"
"Ah quello.. beh ora le cose sono cambiate"
"Perché Arek sa che stiamo insieme? Non mi sembra rilevante onestamente"
"No perché prendo la pillola, stupido"
Mi guarda sbigottito e con la forchetta a mezz'aria.
"Da quanto?"
"Dai miei diciotto anni, sono passati più di tre mesi quindi ora è sicuro al 99,99%"
"Oh, si.. non sapevo che la prendevi, perché non me l'hai detto prima?"
"Te l'ho detto ora che ha il suo effetto, prima era inutile"
"Ho capito, hai fatto bene comunque"
"Lo so, mi piace molto di più così, si sente tutto" dico e lui mi guarda di nuovo e annuisce.
"Tu sei sana, si?"
"Ma guarda sto stronzo oh! Sei tu quello che andava a puttane, non io!"
"Ma che puttane, non le definirei così.. più donne facili..sì"
"Ma sta zitto che erano proprio puttanoni! E comunque mi fido solo perché so che al Napoli ogni mese vi fanno le analisi e se tu avessi qualcosa saresti già fuori rosa"
"Ah solo per questo ti fidi?" Posa la forchetta e si butta su di me.
"Certo, della tua parola non mi fido!"
"Parli troppo per i miei gusti"
"Allora parlerò di più"
"Sta zitta o ti tappo la bocca a modo mio"
"Uh, che paura" gli dico con aria di sfida e lui si allontana leggermente da me, si risbottona i jeans e mi si riavvicina con l'arnese da fuori.
"Ma sei serio?" Scoppio a ridere.
"Certo, questa è la punizione che ti meriti per non fidarti di me" dice avvicinandosi ancora.
"Ho fatto la cattiva eh" scendo dal divano e mi appoggio con le ginocchia a terra, prendendogli l'arnese tra le mani.
"Troppo cattiva"
Mi muovo un po' e poi inizio ad usare la bocca, come so che piace a lui. Vado a fondo e lui mi tiene a testa premuta, poi mi lascia andare e riprendo aria per poi ricominciare. Cerco di fare tutto come piace a lui, andando piano e poi più veloce, solo sulla punta e poi più a fondo. Lo guardo spesso e devo dire che mi sembra soddisfatto e lo è ancora di più quando arriva al piacere.
"Devo fare la cattiva più spesso, mi piacciono le tua punizione" dico leccandomi le labbra.
"La prossima volta non sarò così docile" mi dice e mi dà uno schiaffo sul sedere mentre vado in bagno a pulirmi.
Quando torno lo ritrovo a mangiare e tornano anche gli altri da fuori.
"Che fai già mangi?" Gli chiede Arek.
"Eh avevo fame, ma dopo mangio anche con voi"
"Sei unico" dice mio fratello e ridiamo.
Sul tavolino squilla il cellulare di Piotr e di sottecchi leggo il messaggio.
Non ci posso credere. Ma è impazzito per caso?
Questo non lo permetterò mai.
********
Mentre parlo con Arek mi squilla il telefono, è un messaggio Whatsapp da parte di Igor. Lo prendo subito e spero che Silvia seduta accanto a me non abbia letto perché immagino già il casino. Sembra che non se ne sia accorta, si alza e va a chiacchierare con Michalina.
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//Piotr Zieliński// •Se devi amare, devi amare forte•
Fanfic"Mi devi amare come le onde amano la riva, come si amano i temporali estivi, come la Nutella sul pane. Forte, amami forte o non amarmi affatto" -Pubblicata l'otto ottobre duemilasedici ||Piotr Zieliński is for women, strong and imperfect women||